L’11 aprile 2017, prima della sfida di Champions contro il Monaco, l'uomo aveva piazzato tre ordigni lungo il percorso del pullman dei tedeschi. Rimasero feriti Bartra e un poliziotto
E' stato condannato a 14 anni di prigione l'attentatore che fece scoppiare tre bombe davanti al bus della squadra del Borussia-Dortmund, l'11 aprile del 2017, prima di una partita di Champions League contro il Monaco. A un anno e mezzo di distanza dal fatto, il 29enne Sergej W. è stato condannato per tentato omicidio di 28 persone. L'imputato si è difeso dicendo che non era sua intenzione uccidere i giocatori, ma ferirli gravemente. Il suo obiettivo era spaventarli, ha detto nel corso del processo. Il procuratore generale, Carsten Dombert, ha però ribattuto dicendo che l'attentato è stato in ogni caso un tentativo di omicidio, e questo reato è punito nel codice penale con il carcere a vita. Un perito tecnico ha poi contestato le intenzioni dichiarate dall'imputato: "se io volessi soltanto spaventare qualcuno, eviterei di costruire questo tipo di bombe, con schegge che esplodono in aria", ha detto. Tutti i giocatori sono stati chiamati a testimoniare nel corso del procedimento giudiziario. "L'attentato ha cambiato la mia vita" ha commentato il portiere del Dortmund, Roman Weidenfeller.