La squadra di Sarri batte i viola con un gol di Callejon nella ripresa e conquista la semifinale di Coppa Italia. Debutto dal primo minuto per Pavoletti, sostituito nel secondo tempo da Mertens. Sarri ora aspetta la vincente del quarto di finale tra Juventus e Milan
NAPOLI-FIORENTINA 1-0
71' Callejon
E' bastato un colpo di testa, questa volta. Nessuna partenza show, nessun inizio arrembante, ma un'accelerazione nella ripresa costruita sull'asse Insigne-Hamsik e finalizzata da una capocciata di Callejon. A Sarri però tutto questo di certo non interesserà. L'importante è che il suo Napoli non si sia fermato, abbia battuto anche la Fiorentina, trovando il 15esimo risultato utile consecutivo, e soprattutto conquistato la semifinale di Coppa Italia, un altro obiettivo per il quale continuare a lottare. Inizialmente l'allenatore del Napoli ci aveva provato con un diverso assetto offensivo, con Pavoletti promosso per la prima volta titolare e il 'centravanti' Mertens in panchina. Poi, però, per vincerla è dovuto tornare al tridente che gli ha già regalato tante soddisfazioni: dentro il belga e come per magia il gol è arrivato. In mezzo tanto gioco, qualche occasione in meno rispetto al solito, un po' di sfortuna con le due traverse di Insigne su punizione e un controllo della gara quasi totale. La Fiorentina, troppo timida e contratta come spesso le capita in trasferta, ha provato a far male agli uomini di Sarri solo in contropiede e soprattutto a inizio ripresa, senza dare mai però l'impressione di poter uscire con la vittoria dal San Paolo. E, infatti, alla fine si è dovuta arrendere. Al contrario del Napoli, che vince ancora e ora potrà aspettare con fiducia l'esito del quarto di finale tra Juve e Milan. Comunque andrà, sarà una grande semifinale.
Il Napoli controlla, la Fiorentina riparte - Il copione del primo tempo è quello previsto: il Napoli tiene palla e attacca con il solito fraseggio veloce, mentre la Fiorentina si difende, aspetta compatta l’evoluzione della manovra avversaria e quando può prova a far male in ripartenza. Come al 12’, quando Bernardeschi scappa a metà campo palla al piede, arriva fino al limite ma il suo diagonale mancino non impensierisce troppo Reina; qualche minuto più tardi, invece, è molto più pericoloso Chiesa, che costringe il portiere spagnolo del Napoli a una difficile parata dopo un destro potente e preciso. Le squadre si affrontano a viso aperto, ribaltano il fronte molto velocemente e al 22’ la partita si anima con una grandissima occasione per parte. Prima Astori, colpendo più di naso che di testa, chiama Reina alla terza parata della sua partita, poi, sul capovolgimento di fronte, è Pavoletti ad avere sul sinistro la palla del vantaggio: lancio lungo, controllo di petto e girata che si spegne in curva. L’impressione è che il nuovo attaccante del Napoli abbia ancora bisogno di tempo per entrare negli schemi di Sarri, perché appena pochi minuti dopo l’occasione sprecata anticipa Callejon togliendo la palla dal sinistro dello spagnolo, pronto a colpire il cross dalla sinistra di Strinic. Ora, però, il Napoli controlla la gara in maniera totale e comincia a macinare gioco, soprattutto sulla fascia preferita dalla manovra di Sarri, la sinistra, dove Insigne conferma lo splendido momento di forma. Al 28’ l’esterno napoletano prende palla, punta Sanchez e si guadagna un calcio di punizione che lui stesso calcia in maniera potente e precisa: Tatarusanu intercetta la traiettoria e si salva con l’aiuto della traversa. La Fiorentina ora è schiacciata e sembra quasi spacciata, con i giocatori di Sousa in grande difficoltà nel gestire il pallone e non più in grado di recuperarlo nella metà campo del Napoli. La pressione degli azzurri è costante, ma non si concretizza e il primo tempo finisce con lo stesso punteggio col quale era iniziato.
La ripresa - Il secondo tempo comincia con gli stessi uomini in campo ma un diverso atteggiamento dei giocatori della Fiorentina, che appaiono come rivitalizzati dalle parole di Sousa nello spogliatoio. Il centrocampo viola tiene maggiormente la palla e costruisce azioni che Cristoforo prima e soprattutto Chiesa poi non riescono a concretizzare. Il Napoli comunque è sempre aggressivo e trova sempre sulla sinistra lo spazio giusto per attaccare la difesa della Fiorentina. Proprio in quella posizione Pavoletti si conquista un'altra punizione che Insigne calcia a suo modo: destro a giro e seconda traversa di serata, questa volta senza il tocco di Tatrusanu, decisivo nel primo tempo. Sarri però non è contento e al 63' decide di tornare al tridente leggero, mandando in campo Mertens per un Pavoletti volenteroso ma ancora un po' in ritardo. E come per magia il Napoli e la partita si sbloccano. L'azione nasce ancora sulla sinistra dove Insigne libera la corsa di hamsik che serve in mezzo all'area il taglio di Callejon: il colpo di testa dello spagnolo da posizione favorevole è potente e preciso e non lascia scampo a Tatarusanu. Sousa a questo punto corre ai ripari, toglie Cristoforo e Bernardeschi e inserisce Borja Valero e Ilicic per dare più sostanza e cratività alla manovra della sua squadra. E proprio i due nuovi entrati, dopo un numero incredibile di Insigne che per poco non porta al raddoppio del Napoli, confezionano la terza palla gol viola della ripresa: lo spagnolo recupera palla e la serve allo sloveno che di sinistro spara forte ma in maniera poco precisa. E' solo un lampo perché il Napoli negli ultimi 15 minuti si difende con ordine e non soffre quasi mai, anche quando rimane in dieci per l'espulsione di Hysaj causa doppia ammonizione. Nel finale qualche colpo proibito e un rosso anche per la Fiorentina, con Maxi Olivera costretto a lasciare il campo per simulazione. Manca solo il tempo per vedere Mertens divorarsi un gol in una ripartenza 2 contro 1, ma per Sarri va bene anche così. Il suo Napoli è in semifinale, non ha dovuto penare nemmeno troppo per arrivarci.