Caso Sean Cox, l'imputato Lombardi: "Ho visto la caduta, non il pugno"

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Ascoltato dal giudice il secondo tifoso imputato per l'aggressione a Sean Cox prima di Liverpool-Roma, Filippo Lombardi: "Non ho visto il pugno, soltanto la caduta - ha ammesso - La situazione è precipitata e sentivo che i tifosi del Liverpool ci avrebbero caricato". La sentenza è prevista per mercoledì 17 ottobre

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In attesa della sentenza di settimana prossima (ci sarà molto probabilmente mercoledì 17 ottobre), la giornata di venerdì è stata cruciale nel processo per quanto accaduto a Sean Cox, tifoso del Liverpool ferito in modo molto grave prima della semifinale di Champions League contro la Roma. Una pena di due anni e mezzo è già stata inflitta al primo imputato, Daniele Sciusco, ed è stato ora ascoltato il secondo tifoso romanista, Filippo Lombardi: “Non ho mai avuto problemi con la Polizia - ha detto durante il processo - Mentre andavo ad Anfield mi sono diretto a sinistra e alcuni tifosi del Liverpool sono diventati aggressivi. Ho visto l’uomo cadere a terra: non ho visto il pugno, ma solo la caduta. La situazione è precipitata e sentivo che i tifosi del Liverpool ci avrebbero caricato”. Ha poi continuato spiegando come abbia scagliato la sua cinta contro i tifosi solo per proteggersi, dato che era spaventato di poter essere attaccato. Lombardi ha inoltre aggiunto che molti tifosi del Liverpool erano armati di bottiglie e che, separato dagli altri tifosi giallorossi, si sentiva “vulnerabile”. L’udienza è stata, come detto, aggiornata alla settimana prossima, quando arriverà la sentenza. “Sono stati fatti notevoli progressi”, ha ammesso il giudice. Pochi, invece, i miglioramenti di Cox, come raccontato dalla moglie: “La nostra vita non è più la stessa. Sean vede doppio, a volte triplo, non riesce a parlare ma capisce tutto. Ha la parte destra del corpo paralizzata”. Nella giornata di martedì è stato arrestato, come riferito dalla Polizia di Liverpool, anche un terzo tifoso della Roma (si tratterebbe di un trentenne), accusato anch’egli di aver preso parte all’aggressione a Sean Cox.