Juventus, Cristiano Ronaldo su Rooney: "Nel 2006 avevo paura di tornare a Manchester per la storia dell'occhiolino"

Champions League

Cristiano Ronaldo spiega il suo rapporto con l'ex compagno di squadra ai tempi dello United e racconta un retroscena del 2006, quando una partita tra Portogallo-Inghilterra rischiò di ostacolare la sua carriera in Premier e con i Red Devils

JUVE-MANCHESTER UTD LIVE

LA JUVE PREMIA RONALDO PER I 400 GOL REALIZZATI

DA DOUGLAS COSTA A MANDZUKIC, I DUBBI DI ALLEGRI IN VISTA DELLA CHAMPIONS

Cristiano Ronaldo, dopo aver assaporato il ritorno all’Old Trafford, si appresta ad affrontare per la seconda volta in pochi giorni il Manchester United. Un’altra occasione per l’attaccante bianconero di rivivere i suoi ricordi nel club inglese e soprattutto con l’ex compagno di squadra, Wayne Rooney: “Un ragazzo fantastico, speciale. Quando sono arrivato in Premier mi ha aiutato tanto – racconta CR7 al canale YouTube Goalhanger Films -. In attacco c’era tanta concorrenza: c’era Tevez, c’era Saha, ma avevamo un bravo allenatore come Sir Alex Ferguson, in grado di gestire tutto. Io i primi tempi non parlavo inglese e spesso non capivo quello che diceva Wayne, il suo dialetto di Liverpool. Ma avevamo un bel rapporto che si è rafforzato soprattutto sul campo. Giocare in Inghilterra per un calciatore straniero è diverso, ma quando sei in campo nessuno ti vedo come un singolo, bensì come parte di qualcosa, di un gruppo. Ed è lì che si costruiscono e fortificano i legami. Il 2007 credo sia stato il nostro miglior anno perché abbiamo vinto la Champions, tre titoli in generale. Ho ricordi meravigliosi di quella stagione e di tutti gli anni vissuti a Manchester con Wayne. Tra compagni lo chiamavamo sempre ‘il pitbull’. Quando perdeva la palla era così potente nel cercare di riconquistarla”. Ronaldo, infatti, non ha dubbi su quale siano le migliori qualità dell’attuale attaccante del DC United: “Secondo me i grandi pregi di Rooney sono la mentalità e la forza – spiega -. Non si ferma mai, corre sempre, aiuta la squadra. È ciò che amo del calcio inglese. Lui gioca per i compagni, fa segnare e fa tanti gol personali”. Il 33enne di Liverpool è diventato un paio d’anni fa il più grande cannoniere della storia della Nazionale inglese. “Un traguardo fantastico – afferma l’ex Real -. Quando ha superato il primato gli ho scritto per congratularmi. Sono stato davvero felice per lui perché è un calciatore meraviglioso. Mi manca giocare con lui e chissà che in futuro non ci sia la possibilità di tornare insieme”.

L'episodio dell'occhiolino

Il rapporto tra Ronaldo e Rooney rischiò, tuttavia, di essere rovinato nel Mondiale 2006. A Gelsenkirchen si giocò Portogallo-Inghilterra, sfida valida per i quarti di finale. Passata un’ora di gioco, il centravanti dei Tre Leoni fu protagonista di un duro scontro di gioco con Ricardo Carvalho. Contattò che si trasformò in un cartellino rosso per Rooney, con l’Inghilterra costretta a giocare in 10 il resto dell’incontro e soccombere alla lotteria dei rigori. CR7 non fu parte attiva della situazione, ma fu uno dei primi a lamentarsi con l’arbitro per l’entrata dell’avversario e, soprattutto, una volta espulso il Wonder Boy, fece l'occhiolino alla panchina lusitana. “I media crearono un polverone per quell’episodio – racconta oggi il cinque volte Pallone d’oro -. Fu un gesto che fece tanto rumore. Non era riferito, però, all’espulsione di Rooney, ma a un’altra situazione. Fu un momento davvero complicato per me perché temevo che al mio ritorno in Premier la gente mi avrebbe cominciato a fischiare negli stadi”. Per sua fortuna, invece, non andò così. Ronaldo fu continuato ad essere acclamato e amato in tutta l’Inghilterra e neanche il suo compagno di squadra mostrò risentimento: “Tornato a Manchester parlai con Wayne di quell’espulsione – conclude -. Lui capì il mio punto di vista e mi disse «Cristiano, il passato è passato. Parliamo del presente e impegniamoci a vincere trofei insieme». Siamo rimasti amici e abbiamo vissuto stagioni indimenticabili".