
Lazio supera i gironi di Champions dopo 20 anni: cosa fanno i giocatori del 2000
A distanza di 20 anni dall'ultima volta, i biancocelesti superano i gironi di Champions. Nell'edizione 2000/01, dopo la qualificazione, quella squadra si fermò alla seconda fase a gruppi: era la formazione di Eriksson poi ereditata da Zoff, formazione dai tanti big in rosa. Alcuni sono rimasti nel mondo del calcio, altri hanno preso strade diverse: cosa fanno oggi?

Un'attesa lunga 20 anni, ma che festa per la Lazio di Simone Inzaghi. Il 2-2 contro il Bruges spalanca gli ottavi di finale della Champions League, competizione nella quale i biancocelesti non superavano la fase a gironi dall’edizione 2000/01. Facciamo un salto indietro nel tempo per rivivere quella squadra memorabile, gruppo ricco di stelle dal presente significativo: se qualcuno è rimasto nel calcio spostandosi in panchina, altri hanno decisamente cambiato vita
INZAGHI: "QUALIFICAZIONE CHE VALE COME UN TROFEO"
LUCA MARCHEGIANI - Lo storico portiere della Lazio, dopo 7 stagioni da titolare, vive la sua prima da "secondo", come vice di Peruzzi appena arrivato dall’Inter, ma riesce comunque a ritagliarsi spazi importanti: 5 le presenze in quella Champions, 17 in tutto a fine stagione. Oggi è uno dei talent di Sky Sport, apprezzatissimo per le sue capacità di analisi e lo stile: come quando era tra i pali…

PAOLO NEGRO - Alla sua ottava stagione in maglia biancoceleste, lui che ne infilerà 12 in tutto, in quella Champions scende in campo in 5 occasioni. Chiusa la carriera da giocatore nel Siena, ha iniziato l’avventura come allenatore, partendo dalla Serie D e con un’esperienza anche alla guida della Cragnotti FC, squadra fondata dal figlio di Sergio Cragnotti, suo ex presidente. Oggi è l’allenatore dell'Under 16 del Frosinone

DINO BAGGIO - Arriva a ottobre dal Parma, sarà protagonista solo in campionato. Ha giocato fino a 37 anni, divertendosi in Terza Categoria nella squadra del suo paese, per poi diventare un consulente del Montebelluna, dove lavora a contatto con i più giovani come collaboratore tattico

NESTOR SENSINI - Arrivato un anno prima dal Parma, si ritaglia 3 presenze in Champions. Lasciato il calcio giocato, ha allenato l’Udinese accanto a Dominissimi per un paio di mesi nel 2006, prima di rientrare in Argentina, dove dopo qualche esperienza in panchina è diventato direttore generale del Newell’s Old Boys

KAREL POBORSKY - Arriva a gennaio, quando la Lazio ha già superato il girone di Champions, ma non può essere impiegato per la seconda fase a gruppi. Dopo il ritiro è stato assistente del Ct della nazionale ceca, poi presidente del club che lo lanciò da giovane, il Ceske Budejovice. Oggi è uno degli ambasciatori Uefa per i prossimi Europei

CLAUDIO LOPEZ - Sei presenze e 5 gol (di cui 4 allo Shakhtar tra andata e ritorno) in quella edizione della Champions, grande exploit per l’attaccante argentino al suo primo anno di Lazio. Dopo la Lazio, esperienze da giocatore in Messico, Argentina e Stati Uniti. Oggi si dedica al rally, una delle sue grandi passioni e hobby, gareggiando spesso con gli amici

ROBERTO BARONIO - In quella Champions si toglie anche lo sfizio di un gol, contro l’Anderlecht, lui che in carriera non ne ha segnati moltissimi. Dopo il ritiro dal calcio giocato, esperienze in panchina con la Nazionale under 18, le giovanili del Brescia e la Primavera del Napoli. Oggi fa parte dello staff di Andrea Pirlo, suo ex compagno e amico fin da giovanissimo, alla guida della Juventus, come collaboratore tecnico

MARCELO SALAS - Alla sua ultima stagione nella Lazio, prima di passare alla Juventus, il Matador colleziona 9 presenze in Champions ma non riesce mai ad andare a segno. Una volta ritiratosi, ha iniziato a coltivare mirtilli e oggi la sua azienda agricola li esporta anche in Asia ed Europa. È diventato anche proprietario del Deportes Temuco

HERNAN CRESPO - Due gol in 6 gare in Champions (entrambi nelle due sfide contro il Real Madrid), ma è in campionato che fa faville, con 26 reti e il titolo di capocannoniere. Diventato allenatore a Coverciano, ha guidato la Primavera del Parma e il Modena in Italia, prima di tornare in Patria sulla panchina del Banfield prima e del Defensa y Justicia da gennaio 2020

SINISA MIHAJLOVIC - Abituato a chiudere ogni stagione con un discreto bottino di gol, ne piazza due anche in quella edizione della Champions, doppietta al Leeds nel 3-3 finale. Diventato allenatore, dopo essere stato vice di Mancini all’Inter ha iniziato la sua carriera dal Bologna, nel 2008, squadra in cui è tornato a 10 anni di distanza e che guida ancora oggi

DIEGO SIMEONE - Titolarissimo del centrocampo, trova anche un gol in Champions contro lo Sparta Praga, in quella stagione. Dopo l’addio alla Lazio passerà all’Atletico Madrid, squadra che oggi allena dopo essersi consacrato come uno dei migliori tecnici del panorama mondiale

GIUSEPPE PANCARO - Dieci presenze in Champions, da titolare della fascia. Dopo il calcio giocato è diventato allenatore: Juve Stabia, Catania, Catanzaro, fino alla Pistoiese, club che ha lasciato lo scorso giugno. Nel 2003, con alcuni ex compagni (tra cui Mihajlovic e Peruzzi) ha partecipato al doppiaggio del film "Shaolin Soccer"

EMANUELE PESARESI - Per lui 9 presenze complessive nella Lazio 2000/01, l’unica sua stagione in biancoceleste dove era arrivato dalla Sampdoria. Si è ritirato nel 2012 nella sua Ancona, oggi allena nelle giovanili della Recanatese dopo le panchine precedenti al Biagio Nazzaro, Anconitana e Loreto

GUERINO GOTTARDI - Si regala un gol al Bernabeu in quella stagione: inutile nel 3-2 finale per il Real, ma resta la sua impressionante media-gol di una rete in due presenze. Rimasto ai margini del grande calcio, ha preferito dedicarsi ai giovani insegnando nelle scuole calcio. Oggi gestisce diverse proprietà immobiliari tra Roma e la Svizzera, dove è nato. Ancora oggi è un idolo dei tifosi della Lazio

PAVEL NEDVED - C’era ovviamente l’ex centrocampista ceco, acquistato nel 1996 e protagonista in quella stagione con 13 gol in 46 partite. Saluterà nel 2001 destinazione Juventus, affare da 45 milioni di euro e maglia indossata per 8 stagioni conquistando anche il Pallone d’Oro. È rimasto a Torino, lui che dal 2015 è vicepresidente della Juve

GIUSEPPE FAVALLI - In quella stagione segna il suo unico gol in Champions (allo Shakhtar) di una carriera che lo vede ancora oggi come il giocatore della Lazio con più presenze. Dopo il calcio giocato ha fatto il dirigente in una scuola calcio di Roma e poi l’allenatore delle giovanili: oggi la sua passione è la moto, con i lunghi viaggi in sella alla sua Harley Davidson

DEJAN STANKOVIC - Sei le stagioni alla Lazio, 33 le presenze nella stagione dell’ultima Champions raggiunta dopo la prima fase. A seguire ha vestito per 9 anni la maglia dell’Inter, poi l’addio al calcio e il presente in panchina: dopo essere stato vice di Stramaccioni a Udine, dal 2019 allena la sua Stella Rossa

SIMONE INZAGHI - Il poker al Marsiglia apparteneva all’edizione precedente, ma l’ex attaccante biancoceleste risulta ancora il miglior marcatore del club nelle coppe europee (20 gol). Ieri come oggi lo ritroviamo alla Lazio: dal 2016 allena la prima squadra, ha conquistato tre trofei e ha riscritto la storia della società dalla panchina

JUAN SEBASTIAN VERON - Talento esaltante che se ne andrà al termine della stagione, lui che era sceso in campo in 32 occasioni. La Brujita giocò anche con Manchester United, Chelsea e Inter prima di tornare in patria nel suo Estudiantes: qui ha chiuso la carriera e qui è sempre d’attualità nelle vesti di presidente

FERNANDO COUTO - Difensore di grande temperamento, centrale portoghese per 7 stagioni alla Lazio (30 presenze nell’annata 2000/01) prima di chiudere la carriera al Parma. Cosa fa oggi Couto? Dopo il ritiro è stato vice allenatore al Braga, dove si è spostato alla scrivania in ruoli dirigenziali. E la chioma è rimasta la stessa

ATTILIO LOMBARDO - Ceduto nella sessione invernale di quella stagione, si trasferirà alla Sampdoria dove ha chiuso la carriera nel 2002. Dal campo alla panchina il passo è breve, soprattutto al fianco dell’ex compagno Mancini: è stato suo collaboratore tecnico al Manchester City e al Galatasaray, oggi lo affianca nella Nazionale italiana

MAURIZIO DOMIZZI - In pochi lo ricordano in quella Lazio, d’altronde non scese mai in campo in stagione legando però la carriera ad altre formazioni di Serie A (Napoli e Udinese tra le altre). Ha detto basta nel 2019, ma si è subito spostato in panchina: oggi guida la Primavera del Pordenone, società dove ha ritrovato Emanuele Berrettoni (direttore sportivo) ai tempi baby laziale come lui in prima squadra

FABRIZIO RAVANELLI - Tra il 1999 e il 2001 in forza alla Lazio, 42 presenze totali e 10 gol per l’attaccante perugino che ha chiuso la carriera proprio nella sua città. Da allenatore ha guidato le prime squadre di Ajaccio e Arsenal Kiev, è ambasciatore della Juventus nonché opinionista televisivo

LUCAS CASTROMAN - Recentemente ha fatto notizia il suo attuale impiego nel negozio di famiglia dedicato alla vendita di santini, lui che dice di essersi disinteressato al calcio ma segue ancora la sua Lazio. Arrivò nella finestra invernale di mercato, se ne andrà nel 2003 dopo un gol pesantissimo nel derby e si è ritirato in Argentina nel 2010

ANGELO PERUZZI - Oggi come allora, proprio come Simone Inzaghi, ancora alla Lazio dove figura come team manager dopo aver difeso la porta dal 2000 al 2007. Arrivato proprio nell’estate di quella stagione dall’Inter, Peruzzi ha giocato 226 partite con i biancocelesti e preso parte alla spedizione mondiale del 2006 con l’Italia campione

SVEN-GORAN ERIKSSON - L’allenatore dello scudetto del 2000, manager dal lunghissimo curriculum interrotto alla Lazio nel gennaio 2001 con le dimissioni dopo aver già accettato la panchina dell’Inghilterra. Alternandosi come direttore tecnico, ha allenato fino al 2019 con l’ultimo incarico alla guida delle Filippine

DINO ZOFF - Al posto di Eriksson, reduce dall’avventura come Ct della Nazionale italiana, chi ritornò in panchina fu l’ex portiere che ottenne un ottimo 3° posto ma fu esonerato all’inizio della stagione seguente. Oggi 78enne, Dino Zoff resta una delle leggende del nostro calcio e può rievocare la Lazio 2000/01