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Zidane: "Italia nel cuore, Juve è stata importante per me. Tornare? Chissà, vedremo"

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Dopo la vittoria contro il Liverpool nell'andata dei quarti di Champions League, l'allenatore del Real Madrid ha parlato del suo futuro in un botta e risposta a distanza con Alex Del Piero. E sull'ipotesi di allenare in Italia: "Per ora sono qui, poi vedremo"

REAL MADRID-LIVERPOOL 3-1: GOL E HIGHLIGHTS

Tanta soddisfazione per la vittoria nell'andata dei quarti di finale di Champions League per Zinedine Zidane, che con il suo Real Madrid a Valdebebas ha battuto 3-1 il Liverpool di Jurgen Klopp. Ma sguardo rivolto anche al futuro per l'allenatore dei Blancos, che ai microfoni di Sky Sport ha parlato del suo rapporto con l'Italia, con la Juventus e con Alessandro Del Piero, compagno di squadra negli anni passati in bianconero. "Sono contento per la partita di oggi - ha esordito Zidane -, abbiamo fatto una gara completa. Ma ancora nulla è deciso: c'è il ritorno e dobbiamo completare il lavoro". Zidane ha poi risposto ai complimenti di Del Piero, che ha assicurato che il francese in panchina potrebbe diventare meglio di quando giocava: "Lo ringrazio, con Alex abbiamo giocato tanti anni insieme. Devo continuare così, mi piace quello che faccio e voglio fare sempre meglio, anche se non è semplice. In ogni caso ci provo, ho la squadra per farlo".  Ed ecco la battuta sull'Italia: "È sempre nel mio cuore, la Juventus è sempre stata importante per me, a Torino ho trascorso cinque anni. Se in futuro mi rivedrete in Italia come allenatore? Non lo so, per ora sono qui. Vediamo", ha concluso Zidane sorridendo.

Del Piero: "Così Zidane è diventato un grande allenatore"

Terminato il collegamento, Del Piero ha spiegato quali sono i punti di forza di Zidane, che a suo modo di vedere in panchina potrebbe fare addirittura meglio di quanto ha fatto vedere in campo da giocatore: "Zizou ha vissuto degli anni fantastici da noi - ha detto l'ex capitano della Juventus -, poi ha avuto una crescita incredibile grazie alle qualità che aveva già dentro. Ha assunto una mentalità che è quella che aveva e che ha la Juve: dare sempre il meglio in ogni partita, quando vinci pensi già alla prossima gara e quando perdi è un grande problema. Questo è un po' quello che si vive anche a Madrid, dove non puoi passare un anno senza vincere il campionato o la Champions o la Coppa del Re. Anzi, se vinci solo la Coppa del Re diventa quasi una stagione fallimentare. Quello che mi piace sottolineare è che, nonostante i suoi successi da giocatore e da allenatore, Zidane continua sempre a dare il giusto peso al suo lavoro, cerca sempre di stare un passo indietro e non cerca di prendersi tutti i meriti, anzi. Lascia molto spazio ai giocatori, alla loro crescita. Lavora dietro le quinte, così come un grande allenatore ama fare. Penso che questo lo abbia dentro e lo ha dimostrato sin dal primo momento. È un merito in più da dare a Zizou perché, onestamente, quest’anno avremmo scommesso poco sul Real. Invece ha ipotecato il passaggio del turno con una bella partita. Domenica si gioca una partita molto importante, il Clasico, ed è in corsa per vincere la Liga, per cui tanto di cappello".

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