Roma, Di Francesco: "Soliti problemi in zona gol. Schick? Si è mosso bene"
Coppa ItaliaL'allenatore della Roma ha commentato la sconfitta subita negli ottavi di Coppa Italia contro il Torino, un ko che costa l'eliminazione dalla competizione: "E' un peccato, questo trofeo era un nostro obiettivo"
Il Torino sorprende la Roma all’Olimpico, battendo i giallorossi 2-1 e staccando il pass per i quarti di finale di Coppa Italia. Una prova convincente quella dei granata, capaci di sbloccare il risultato nel primo tempo con De Silvestri e raddoppiare nella ripresa con Edera, prima di subire il gol ininfluente di Schick. Nel prossimo turno, gli uomini di Mihajlovic se la vedranno con la vincente del confronto tra Juventus e Genoa, nel caso in cui dovessero essere i bianconeri a spuntarla, ci sarà spazio nei quarti per un altro derby dopo quello di Milano. Una doccia fredda per Eusebio Di Francesco, costretto ad alzare bandiera bianca e a salutare la competizione: "L'errore di Dzeko dal dischetto? Non è il primo rigore che sbagliamo, peccato perché abbiamo creato tanto. Sui calci piazzati siamo stati un po' distratti, ma è stata una buona gara. C'è stato anche un pizzico di sfortuna. Serve maggiore determinazione in zona gol. Quando uno sente di batterlo va bene. Peccato anche per lui a livello psicologico, può essere un errore fastidioso".
Deluso per l’eliminazione
"Peccato per l'eliminazione, la Coppa Italia era un nostro obiettivo. Sarei stato più preoccupato in caso di gara negativa, invece ho visto la solita squadra coi soliti problemi in zona gol, ma anche capace di creare tante occasioni" prosegue Di Francesco. "A parte Emerson e Skorupski, ma tutti gli altri avevano giocato con continuità nell'ultimo periodo. Non era un turnover vero e proprio. Jesus, Peres e Gonalons hanno spesso avuto minuti, avrò sempre bisogno di tutti. Sono dell'idea che questa squadra oggi ha espresso quello che solitamente facciamo, Scick? Aveva bisogno di giocare e si è mosso veramente bene, sia da solo che in coppia con Dzeko. Il modulo? Lo chiamerei più 4-2-4, non avevo un trequartista ma due attaccanti puri".