L'allenatore ha presentato la gara di Coppa Italia attraverso il canale ufficiale del club: "Abbiamo il dovere di passare il turno. Io e Donnarumma non abbiamo problemi, qualora ce ne fossero parleranno Fassone e Mirabelli"
Il suo Milan prende forma, per questo Gennaro Gattuso vuole dare seguito alla vittoria col Bologna. I primi segni di un cambiamento sono stati evidenti, con l’allenatore che contro i rossoblu ha optato per il 4-3-3 con Bonaventura sulla linea dei tre mediani. Una mossa azzeccata, con il centrocampista che ha deciso la sfida con una doppietta. I rossoneri ora sono attesi ad una doppia sfida con l’Hellas Verona: prima domani in Coppa Italia a San Siro, poi domenica al Bentegodi per la 17^ giornata di campionato. “Abbiamo vinto una partita importante, perché le vittorie fanno lavorare meglio, con più voglia e intensità. Voglio ringraziare anche i tifosi per il sostegno, ci hanno dato un grandissimo aiuto e noi speriamo di poterli ripagare con i risultati. Ma adesso pensiamo a domani perché abbiamo il dovere di passare il turno. La salita è ancora lunga e dobbiamo migliorare molto” ha detto Gattuso a Milan TV. Sulla formazione, l’allenatore non fornisce ancora indicazioni: “Devo valutare alcuni elementi acciaccati, Storari ha un leggero problema al polpaccio. La difesa a quattro ci dà più garanzie, anche se dobbiamo migliorare dando meno campo all’avversario. Per questo dobbiamo lavorare, la difesa è un concetto di squadra e non solo di reparto”.
Tipo da spogliatoio
I contatti tra il Paris Saint-Germain e Raiola, agente di Donnarumma, hanno riacceso le ombre sul giovane portiere del Milan. “Io non ho problemi, qualora ce ne fossero parleranno Fassone e Mirabelli con lui. Dai colloqui con me non sono emersi problemi. E’ triste perché i risultati non arrivano, come successo col Benevento quando abbiamo preso gol al 96’” ha proseguito Gattuso. Che ricordando quel clamoroso pareggio ha espresso la sua opinione sul VAR: “Si poteva utilizzare perché Romagnoli non aveva toccato l’avversario. Ma siamo stati in silenzio, senza fare polemiche. E’ qualcosa che serviva al calcio”. Infine, un pensiero sul suo ritorno a Milanello: “Mi sembra di non esser mai andato via. Quando sono in queste stanze ripenso ai miei momenti con i grandi allenatori che ho avuto. Non vado mai nel mio ufficio, preferisco stare giù e vivere lo spogliatoio”.