Juventus, l’Atletico Madrid è l’avversaria degli ottavi di Champions League: 5 cose da sapere sui colchoneros
Champions LeagueDifesa, Griezmann e il Cholismo all’ultima chiamata. La Juve pesca l’Atletico dall’urna di Nyon e volerà in Spagna al Wanda, lo stadio della finalissima del primo giugno. Pregi, difetti, numeri e curiosità sugli avversari dei bianconeri
Difesa, cuore e il sogno della finale in casa. Quella che entrambe vogliono giocare e che la Juve spera di centrare: perché al Wanda Metropolitano di Madrid le partite siano ben due, l’andata degli ottavi contro la banda di Simeone e quella più improntate di tutte. Il cammino è ancora lungo, e il primo atto del 2019 vedrà sfidarsi colchoneros e bianconeri. Forse il peggior sorteggio possibile (insieme alla mina vagante Liverpool) ma con la sicurezza di essere una grande Juve, quella che sta vincendo praticamente sempre in Italia e che ha conquistato il primo posto anche in Europa nonostante i ko contro United e Young Boys. Ma quali sono le 5 cose da sapere sulla partita e sulla squadra che andranno ad affrontare Allegri&Co?
La difesa e il record di clean sheet
Inutile girarci intorno: è da sempre la difesa il punto di grandissima forza dell’Atletico di Simeone. L’uomo che ha costruito tutti i sogni colchoneros su garra e ordine soprattutto nella fase di copertura; una caratteristica che avvicina inevitabilmente la squadra dell’ex Inter e Lazio alla Juve. I numeri sono però da record per gli spagnoli, addirittura primi nella storia della Champions League per percentuale di clean sheet (ovvero porta imbattuta): 48%. Praticamente ogni due partite la porta di Oblak rimane sbarrata, portiere che in 185 presenze con l’Atletico è già arrivato a quota 103 match senza incassare reti. Davanti servirà allora tutta la qualità di Ronaldo e soci.
CR7 ancora contro GR7
Ecco l’altro spunto che lega Juve e Atletico, così diverse eppure così simil. Entrambe hanno infatti un difesa fortissima a cui non manca però l’estro e gli spunti dei suoi giocatori offensivi. Per i colchoneros il discorso si lega inevitabilmente al nome di Antoine Griezmann, goleador della squadra in coppa con 4 gol anche se con solo 6 centri in Liga. Una sfida nella sfida col portoghese bianconero già vista ai tempi di Madrid, talmente accesa che al tempo “Grizou” venne soprannominato addirittura GR7, prendendo in prestito le prime due lettere del cognome, e il numero, per aprire un confronto totale. È lui l’uomo più pericoloso, esattamente però come Ronaldo sul fronte opposto: uno che contro l’Atletico di reti ne ha fatte ben 22: la sua terza vittima preferita in carriera.
Il 442, come gioca Simeone?
Detto della super difesa da sempre miglior arma dell’Atletico (anche se quest’anno i gol subiti in Liga sono già 12, lo scorso anno 22 totali), quali sono gli altri aspetti da sottolineare degli spagnoli? Innanzitutto il modulo: 442, compatto, con gli “eterni” Juanfran e Felipe Luis sulle fasce più Godin-Savic come coppia di centrali, non ancora molto affiatata: Simeone attende infatti il ritorno dell’altro uruguaiano Gimenez. A centrocampo occhio sopratutto alla qualità di Rodri, che in Spagna definiscono “il nuovo Busquets”. Davanti Griezmann è l’osservato speciale, ma attenzione anche a Diego Costa, che quest’anno sta però faticando molto: appena 4 le reti per lui in stagione fin qui.
L’ultima occasione di Simeone
A Madrid sponda Atletico il Cholo è diventato più che un allenatore. Un leader, massimo, una fonte di ispirazione, un orgoglio e una figura già storica per il club. In otto stagioni in colchoneros l’argentino ha vinto due volte l’Europa League, due la Supercoppa Europea, una volta la Coppa del Re, una la Supercoppa Spagnola e quella clamorosa Liga battendo i giganti Real e Barça nel 2014. Cosa manca? Facile dirlo, soprattutto dopo due finali perse: la Champions, col sogno della finalissima quest’anno in casa. Il contratto di Simeone dura fino al 2020, ma è forse già da questa stagione che va in scena la sua ultima grande occasione.
I ritorni
Non mancheranno poi gli incroci da ex e i ritorni. Oltre a Ronaldo ancora da avversario a Madrid, da segnalare quello di Mario Mandzukic, che la Juve prese proprio dall’Atletico per 21 milioni nel luglio del 2015 dopo una sola stagione del croato in Spagna. Il bottino? 20 gol e 5 assist in 43 partite e una Supercoppa spagnola messa in bacheca. Sul fronte opposto torneranno invece in Italia due ex Serie A come Savic (Fiorentina) e Kalinic, che dopo l’addio e la deludente avventura col Milan è reduce da due gol nelle ultime due partite giocate con la maglia dei colchoneros.