Milan-Inter, Gattuso: "Per noi sarà come la finale del Mondiale. Pressione psicologica? C'è eccome"

Coppa Italia

L'allenatore del Milan si è soffermato ad analizzare il match di Coppa Italia contro l'Inter, una partita da dentro o fuori che per i rossoneri vale come una finale del Mondiale: "Abbiamo il dovere di non sbagliare"

LA LETTERA DI YONGHONG LI AI DIPENDENTI ROSSONERI

Il pesante ko subito a San Siro contro l’Atalanta è alle spalle, il Milan si tuffa adesso nella Coppa Italia per trovare in questa competizione i sorrisi perduti in campionato. I rossoneri affronteranno l’Inter nei quarti di finale, un derby da dentro o fuori che Gattuso non ha nessuna intenzione di sbagliare. Intervistato da Milan Tv, l’allenatore rossonero ha parlato del match contro gli uomini di Spalletti, soffermandosi sulle insidie che lo attendono: "Sarà una partita molto difficile, dovremo bloccare Perisic e Candreva, uomini su cui l’Inter si basa molto per creare il proprio gioco. Per quanto riguarda Icardi, non serve che lo presenti io, ma posso dire che non lo marcheremo a uomo. Loro vengono da due sconfitte consecutive in campionato, noi proveremo a preparare la partita nel modo giusto per provare a vincerla. Non tutto quello visto con l'Atalanta è da buttare via. Bisogna migliorare e dar continuità agli ottimi avvii di gara fatti, poi però dobbiamo durare più di 25 minuti, anche tenendo botta dopo un episodio sfavorevole. Per noi sarà come la finale del Mondiale, questa partita contro l’Inter può davvero cambiare la nostra stagione a livello mentale e di risultati".

L’assenza di Suso pesa

Gattuso poi si sofferma sull’assenza di Suso e sulla pressione psicologica con cui il Milan sta convivendo: "L’assenza di Suso pesa, ma è anche vero che a Verona ha un po' sbagliato mira. Lui ci permette di avere superiorità numerica grazie alle sue abilità nel dribbling, spero che domani possa migliorare i suoi numeri nel derby. Pressione psicologica? C’è e si tocca con mano, si vede appena sbagliamo o subiamo qualcosa. Dobbiamo resettare tutto in una gara importante, è fondamentale fornire ai nostri tifosi una sensazione necessaria. Abbiamo il dovere di restituire qualcosa ai tifosi che sono sempre con noi. Non sono abbattuto, altrimenti non sarei qua. Ma pensavo servisse meno tempo per mettere da parte la paura e la negatività della squadra. Ad oggi, non pensavo di metterci così tanto. Stiamo pagando ogni episodio a caro prezzo. A livello di gioco creiamo tanto, poi subiamo l'avversario in fasi che abbiamo studiato in preparazione".