Dal Bayern nel 2020 a Monaco 2025, come è cambiato il Psg finalista: una rivoluzione
LE DUE FINALIIntroduzione
Il Paris Saint Germain ha conquistato la seconda finale di Champions League della sua storia, la prima a distanza di cinque anni. Nel 2020 fu sconfitto a Lisbona dal Bayern Monaco, stavolta invece giocherà l'atto conclusivo contro l'Inter all'Allianz Arena di Monaco di Baviera. Sotto la Tour Eiffel è cambiato moltissimo nell'ultimo lustro, sono rimasti solo due giocatori della precedente finale e soprattutto sono cambiati gli allenatori e i leader tecnici: dal tridente Di Maria-Neymar-Mbappè al poker Dembelè-Kvaratskhelia-Douè-Barcola. Ecco com'è stata rivoluzionata la rosa, con quali spese, con la costante presenza di un italiano e con una promessa mantenuta da Luis Enrique
Quello che devi sapere
Psg finalista di Champions dopo 5 anni
Nel 2020 ci riuscì eliminando il Borussia Dortmund nei "tradizionali" ottavi di finale e Atalanta e Lipsia in gara secca nella "Final Eight" organizzata a Lisbona ad agosto a causa della sospensione del torneo a marzo per la pandemia di Covid-19. Stavolta il cammino è stato molto più impegnativo. Dopo il sofferto maxi-girone, in cui la qualificazione è stata raggiunta solo nelle ultime partite, sono arrivate le eliminazioni di Brest, Liverpool, Aston Villa e Arsenal dal playoff alla semifinale.
Luis Enrique ha centrato l'obiettivo costruendo una squadra dall'identità riconoscibile e una formazione definita e quasi intoccabile, schierata con il 4-3-3: Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Pacho, Nuno Mendes; Joao Neves, Vitinha, Fabian Ruiz; Douè (Barcola), Dembelè, Kvaratskhelia.
L'unico dubbio ha spesso riguardato l'ultimo membro del tridente offensivo assieme a Dembelè, autore finora di una stagione memorabile, e di Kvaratskhelia, imprescindibile nonostante sia arrivato appena a gennaio. Nelle ultime partite Douè sembra aver sopravanzato Barcola nelle gerarchie dell'allenatore spagnolo.

Il Psg del 2020, il "quadruplete" sfiorato
Nell'estate 2019 la gestione sportiva era stata affidata di nuovo a Leonardo, già artefice del primo Psg qatariota dal 2011 al 2013. In panchina sedeva Tuchel, alla sua seconda stagione nella capitale francese. L'allenatore tedesco si presentò a Lisbona dopo aver già vinto Supercoppa, Coppa di Francia, Coppa di Lega e Ligue 1. Il campionato francese era stato uno dei pochissimi a essere interrotto e non più ripreso in estate, con l'assegnazione del titolo al Psg in quanto primo al momento della sospensione.
Ripresa la stagione al termine dei lockdown europei, dopo aver battuto il Saint-Etienne nella finale di Coppa di Francia e il Lione in quella di Coppa di Lega, Neymar, Mbappè e compagni si presentarono a Lisbona con l'obiettivo di conquistare anche la Champions e realizzare uno storico poker. Soffrirono molto contro l'Atalanta ai quarti di finale (2-1 con rimonta di Marquinhos e Choupo-Moting neli ultimi minuti) e spazzarono via il Lipsia 3-0 con i gol dello stesso Marquinhos, Di Maria e Bernat. In finale ci fu la sconfitta per 1-0 contro il Bayern Monaco, maturata col gol dell'ex Coman, cresciuto nel settore giovanile del Psg.
Questa fu la formazione schierata in finale da Tuchel, sempre col 4-3-3: Keylor Navas; Kehrer, Thiago Silva, Kimpembe, Bernat (80' Kurzawa); Herrera (72' Draxler), Marquinhos, Paredes (65' Verratti); Di Maria (80' Choupo-Moting), Mbappè, Neymar.

I superstiti
A distanza di cinque anni, nel Psg attuale ci sono solo due giocatori della rosa del 2020. Il capitano Marquinhos e un altro difensore, Presnel Kimpembe. Il primo, schierato insolitamente centrocampista da Tuchel in quell'annata, è rimasto uno dei leader della squadra come centrale difensivo, suo ruolo naturale.
Kimpembe è stato a lungo suo compagno di reparto prima di incappare in un terribile infortunio nel febbraio 2023, la rottura del tendine d'Achille, che lo ha costretto a un calvario lungo due anni. Il rientro in campo è avvenuto solo lo scorso 4 febbraio in Coppa di Francia contro il Le Mans e le presenze in stagione sono appena quattro tra tutte le competizioni.

Le cessioni
Ecco quanto il Psg ha incassato dalla vendita dei giocatori presenti in quella rosa (dati Transfermarkt):
- Neymar: ceduto all'Al Hilal nel 2023 per 90 milioni di euro
- Marco Verratti: ceduto all'Al Arabi nel 2023 per 45 milioni di euro
- Abdou Diallo: ceduto in prestito al Lipsia nel 2022 per 1,5 milioni e a titolo definitivo all'Al-Arabi nel 2023 per 15 milioni di euro
- Julian Draxler: ceduto in prestito al Benfica nel 2022 per 2,5 milioni e nel 2023 all'Al-Ahli a titolo definitivo per 9 milioni di euro
- Thilo Kehrer: ceduto al West Ham nel 2022 per 12 milioni di euro
- Mauro Icardi: ceduto al Galatasaray nel 2023 (dal 2022 in prestito) per 10 milioni di euro
- Leandro Paredes: ceduto in prestito alla Juve nel 2022 per 2,5 milioni e poi a titolo definitivo alla Roma nel 2023 per 5,65 milioni di euro
- Mitchell Bakker: ceduto al Bayer Leverkusen nel 2021 per 7 milioni di euro
- Pablo Sarabia: ceduto in prestito allo Sporting CP nel 2021 per 2 milioni e a titolo definitivo al Wolverhampton nel 2023 per 5 milioni di euro
- Idrissa Gueye: ceduto all'Everton nel 2022 per 4 milioni di euro
- A parametro zero: Kylian Mbappè, Angel Di Maria, Ander Herrera, Thiago Silva, Keylor Navas, Juan Bernat. Eric Choupo-Moting, Layvin Kurzawa
Totale incassi: 170,15 milioni di euro

Gli acquisti
Ecco invece quanto è costata l'attuale rosa al Psg (dati Transfermarkt):
- Khvicha Kvaratskhelia: dal Napoli nel 2025 per 70 milioni di euro
- Achraf Hakimi: dall'Inter nel 2021 per 68 milioni di euro
- Goncalo Ramos: dal Benfica in prestito nel 2023 e a titolo definitivo nel 2024 per 65 milioni di euro
- Joao Neves: dal Benfica nel 2024 per 60 milioni di euro
- Ousmane Dembelè: dal Barcellona nel 2023 per 50 milioni di euro
- Desirè Douè: dal Rennes nel 2024 per 50 milioni di euro
- Bradley Barcola: dal Lione nel 2023 per 45 milioni di euro
- Lucas Hernandez: dal Bayern nel 2023 per 45 milioni di euro
- Nuno Mendes: dallo Sporting CP nel 2021 in prestito per 7 milioni e a titolo definitivo nel 2022 per 38 milioni di euro
- Vitinha: dal Porto nel 2022 per 41,5 milioni di euro
- William Pacho: dall'Entracht Francoforte nel 2024 per 40 milioni di euro
- Fabian Ruiz: dal Napoli nel 2022 per 22,5 milioni di euro
- Kang-in Lee: dal Maiorca nel 2023 per 22 milioni di euro
- Matvey Safonov: dal Krasnodar nel 2024 per 20 milioni di euro
- Lucas Beraldo: dal Sao Paolo nel 2024 per 20 milioni di euro
- A parametro zero: Gianluigi Donnarumma nel 2021
Totale spese: 664 milioni di euro

Da Marco a Gigio
Il Paris Saint Germain ha sempre avuto un occhio di riguardo verso la Serie A e ciò ha portato più italiani a giocare sotto la Tour Eiffel. Marco Verratti è stato una bandiera per anni: acquistato nel 2012 dal Pescara (appena promosso in Serie A), è rimasto per 11 stagioni collezionando 11 gol e 61 assist in 416 presenze e conquistando 30 titoli (9 campionati, 9 Supercoppe, 6 Coppe di Lega, 6 Coppe di Francia). Giocò quella Champions da titolare fino agli ottavi, ma si presentò infortunato alla Final Eight di Lisbona, saltando il match con l'Atalanta e giocando solo 7' in semifinale. Entrò senza successo dalla panchina in finale per provare a rimontare il gol di Coman.
Il suo cammino si è incrociato con quello di Gianluigi Donnarumma, arrivato nell'estate del 2021 a parametro zero dopo il mancato rinnovo di contratto con il Milan. Durante la prima stagione venne alternato spesso con Keylor Navas da Pochettino, ma dalla seconda è diventato titolare fisso, sia sotto la gestione di Galtier che di Luis Enrique. In questa Champions le sue parate, soprattutto dagli ottavi contro il Liverpool in poi, hanno trascinato il Psg in finale.
Donnarumma sta proseguendo la tradizione dei portieri italiani al Psg dopo Sirigu e Buffon, mentre altri azzurri protagonisti a Parigi sono stati Thiago Motta, Kean e Florenzi.

Da Tuchel a Luis Enrique: com'è cambiata la filosofia del club
Thomas Tuchel ha guidato il Psg dal 2018/2019 fino al dicembre 2020, quando fu esonerato addirittura il giorno della vigilia di Natale a causa di un inizio di stagione sotto le aspettative e di un rapporto ormai logoro con il club per attriti di mercato. Chiamato a gestire una squadra ricca di stelle conclamate, da Neymar e Mbappè fino a Di Maria e Icardi, ci riuscì in parte cogliendo la prima finale di Champions della storia del Psg, traguardo che non si era ripetuto fino a ieri nonostante massicci investimenti di mercato e perfino la firma di Messi. Pochi mesi dopo il suo esonero si prese una bella rivincita conquistando la Champions col Chelsea, dove era subentrato a gennaio 2021.
Luis Enrique, arrivato a Parigi nell'estate 2023, ha preteso una netta inversione di tendenza sul mercato. Ha spinto per l'addio di big come Neymar e Verratti e ha voluto che si puntasse su giocatori ugualmente molto costosi, ma meno affermati e più giovani, con ampi margini di crescita e uno status meno ingombrante. Si spiegano così gli arrivi di Kvaratskhelia, Joao Neves, Douè, Barcola e altri ancora.

La promessa mantenuta
Lo scorso maggio, quando diventò pubblica la volontà di Mbappè di non rinnovare il contratto con il Psg per andare al Real Madrid, Luis Enrique non si disperò affatto, anzi, rilanciò le ambizioni del club: "Noi senza Mbappé? Lo ripeto, rimango convinto che il prossimo anno saremo più forti. Segnatevi le mie parole. Il PSG sarà più forte", disse in una conferenza stampa. Dopo un anno, con una stagione dominata in patria e un cammino europeo ottimo, si può dire che l'ex CT della Spagna abbia mantenuto la parola.
Tanti giocatori sotto la sua gestione stanno toccando picchi mai provati prima. L'esempio migliore è Ousmane Dembelé, considerato per anni quasi un incompiuto e oggi leader tecnico della squadra con 33 reti stagionali. Il suo record di gol era 14 nel 2018/2019 con il Barcellona. Lo scorso anno, il primo a Parigi, ne aveva segnati appena sei.

Inter e Psg quest'anno hanno già giocato all'Allianz Arena
Il Psg perse la finale del 2020 contro il Bayern Monaco, avversario che poi ha affrontato più volte nelle edizioni successive della Champions, giocando tre volte all'Allianz Arena. L'ultima pochi mesi fa, sconfitta 1-0 nella fase-campionato con gol di Kim. Un altro ko era arrivato nel 2023, 2-0 agli ottavi di finale contro l'ex Tuchel e conseguente eliminazione. Nel 2021 invece arrivò il successo per 3-2 ai quarti, che garantì la qualificazione in semifinale. A queste partite va aggiunta la sconfitta per 3-1 ai gironi nel 2017. In totale il bilancio del Psg nello stadio in cui giocherà la finale del 31 maggio è di 3 sconfitte e 1 vittoria.
Destino vuole che anche l'Inter abbia già giocato all'Allianz in stagione, battendo 2-1 il Bayern Monaco ed eliminandolo ai quarti. I nerazzurri, nell'impianto inaugurato nel 2005, hanno uno score di 2 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta.
