Manchester City, ricorso al Tas contro la sentenza Uefa di esclusione dalle Coppe

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Al Tas di Losanna scatta l'esame del ricorso del Manchester City contro l'esclusione di due anni dalle Coppe Europee stabilita dall'Uefa lo scorso febbraio per violazione del fair play finanziario. Una "partita" delicata per il club di Guardiola, soprattutto considerando gli scenari futuri in caso di conferma di condanna. La sentenza potrebbe arrivare a luglio

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Una sfida fondamentale per il futuro del Manchester City. E non si tratta della Premier, pronta alla ripartenza e nelle mani ormai del Liverpool. Al Tas di Losanna è iniziato, in videoconferenza, l’esame sul ricorso presentato dal club inglese contro l’esclusione per due anni dalle coppe europee (con l’aggiunta di una multa da 30 milioni di euro) inflitta dalla Uefa per violazione del fair play finanziario. L’udienza non sarà rapida. Durerà almeno tre giorni e la sentenza potrebbe slittare a luglio.

La condanna dell'Uefa

Il City era stato condannato in primo grado lo scorso febbraio dalla Camera Giudicante dell'Ente di controllo finanziario del club Uefa. L’indagine era nata dopo la pubblicazione di alcuni documenti di Football Leaks, in cui si evidenziavano presunte violazioni al financial fair play. La società inglese è stata poi punita con l'accusa di aver sopravvalutato, nei bilanci del periodo 2012-2016, le entrate derivanti dai contratti di sponsorizzazione.

Un verdetto che potrebbe quindi modificare radicalmente gli scenari futuri della squadra di Guardiola (ma l’allenatore ha garantito che resterà in ogni caso): dalle ripercussioni economiche per lo stop dalle competizioni europee, alle inevitabili conseguenze sul mercato, in entrata e soprattutto in uscita.

Nel caso in cui la sentenza del Tas dovesse respingere il ricorso, per il City resterebbe un’altra possibilità, quella di rivolgersi alla Corte Federale svizzera. Ma la dirigenza mostra tranquillità, sicura di poter dimostrare la propria innocenza già al Tribunale Arbitrale dello Sport.