
Champions League 2019: il girone della Juventus e le avversarie
Sorteggiato a Montecarlo il cammino dei bianconeri di Sarri nella fase a gironi, urna benevola in Champions ma non senza insidie. Il gruppo D presenta infatti gli ostacoli Atletico Madrid (revival dell'ultima edizione), Bayer Leverkusen e Lokomotiv Mosca: conosciamole meglio

Atletico Madrid, Bayer Leverkusen e Lokomotiv Mosca: ufficiali le avversarie della Juventus nel gruppo D della Champions League 2019/20. Stelle da tenere d’occhio, vecchie conoscenze e un nuovo confronto con il Cholo Simeone dopo l’incrocio agli ottavi nell’ultima edizione. Esaminiamo le rivali dei bianconeri
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ATLETICO MADRID, LA FORMAZIONE TIPO. Undici rinnovato in estate ma dalla stessa filosofia tattica impressa da Diego Simeone: attenzione ad eventuali alternative come Felipe e Renan Lodi in difesa oltre a Diego Costa, attaccante che può alternarsi con Joao Felix e Morata. Solo un pareggio in 9 precedenti tra Juve e Atletico, 7^ partecipazione di fila degli spagnoli in Champions

L’ALLENATORE. Non servono presentazioni per Diego Simeone alla guida dei Colchoneros dal 2011: un’era vincente quella dell'allenatore dell’Atletico con 7 titoli conquistati compreso il titolo in Liga nel 2014. Il Cholo è un’icona per il popolo biancorosso, artefice della scalata del gruppo in Spagna e in Europa

IL CAPITANO. Anima dell’Atletico Madrid, Koke ha raccolto l’eredità di Godin ricevendo i gradi di leader dello spogliatoio. Classe 1992, fedelissimo di Simeone a centrocampo dove può giocare in tutte le posizioni, il nazionale spagnolo vanta oltre 400 gare ufficiali disputate con i Colchoneros. Per lui 56 presenze in Champions, più di tutti nella storia del club

IL PUNTO DEBOLE. Difficile trovare falle in una squadra collaudata, pragmatica ed estremamente organizzata: il 4-4-2 di Simeone concede poco alle avversarie e vive dell’entusiasmo del pubblico di casa, tuttavia l’ultima eliminazione in Champions contro la Juve ammette le difficoltà nei grandi appuntamenti. E sono da valutare in gruppo le tante new entry arrivate in estate

LA STELLA. Ceduto Griezmann al Barcellona, sarà il suo erede Joao Felix a trascinare i compagni verso nuove vittorie. Affare da 126 milioni di euro versati al Benfica, il 19enne portoghese è uno dei giovani più entusiasmanti su scala mondiale: indosserà la maglia numero 7 dopo aver segnato 20 gol in 43 gol con le Aquile

L’ULTIMO MERCATO. Detto di Joao Felix, colpo dell’estate dell’Atletico Madrid, i Colchoneros hanno rinnovato una rosa salutando vecchi eroi (Godin, Juanfran e Filipe Luis) oltre a monetizzare le cessioni di Griezmann, Hernandez e Rodri. Ecco spiegati gli arrivi di Trippier e Felipe, Hermoso e Llorente oltre a Renan Lodi

COSÌ IN EUROPA. Inevitabile ripartire dagli ottavi di finale dell’ultima edizione, scontro diretto con la Juve dalla portata memorabile: battuti 2-0 al Wanda Metropolitano, i bianconeri rimontarono a Torino con la tripletta di Cristiano Ronaldo. E dopo il 2° posto nell’ultima Liga che è valso l’accesso ai gironi di Champions, Simeone potrà vendicarsi dei campioni d’Italia. Ma attenzione a CR7, 5 gol nella scorsa fase ad eliminazione diretta dove vanta 65 reti in 79 partite (più di tutti)

BAYER LEVERKUSEN, LA FORMAZIONE TIPO. Squadra ben assortita quella di Peter Bosz, giunta al 4° posto nell’ultima Bundesliga e rinforzata in estate. Parleremo nel dettaglio di Havertz, da non trascurare alternative offensive come Diaby e Alario. Solo due precedenti tra Juve e Bayer nella Champions 2001/02 con un successo per parte

L’ALLENATORE. Olandese classe 1963, Peter Bosz siede sulla panchina dei tedeschi dallo scorso dicembre dopo le esperienze alla guida di Ajax e Borussia Dortmund. Da tecnico dei lanceri arrivò in finale di Europa League nel 2017 persa contro lo United, male invece alle prese coi gialloneri dove non vinse mai in Champions

IL CAPITANO. In squadra insieme al gemello Sven, Lars Bender è un punto fermo in squadra dal 2009: quasi 300 le gare ufficiali disputate con le Aspirine, fedeltà assoluta per il centrocampista svezzato dal Monaco 1860. Un mediano, sì, ma per duttilità può giocare anche da terzino destro nel nome della polivalenza

IL PUNTO DEBOLE. Buona tradizione europea, tuttavia negli ultimi anni il Bayer Leverkusen non è mai andato oltre gli ottavi tra Champions ed Europa League. Manca un po’ di malizia alla squadra di Bosz a differenza delle individualità, affidabili ma non eccezionali. E nonostante un buon avvio in campionato (due vittorie su due) restano perplessità sul cammino nel girone. Da non trascurare la tradizione negativa del club in Europa: solo una vittoria contro l'Udinese nella Coppa Uefa 1999

LA STELLA. Le certezze le offre un gioiello come Kai Havertz, talento classe 1999 dai colpi assoluti: valutato 90 milioni di euro da Transfermarkt e migliore prospetto del calcio tedesco, il talento del Bayer vanta 30 gol e 22 assist in 108 incontri ufficiali. Un bottino sensazionale per un ragazzo di soli vent’anni

L’ULTIMO MERCATO. Ceduto Brandt al Borussia per 25 milioni di euro, Bosz ha piuttosto accolto Demirbay dall’Hoffenheim per 32 milioni oltre a Diaby ed Amiri, trio di pedine offensive e futuribili. E non è mancato l’acquisto dal suo ex Ajax: ecco Sinkgraven, jolly a tutto campo da tenere d’occhio

COSÌ IN EUROPA. Non è la squadra che nel 2002 contese la Champions League al Real Madrid, d’altronde il Bayer Leverkusen ha vissuto stagioni altalenanti pur ottenendo buoni piazzamenti in Germania. Ammesso ai gironi dopo il 4° posto della scorsa Bundesliga, Bosz riassaporerà l’Europa mancata nell’ultimo anno al club. Va ricordato tuttavia come il Bayer abbia passato il girone 5 volte su 6 dall'edizione 2004/05

LOKOMOTIV MOSCA, LA FORMAZIONE TIPO. Secondo posto nell’ultimo campionato russo alle spalle dello Zenit nonché ai vertici dell’edizione in corso, i Ferrovieri faticheranno in un girone tosto ma potranno dire la loro in casa. E in squadra non mancano vecchie conoscenze del nostro calcio, vedi l’ex Juve Howedes e l’ultimo arrivato Joao Mario. Curiosamente la Lokomotiv debuttò in Europa nel 1993 proprio contro la Juve perdendo 3-0

L’ALLENATORE. Decano del calcio russo, il 72enne Yuri Semin siede sulla panchina della Lokomotiv dal 2016 ma l’aveva già allenata in tre occasioni precedenti contribuendo a 6 scudetti. In totale sono 14 i titoli conquistati da allenatore, due dei quali con la Dinamo Kiev. E' secondo solo a Romantsev (56 panchine) con le sue 40 partite in Champions tra gli allenatori russi

IL CAPITANO. Gloria del calcio croato dove si è ritirato dalla Nazionale nel 2018 (oltre 100 presenze per lui), Vedran Corluka è il leader della Lokomotiv dal 2012 con 184 gare ufficiali. E a 33 anni può vantare un’ottima carriera internazionale avendo giocato con Tottenham, Manchester City e Bayer Leverkusen

IL PUNTO DEBOLE. Come detto in coda alle gerarchie del girone, il Lokomotiv vanta un ex juventino come Howedes (3 presenze e un gol) nella stagione 2017/18 falcidiata dagli infortuni. Proprio la difesa di Semin, al netto di un valore esibito in Russia, risulta vulnerabile e rischia grosso contro corazzate del calibro di Juve e Atletico Madrid. Vietato scordare come la Lokomotiv abbia perso 6 delle ultime 7 gare in Champions: solo una volta ha raggiunto gli ottavi nel 2004

COSÌ IN EUROPA. I moscoviti hanno ritrovato la Champions disputata nell’ultima edizione: ultimo posto nel gruppo D dominato da Porto e Schalke 04, coda del raggruppamento da evitare nella prossima ribalta. Chissà che i buoni risultati in Russia non possano ispirare la squadra di Semin anche in Europa