Psg-Real Madrid, Ancelotti: "Poteva essere la finale, ora possiamo eliminare una favorita"

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L'allenatore del Real Madrid commenta ai microfoni di Sky la partita del Parco dei principi in programma domani sera alle 21 (trasmessa in diretta su Sky): "Poteva essere la finale, invece ci troviamo agli ottavi. Ma non c'è niente da perdere: avremo l'opportunità di eliminare una diretta concorrente". E sul suo ex giocatore, Marco Verratti, ha detto: "Sono stato la sua fortuna. Ora sta facendo benissimo e sono contento"

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Alla vigilia di uno dei più attesi ottavi di finale di questa edizione di Champions League (Psg-Real Madrid), Carlo Ancelotti, allenatore del Real, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Sky Sport, presentando la sfida: "Domani si affrontano due delle migliori squadre d'Europa, che si sarebbero potute affrontare in finale. Sarà un match molto bello. La Champions è così: è la competizione più affascinante, dove si affrontano le migliori". E per quanto riguarda la pressione che si può avvertire nelle ore precedenti a una sfida come questa, ha detto: "La pressione è una cosa positiva. La pressione arriva da un evento così grande tra due squadre così forti, accreditate per vincere la competizione. Non c'è niente da perdere: si può vincere il fatto che si può eliminare una rivale per la vittoria finale". Poi svela, ridendo, una possibile chiave per vincere il match, parlando della presenza o meno di un calciatore fondamentale come Karim Benzema: "Se sarà in campo o no, a livello di gioco non cambierà nulla. Ciò che cambia sarà a livello di finalizzazione. Un vecchio allenatore diceva che la chiave delle partite è tirare all'incrocio dei pali. Sarà complicato, ma ci proveremo".

"Sono stato la fortuna di Verratti"

Dopo le analisi a livello generale, Ancelotti si è soffermato anche su alcuni dei singoli del Psg tra i più attesi. A partire da Messi e Mbappé e arrivando fino a Verratti, un giocatore che ha avuto proprio quando siedeva sulla panchina del Paris Saint-Germain: "Io sono stato la fortuna di Verratti", ha commentato ridendo. Poi ha proseguito: "Sta facendo una grande carriera e sono contentissimo per lui. Ci sentiamo spesso, è sempre stato bravo ma è anche migliorato molto. La consapevolezza di essere forte l'aveva già da quando è nato, però è migliorato nel carattere: ha più personalità. E sì, abbiamo discusso sulle sue giocate rischiose al limite dell'area. Ma queste sono le sue caratteristiche e un allenatore deve tenerne di conto". E su Messi e Mbappé, ha detto: "Messi è Messi perché è grande contro tutte le squadre. Fa sempre bene contro tutti ed è uno dei giocatori sui quali prestare attenzione. Mbappé è molto forte. Dovremo stare attenti.  

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