Lo Special One nega con decisione di essere l'autore del dossier pubblicato nei giorni scorsi dal Mirror, che rivelava gli appunti scritti prima di un Chelsea-Barcellona del 2006 con giudizi poco lusinghieri nei confronti dei giocatori blaugrana. "Non sono miei, le relazioni ufficiali erano sempre fatte dagli assistenti"
Ronaldinho? Un tuffatore. Puyol: troppo emotivo, impazzisce se provocato. Messi fenomenale nell’uno-contro-uno, ma con la stessa tendenza di Dinho a lasciarsi andare in area. E via con giudizi di questo genere, sulle stelle del Barcellona edizione 2006. Quello che doveva essere un dossier “segreto”, redatto – così sembrava – da José Mourinho in vista del doppio impegno di Champions di quella stagione tra i blaugrana e il Chelsea allenato all’epoca dallo Special One, è diventato nei giorni scorsi di dominio pubblico dopo lo "scoop" del Mirror.
Adesso, però, l’allenatore portoghese non ci sta e nega con decisione che quegli appunti e quelle “schede” siano suoi. “Mi spiace deludere quelli che pensano che li abbia scritti io, ma non l’ho fatto”, ha detto al Sun. “Quei rapporti non sono miei. L’ultima relazione che ho scritto ce l’ho a casa e risale alla stagione 1999/2000, quando ero un assistente al Barcellona e condividevo con altri colleghi il compito di analizzare gli avversari e preparare documenti su di loro per l’allenatore. Poi, da quando ho iniziato ad allenare al Benfica fino al oggi, le mie analisi non sono mai diventate relazioni ufficiali, ma solo appunti per preparare le partite. I rapporti ufficiali venivano sempre fatto da analisti o assistenti, mai da me".