Per il Napoli di Ancelotti è arrivato il momento di raccogliere i frutti di un grande girone di qualificazione, vincendo in casa contro la Stella Rossa
La consapevolezza di essere capitato in un girone dalle difficili prospettive aveva forse condizionato l’approccio con il quale il Napoli aveva affrontato a Belgrado la Stella Rossa nella prima partita. La squadra di Ancelotti sentiva forse troppo la necessità di portare a casa i tre punti prima di tuffarsi nel tour de force di tre partite contro Liverpool e PSG; aveva sciupato troppe occasioni a pochi passi dalla porta di Milan Borjan ed era uscito da Belgrado con un solo punto in tasca.
Tre partite più tardi, la Stella Rossa ha dimostrato un rendimento molto differente tra casa e trasferta, subendo 10 gol complessivi a Liverpool e a Parigi ma sconfiggendo i Reds nelle mura amiche. È proprio soprattutto questa vittoria contro gli uomini di Klopp ad aver spalancato le porte a quelli di Ancelotti verso la possibile qualificazione: domani sera, in caso di successo contro la Stella Rossa e di mancata vittoria del PSG in casa contro il Liverpool, il Napoli sarà matematicamente agli ottavi di finale con una partita di anticipo.
Come il Napoli condurrà la partita?
Per uscire con tre punti da una partita contro una squadra di qualità chiaramente inferiore come la Stella Rossa, il Napoli dovrà scegliere il modo migliore attraverso il quale dominare il possesso. All'andata gli uomini di Ancelotti tennero il pallone tra i piedi addirittura per il 73% del tempo: si trattava di una delle prime partite nelle quali il Napoli scendeva in campo con il nuovo 4-4-2. Nell'immagine sotto, sempre dalla partita di Belgrado, si nota la disposizione in campo dei primi periodi: l'ampiezza occupata a sinistra dal terzino Mario Rui e a destra dall'esterno alto Callejon, con l'esterno sinistro (Zielinski) ad accentrarsi nel suo mezzo spazio e una delle due punte ad allargarsi simmetricamente nel mezzo spazio destro (qui Milik).
Hysaj (terzino destro), invece, restava bloccato in copertura preventiva e andava in sovrapposizione solo quando la Stella Rossa era completamente schiacciata sul proprio lato sinistro (destro del Napoli).
Da quella struttura posizionale, una volta arrivato il pallone sulla trequarti, partivano una serie di rapide combinazioni che avrebbero dovuto mandare in porta un elemento offensivo del Napoli tramite un'imbucata centrale. I principi di gioco del Napoli nel frattempo sono rimasti gli stessi, ma nelle ultime due partite contro Genoa e Chievo - quindi contro due squadre chiuse contro le quali il Napoli ha controllato il pallone - Ancelotti ha apportato delle modifiche alla struttura posizionale. Il tecnico emiliano ha cristallizzato i princìpi di gioco di dominio della trequarti avversaria ma ha voluto dare una struttura liquida alla sua squadra, anche in partite contro squadre sulla carta più deboli, per completare il più possibile gli spartiti tattici del Napoli
Nelle ultime due partite, in particolare, Ancelotti ha previsto che uno dei due mediani, quello più offensivo (Allan a Genova, Zielinski contro il Chievo), si alzasse nel mezzo spazio destro per aumentare le linee di passaggio alle spalle del centrocampo avversario, mentre l'altro mediano (Hamsik a Genova, Diawara contro il Chievo) rimaneva basso. L'occupazione del mezzo spazio destro da parte di un mediano ha sgravato una delle due punte dal compito di posizionarsi proprio in quella zona e ha permesso soprattutto a Insigne di tornare ad associarsi con il lato sinistro, ritrovando alcuni di quei meccanismi così efficaci nel Napoli di Sarri. Soprattutto contro il Chievo le posizioni sono sembrate però più rigide per provare a sfruttare il doppio esterno alto, con l'obiettivo di attaccare l'ampiezza concessa dal 4-3-1-2 dei gialloblù. Il Napoli ha fatto molto più ricorso al cross: ne ha effettuati 45, 13 dei quali riusciti.
Zielinski è mediano ma si alza simmetricamente a Insigne dietro le mezzali e il trequartista del Chievo (Birsa). La differente - per l'occasione - struttura posizionale fa sì che per ciascuna fascia ci siano due uomini praticamente sullo stesso corridoio (Malcuit e Callejon a destra, Hysaj e Ounas a sinistra). Zielinski non cerca le combinazioni centrali ma il cambio gioco sul lato scoperto: il Napoli voleva sfruttare a tutti i costi l'ampiezza e ha crossato molto di più.
Ma è stato soprattutto contro il Genoa che il Napoli ha evidenziato quella fluidità di movimenti, soprattutto sul lato sinistro, che è il vero tratto distintivo di questo Napoli di Ancelotti, che si porta dietro ma alleggerisce alcuni movimenti di quello di Sarri. Il Napoli contro il Genoa ha attaccato in modo piuttosto asimmetrico, sviluppando il proprio gioco per il 46% del tempo sul lato sinistro contro il 24% sul lato destro, e non ha più bisogno ora della salita immediata di Mario Rui per occupare l'ampiezza ma può farlo anche con movimenti coordinati ad allargarsi alternativamente di Insigne o dell'esterno sinistro di centrocampo, come avvenuto soprattutto contro il PSG al San Paolo.
La sensazione è che Ancelotti deciderà di penetrare nuovamente la difesa schierata della Stella Rossa tramite combinazioni centrali, ma questa volta lo potrà fare grazie a un uomo in più tra le linee (Allan, che dovrebbe nuovamente alzarsi dietro il centrocampo avversario) e con una maggiore fluidità sul lato sinistro che potrebbe mettere in crisi i riferimenti nelle marcature dei giocatori della Stella Rossa. In aggiunta a questo, Mertens sembra favorito su Milik (che fu titolare all'andata) e questo potrebbe aumentare sia la rapidità e la qualità delle combinazioni sulla trequarti, sia l'imprevedibilità su chi tra il belga e Insigne si vada ad associare sul lato sinistro in ogni azione. Ancora una volta, quindi, dobbiamo aspettarci che Ancelotti proverà a rimescolare le carte in tavola.
Come potrà rispondere la Stella Rossa?
La Stella Rossa, partendo da uno schieramento difensivo impostato sul 4-1-4-1, è una squadra con spiccato orientamento all'uomo nelle marcature. Le consegne all’andata erano chiare: le due mezzali in fase di non possesso (Causic e Krsticic) dovevano prendere i due mediani del Napoli, l'esterno destro alto Ben Nabouhane (detto anche Ben Fardou) seguiva in ripiegamento profondissimo - fino a schiacciarsi a volte sulla linea dei 4 difensori - le salite di Mario Rui e il mediano Jovicic era pronto a fornire un raddoppio o una scalata su un qualsiasi uomo del Napoli rimasto libero tra le linee.
Le mezzali della Stella Rossa controllavano i mediani del Napoli. Qui Causic esce sul movimento ad allargarsi di Fabian Ruiz (che lascia spazio alla salita di Mario Rui) perché Ben Nabouhane si orienta soprattutto proprio sul terzino portoghese. Il mediano Jovicic è pronto a fornire un sostegno seguendo il movimento incontro di Zielinski, che prova a ricevere alle spalle di Causic.
La fluidità del gioco del Napoli e delle sue combinazioni renderà estremamente ardua questa serie di marcature della Stella Rossa, che ha però dimostrato un'ottima organizzazione e intensità nelle scalate in entrambe le partite casalinghe di Champions. Anche contro il Liverpool la Stella Rossa è uscita con la porta inviolata. Al San Paolo, invece, probabilmente Milojevic riproporrà il 4-2-3-1 dell'andata che in fase difensiva ruoterà il triangolo di centrocampo in un 4-1-4-1, viste le maggiori capacità del Napoli a sfruttare tutto il campo in ampiezza a differenza del Liverpool che predilige un gioco verticale.
Le armi offensive a disposizione della Stella Rossa e risiedono prevalentemente in due giocatori, Marko Marin e Ben Nabouhane. Il tedesco di origini bosniache, ex Chelsea e Fiorentina, è forse uno dei più grandi talenti sprecati della sua generazione e ha un repertorio completo da cui Miljoevic può attingere liberamente: se schierato esterno sinistro, come all'andata, Marin si rende molto utile per le sue capacità nel puntare l'uomo, come trequartista centrale del 4-2-3-1 offensivo (come sembra essere la sua posizione nella partita di ritorno) invece può venire incontro ai difensori e ai centrocampisti per legare il gioco, può fare da rifinitore sul taglio degli attaccanti e può lui stesso chiamare la profondità scattando in avanti senza palla.
In fase di possesso Ben Nabouhane si comporta come una seconda punta, utile a dare più profondità rispetto sia a Boakye che a Pavkov, che sono due centravanti più statici e utili sulle palle alte (Boakye sembra il favorito). Ben Nabouhane accentra sistematicamente la sua posizione e questo movimento è favorito dalla grandissima spinta del terzino destro Stojkovic, che mancherà al San Paolo per infortunio. Ma per rendere pericolosa una squadra dalla fase offensiva non molto organizzata Milojevic probabilmente dirà nuovamente a Ben Nabouhane di aumentare il peso dell'attacco in zona centrale per sfruttare anche e soprattutto le rifiniture di Marin.
Marin in rifinitura manda in porta Pavkov e Ben Nabouhane, che agisce sempre da punta vera ma in fase difensiva in molti casi effettua ripiegamenti all'altezza della linea difensiva.
La partita del San Paolo contro la Stella Rossa, oltre che per il possibile passaggio del turno, sarà un indicatore importante anche per le risposte che daranno i partenopei nell'attacco alle difese schierate, sia a livello di scelte tattiche che di efficacia generale. Il Napoli non dovrà però sottovalutare la Stella Rossa che, pur avendo un rendimento molto differente in trasferta, si è rivelata tutt'altro che una squadra materasso - e non solo per questioni ambientali ma anche più strettamente calcistiche. Ancelotti è chiamato a una prova molto diversa rispetto a quelle estremamente intelligenti contro Liverpool e PSG, ma come visto in precedenza il tecnico emiliano sta cambiando di continuo forma al suo Napoli, compiendo in ogni partita dei piccoli aggiustamenti per rendere la squadra più completa possibile e adatta ad affrontare ogni singola situazione di gioco. La transizione da un allenatore dogmatico a uno più versatile sembra essere stata digerita dai giocatori: ora è arrivato il momento di mettere a segno il primo risultato pesante della stagione, la qualificazione agli ottavi di finale in Champions League.