Una nuova assemblea generale convocata a sorpresa in risposta al meeting delle leghe di maggio a Madrid. Ecco i principi su cui si fonderà il calcio del futuro secondo l’ECA
Lo Scorso 26 marzo all’Hokura Hotel di Amsterdam gli oltre 230 delegati delle squadre più importanti d’Europa si erano dati appuntamento a Ginevra per il 9 e 10 settembre. Anche un messaggio all’uscita dell’assemblea generale fissava il nuovo appuntamento.
E invece ecco che a sorpresa l’ECA, l’associazione dei club europei presieduta da Andrea Agnelli, si ritroverà prima. Per una nuova assemblea generale. Appuntamento a Malta il prossimo 6 e 7 giugno. Argomento al centro della discussione il calendario del calcio europeo post 2024. Insomma il calcio del futuro getta le basi oggi, si inizia a parlare e lavorare sulla super Champions League e le altre due competizioni. Un primo passo era già stato fatto a marzo con un incontro aperto nella sede dell’Uefa a Nyon insieme con un folto gruppo di delegati dei club. Un primo passo, "mai successo prima" come aveva sottolineato il presidente Ceferin ad Amsterdam di fronte alla platea dei presidenti. Ma perché anticipare i tempi e convocare così in anticipo una nuova riunione? Anche per rispondere alle attività di Javier Tebas, presidente de “La Liga” spagnola, e capofila delle varie leghe europee contrario alle idee congiunte di UEFA e ECA sul calcio europeo del futuro. Ma soprattutto per chiarire la totale unità di intenti fra grandi e piccoli club.
Sulla lettera che ECA ha fatto pervenire alle società nelle scorse ore per invitarle all’assemblea di Malta si fa notare che a Madrid nei prossimi giorni (6 e 7 maggio) si terrà un incontro che vede proprio "La Liga" capofila per parlare proprio dei progetti per il calcio Post 2024. Si legge inoltre che ECA e UEFA avevano invitato i rappresentanti delle leghe a un colloquio preventivo privato che è rimasto inevaso e le stesse due associazioni non sono state invitate a Madrid.
I principi fondamentali dell'ECA
Da un lato quindi le leghe che si troveranno a Madrid. Dall’altro Agnelli (con il sostegno di Ceferin) che convocano i delegati alla fine della stagione, anticipando così i tempi e segnando i principi fondamentali dell’ECA su cui lavorare per le competizioni del domani:
- Più calcio europeo fa bene al gioco (per tifosi, società, sviluppo culturale, sportivo e finanziario)
- Un sistema piramidale "Pan European League" con continuità e opportunità per i club di crescere e svilupparsi all'interno di esso
- Miglioramento della mobilità e del dinamismo nelle competizioni attraverso il sistema della promozione e la retrocessione
- Partite europee con maggiore qualità sportiva e un ambiente più competitivo a tutti i livelli.
- Una piattaforma inclusiva per tutti i club, basata sulla meritocrazia sportiva, non sul privilegio storico
- Aperto a tutti, mantenendo così vivo il sogno
- Sforzarsi di mantenere la simbiosi con i campionati nazionali (mantenimento dell'accesso e rilevanza della concorrenza)
La replica dell'European Leagues
"Le nostre leghe e i loro club sono grandi abbastanza da formulare i propri giudizi senza prendere 'ordini' dal presidente dell'Eca - ha risposto Lars-Christer Olsson, presidente dell'European Leagues -. Mi auguro che tutti i club partecipino a Madrid alla Club Advisory Platform organizzata dall'European Leagues. Così da farsi la propria idea basata su un dibattito aperto, inclusivo e trasparente. Negli ultimi dieci anni tutte le decisioni sullo sviluppo del calcio europeo per club sono state un affare privato fra ECA e Uefa, senza l'inclusione di altri stakeholder. Ora siamo davvero davanti a una nuova era, guidata dalla Uefa, per decisioni che riguardano le competizioni per club post 2024. Proprio per questo abbiamo invitato i club a Madrid per l'avvio di queste discussioni".