Il Tottenham ha assenze pesanti, soprattutto nel reparto avanzato, ma ha comunque qualità e organizzazione per attaccare velocemente e in verticale negli spazi. L'Ajax è in un grande momento di forma ma potrebbe pagare la maggiore rigidità tattica
Quella tra Tottenham e Ajax è la semifinale delle outsider. Entrambe, infatti, si sono rese protagoniste di quella che la cultura sportiva anglosassone chiamerebbe giant killing ribaltando i pronostici ai quarti di finale ed eliminando due tra le principali candidate alla vittoria finale, e cioè Manchester City e Juventus.
L’Ajax sembra in un momento di forma migliore, è imbattuto da oltre un mese e ha vinto le ultime quattro partite segnando 13 gol. Il Tottenham, invece, ha perso due volte nelle tre giornate di Premier League giocate dopo aver eliminato il Manchester City in Champions League e ha subito la prima sconfitta nel nuovo stadio, perdendo 1-0 contro il West Ham per un gol di Michail Antonio, primo avversario a segnare nella nuova casa degli “Spurs”. Certo, Eredivisie e Premier League non sono certo paragonabili per competitività ma sono comunque indicazioni che gli allenatori dovranno per forza di cose prendere in considerazione.
Per Mauricio Pochettino il momento non è felice anche per le assenze, soprattutto nel reparto avanzato. Contro l’Ajax non ci saranno i migliori realizzatori stagionali: Kane, infortunato alla caviglia, e Son, squalificato. L'allenatore argentino non dovrebbe rinunciare a Lucas, per avere la possibilità di attaccare velocemente e in verticale gli spazi concessi dall’Ajax, anche se il brasiliano non è un finalizzatore ai livelli di Kane e Son. Non è scontata, invece, la presenza di Llorente, l'unico centravanti a disposizione.
Il gioco spalle alla porta del centravanti spagnolo potrebbe rappresentare una scorciatoia per saltare la pressione avanzata dell’Ajax, ma il modo di difendere della squadra di Erik ten Hag, aggressivo e con frequenti uscite dalle linee per cercare il recupero veloce del possesso, potrebbe spingere Pochettino a rinunciare a Llorente per avere un attacco più leggero, che riempia gli spazi centrali in modo dinamico con gli inserimenti da centrocampo e trequarti.
Blind esce dalla linea per seguire Ronaldo, in mezzo alla difesa si apre lo spazio per gli inserimenti dello stesso Ronaldo e di Bentancur.
Anche in mezzo al campo la situazione per il Tottenham non è delle migliori. Sissoko è appena rientrato dall’infortunio subito nel ritorno dei quarti contro il City, e non è quindi al massimo della forma, mentre non ci sarà sicuramente Winks, operato all’inguine. Le prestazioni dei due centrocampisti, per la copertura degli spazi davanti alla difesa e l’equilibrio garantito a palla persa, erano state fondamentali per rendere inoffensivo il City nell’andata dei quarti, sia quando la squadra di Guardiola costruiva da dietro sia quando aveva spazi da attaccare in ripartenza.
Per il Tottenham sarà fondamentale ritrovare quel tipo di solidità contro il palleggio dell’Ajax, che sicuramente punterà ad attirare la pressione in avanti degli “Spurs” per poi attivare le raffinatissime combinazioni tecniche con cui avanza sul campo. All’andata contro il City, il Tottenham aveva giocato una partita difensiva praticamente perfetta, gestendo con grande equilibrio le uscite in pressione e la copertura degli spazi e impedendo alla squadra di Guardiola di manovrare tra le sue linee.
Walker ha la palla ma non ha soluzioni disponibili per avanzare. Winks e Sissoko coprono Agüero e Silva alle loro spalle, Alli marca Fernandinho.
La qualificazione alle semifinali è arrivata però al termine di una gara dai ritmi frenetici, al ritorno, in cui il Tottenham è riuscito a rispondere colpo su colpo agli attacchi del City, soprattutto nell’incredibile sequenza inziale in cui le due squadre hanno segnato cinque gol nei primi venti minuti. In questo senso, la squadra di Pochettino sembra più matura e flessibile per adattarsi ai diversi contesti tattici e ai momenti di cui è composta una partita, mentre invece l’Ajax per certi versi sembra più rigido, cioè meno disposto a venire a patti con la propria identità, avendo costruito il suo sorprendente percorso in Champions proprio seguendo fedelmente i suoi principi. E questo, in partite in cui anche il minimo dettaglio può risultare determinante, potrebbe rivelarsi anche un limite, se l'Ajax non riuscisse a imporre il suo modo di giocare.
In ogni caso, è probabile che anche Pochettino non si snaturi troppo, ed è quindi probabile che assisteremo a una sfida aperta, in cui conterà molto l’efficacia dei sistemi di pressing preparati dalle due squadre. Sia il Tottenham che l’Ajax sono infatti abituate ad aggredire presto la manovra avversaria e a difendere in avanti. Gli olandesi sembrano avere più qualità per aprire spazi alle spalle delle linee di pressione e avanzare palleggiando, gli “Spurs” potrebbero invece utilizzare con maggiore efficacia lanci lunghi e cambi di gioco, sfruttando a proprio vantaggio il particolare sistema difensivo dell’Ajax, che accumula giocatori attorno alla palla per cercare il recupero veloce del possesso con l'effetto collaterale di scoprire strutturalmente il lato debole.
Le grandi partite giocate a Madrid contro il Real e a Torino contro la Juventus, oltre alle assenze pesanti con cui deve fare i conti il Tottenham, lasciano forse un piccolo margine di vantaggio all’Ajax, ma è proprio il percorso che ha portato entrambe le squadre fino alla semifinale a dimostrare come i pronostici possano sciogliersi di fronte ai giudizi del campo. Una fortuna soprattutto per noi spettatori neutrali.