
PSG-Napoli, quando Ancelotti era Monsieur Carlo: la sua vita parigina
Chiamato in panchina da Al-Khelaifi nel dicembre 2011, l'attuale allenatore del Napoli venne ricoperto d'oro come Mourinho all'epoca al Real Madrid. Beffato dal Montpellier nella prima stagione, Ancelotti riporterà lo Scudetto a Parigi nel 2013 a distanza di 19 anni dall'ultimo trionfo. Dai gol di Ibrahimovic alla rottura con il direttore sportivo Leonardo, ripercorriamo la gestione di Ancelotti al PSG

Ritorno a Parigi per Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli che in Champions League ritrova i francesi allenati dal 2011 al 2013. Ricoperto d’oro da Al-Khelaifi e beffato nella prima stagione dal Montpellier, Monsieur Carlo riportò lo Scudetto al PSG dopo 19 anni di digiuno grazie ai gol di Ibrahimovic. Un’avventura conclusa a causa della rottura con il direttore sportivo Leonardo: ripercorriamo la vita parigina di Carletto

Reduce dal biennio al Chelsea e dal meritato riposo, il 30 dicembre 2011 Carlo Ancelotti diventa il nuovo allenatore del PSG: rimpiazzato Antoine Kombouaré che, tuttavia, aveva centrato il primato in Ligue 1 al termine del girone d’andata. Una trattativa che portò al contratto fino al giugno 2014 con un ingaggio lordo di 13,5 milioni di euro a stagione: una cifra pazzesca seconda solo a quella di Mourinho al Real Madrid

Carletto si presentò con un francese impeccabile: "Merci, bonjour, madame e monsieur. Sono felice di essere qui, farò il massimo. Questo è un club fantastico e lavorerò per aiutarlo a diventare grande in Europa". Uno sforzo riconosciuto a suo modo dall’allora direttore sportivo Leonardo: "Gli sono serviti tre giorni per imparare queste frasi", la battuta con il sorriso

Curiosamente Ancelotti si insediò sulla panchina del PSG affrontando il "suo" Milan alla Dubai Challenge Cup, ritorno al passato per l’allenatore che aveva scritto la storia dei rossoneri tra campo e panchina con 9 titoli da giocatore nonché 8 alla guida del Diavolo tra il 2001 e il 2009

Era un PSG diverso da quello attuale ma dal denominatore comune targato Nasser Al-Khelaifi, proprietario della squadra dai volti a noi noti come Menez e Matuidi, Sirigu e Pastore fino a Thiago Motta. Il miglior marcatore stagionale sarà invece il brasiliano Nené con 27 centri. Ancelotti debutta l’8 gennaio 2012 in Coppa di Francia (2-1 contro il Saint-Colomban Locminé), esordio fortunato al quale seguiranno altri 4 successi

Nessun allenatore del PSG era mai riuscito a vincere le prime cinque gare della propria gestione: una striscia utile conclusa dopo 12 partite il 21 marzo 2012, quarti di finale in Coppa di Francia contro il Lione vittorioso 3-1 al Parco dei Principi. Eliminazione che era già andata in scena in Europa League e in Coppa di Lega con Kombouaré, ecco perché Ancelotti venne chiamato a concentrarsi sul campionato

In realtà la corsa al titolo in Ligue 1 registrò i passi falsi dei parigini che sprecarono il vantaggio racimolato nella prima metà di stagione: fu il Montpellier di René Girard e Olivier Giroud ad approfittarne, festeggiando il primo storico scudetto all’ultima giornata a quota 82 punti (tre in più del PSG)

Incassata la delusione nel rush finale, Ancelotti si affacciò alla stagione seguente registrando nuovi colpi dal mercato: già accolto dalla Serie A il Flaco Pastore a differenza di Marco Verratti prelevato dal Pescara in B, il PSG si assicurò per 30 milioni di euro il Pocho Lavezzi all’addio dal Napoli

Se a gennaio verrà acquistato Lucas (40 milioni al San Paolo) oltre allo svincolato David Beckham, la sessione estiva registrò pure l’arrivo dal Milan di Thiago Silva: 42 i milioni di euro concessi ai rossoneri per liberare il proprio leader difensivo, certamente non l’unica partenza dolorosa del Diavolo nel 2012

Sempre a luglio il PSG accolse infatti Zlatan Ibrahimovic, 21 milioni di euro per l’iconico svedese che a Parigi riuscirà a segnare la bellezza di 156 gol in 180 partite con 12 trofei vinti in bacheca. Solo nella stagione 2012/13, in particolare, Ibra andrà a segno 35 volte considerando tutte le competizioni

I parigini steccano le prime tre giornate di Ligue 1 con altrettanti pareggi, poi inanellano vittorie prima del mese di novembre a rilento. Sarà un altro stop ad inizio dicembre a Nizza ad anticipare il confronto con la dirigenza come raccontato nella sua autobiografia da Ancelotti: "La squadra non era ancora completamente assestata. Eravamo comunque secondi in campionato e già qualificati in Champions League"

Alla vigilia dell’ultima gara del girone in Champions contro il Porto, Ancelotti s’incontrò con Leonardo e Al-Khelaifi che lo avvisarono: "Se non vinciamo, lei è esonerato. Ci sta a cuore il progetto, non solo i risultati, e non siamo contenti". Un trattamento mai digerito da Carletto che, vittorioso 2-1 grazie a Thiago Silva e Lavezzi, ricordò nel suo libro: "Sapevo di aver perso la fiducia del presidente e del direttore sportivo"

Delusione che in particolare venne rivolta verso Leonardo: "Niente per me fu più lo stesso. Era mio amico, o almeno così avevo creduto, eppure non mi diede nessuna vera spiegazione del perché mi avessero trattato in quel modo né si comportò da uomo". Una frattura che non si è più ricomposta negli anni, distanza mantenuta pure negli ultimi incontri ravvicinati dall’addio al calcio di Pirlo a Napoli-Milan in Serie A

Ancelotti anticipa a Leonardo l’addio a fine stagione e si tuffa negli impegni del PSG: le sfide nelle coppe nazionali non premiano i parigini eliminati ai rigori ai quarti di finale sia in Coppa di Lega (Saint-Etienne) sia in Coppa di Francia (Evian). Intanto i francesi superano il primo scoglio in Champions: fuori il Valencia grazie alle reti di Lavezzi

Sarà invece il Barcellona di Tito Vilanova ad eliminare il PSG ai quarti di finale in virtù della differenza reti: 2-2 a Parigi, 1-1 al Camp Nou che vale l’addio alla Champions League di Ancelotti: "Mi sento rammaricato ma allo stesso tempo sono anche tanto orgoglioso", le sue parole al termine della sfida indirizzata da Messi

Per il 2° anno di fila, quindi, Carletto è obbligato ad onorare la stagione attraverso la Ligue 1: da marzo il PSG perde solo una volta (Reims) vincendo piuttosto in 9 occasioni. Non mancano leggerezze come nel caso di Verratti dall’ingenua espulsione contro l’Evian, rissa finale che provoca l’ira di Monsieur Carlo

Un dominio in Francia legittimato con lo Scudetto (il 3° nella storia del club) che mancava da 19 anni: l’aritmetica premia il PSG con due turni d’anticipo grazie all’1-0 di Lione targato Menez. Un trionfo che vale l’unico successo di Carlo Ancelotti nella sua gestione sotto la Torre Eiffel

Il PSG si laurea campione di Francia a quota 83 punti, 12 in più del Marsiglia al 2° posto: migliore attacco (69 gol) e difesa meno perforata (23 reti) per la corazzata guidata da Ancelotti, allenatore che festeggia un altro Scudetto dopo essersi già imposto in Italia (Milan) e in Inghilterra (Chelsea)

Come annunciato dallo stesso Ancelotti, le strade di Carletto e del PSG si dividono al termine della stagione: lo vedremo alla guida di Real Madrid e Bayern Monaco fino al Napoli, pronto ad affrontare proprio il suo passato. "Qui ho giocato l'ultima di Champions col Bayern - ha spiegato Re Carlo -, un ricordo non piacevole. A Parigi invece ho vissuto una bella esperienza: la società voleva crescere e lo ha fatto in fretta"