Juve-Inter, Inzaghi: "Se penso all'8 luglio non mi aspettavo un anno così positivo"

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L'allenatore nerazzurro in conferenza stampa alla vigilia della finale di Coppa Italia contro la Juventus: "Dovremo dare il massimo, in una gara del genere sono i dettagli a fare la differenza. Dobbiamo cercare di non pensare al campionato almeno domani". Handanovic: "Dobbiamo essere più bravi della Juventus in tutto, non basta una sola cosa"

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Sarà Juventus-Inter l'ultimo atto della Coppa Italia 2021/22. La squadra di Simone Inzaghi, che è impegnata anche nella lotta scudetto con il Milan, proverà a conquistare un trofeo che manca in bacheca dalla stagione 2010/11. L'allenatore nerazzurro, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match con Samir Handanovic, ha presentato la gara contro i bianconeri.

 

Che cosa significa per voi giocare questa finale e cosa farà la differenza a prescindere dalla tattica?

"Sarà una partita importante che sarà trasmessa in tutto il mondo, è una finale quindi siamo orgogliosi di esserci. Per me nelle finali non ci sono ricette precise per vincerle, vanno giocate con corsa, aggressività e concentrazione sapendo che affronteremo un avversario forte e dovremo dare tutto". 

 

È la settimana più importante della tua carriera da allenatore?

"È importante per tutti. Sappiamo quello che abbiamo fatto in questo percorso, com'era iniziato il nostro lavoro, cosa avremmo trovato e strada facendo siamo stati molto bravi. Questo grazie alla squadra che ci ha seguito, a me e al mio staff, per tutto l'anno. Per forza di cose le aspettative su di noi sono cresciute e sono ben accette. Il primo trofeo stagionale lo abbiamo vinto a gennaio ma nel calcio bisogna sempre guardare il futuro, che è domani. Archiviata la partita di domani penseremo alle ultime 2 giornate nelle quali ci giocheremo lo scudetto. Ripensando a quanto è stato fatto dallo scorso luglio, posso dire che abbiamo fatto un grandissimo lavoro grazie alla società, ai giocatori e ai nostri fantastici tifosi". 

 

Cosa ti aspetti dalla tua squadra?
"È una finale, i dettagli faranno la differenza. Ci conosciamo, ci siamo incontrati già 3 volte quest'anno e sappiamo che ci sarà tantissima qualità in campo. Dovremo gestire i dettagli nel migliore dei modi".

 

Che giudizio dà al suo cammino?

"Abbiamo giocato una grandissima stagione, domani sarà la cinquantesima partita e per 7-8 mesi abbiamo giocato un gran calcio. Poi abbiamo avuto un periodo di calo, ma se ripenso a come abbiamo giocato l'ottavo di finale o a come abbiamo voluto con tutte le forze questa finale, probabilmente riperderei qualche punto". 

 

Quanto sarà importante concentrarsi solo sulla partita di domani?

"Ne abbiamo parlato con la squadra, dobbiamo essere bravi a lasciare da parte in questo momento il campionato. Non è semplice, probabilmente avremmo voluto giocare questa gara dopo le ultime due giornate, ma è stato stabilito a inizio campionato e non abbiamo problemi. Dobbiamo giocare questa partita e poi altre due finali".

 

Credi che questa partita contro la Juve sia più importante della altre che hai vissuto in panchina?

"Tutte le finali sono molto importanti, ho avuto la fortuna di viverne già diverse da allenatore. Non credo che ci sia una ricetta precisa: dovremo giocare una partita di attenzione, corsa e determinazione, sapendo che affrontiamo un avversario forte".

In stagione siete imbattuti contro la Juventus, avrete questa consapevolezza in campo?
"Sono state tre partite diverse l'una dall'altra, ognuna con la propria storia. Domani sarà una gara aperta, ci sarà tanta qualità e dovremo sbagliare il meno possibile". 

 

A volte in stagione vi è servito uno schiaffo, ha già preparato la squadra?
"L'unica cosa da mettere in campo è il cuore e su 50 partite abbiamo dato sempre tutto".

 

Che emozione è giocare all'Olimpico per lei?

"Particolare, ho vissuto questo stadio 21 anni. Sarà senz'altro emozionante, rivedrò tante persone che mi hanno voluto bene e che mi hanno fatto stare benissimo. Ora sono orgoglioso di essere all'Inter e di allenare questa grandissima società". 


C'è il rischio che la Juventus abbia più fame di voi?

"Se vuoi vincere devi avere fame e la Coppa Italia te la fa venire. L'ultima volta che abbiamo visto una coppa l'abbiamo voluta a tutti i costi. Mi pare che questo trofeo manchi nella nostra bacheca da più di 10 anni".

Bastoni è recuperato?

"Ho tutti a disposizione tranne Vecino che ha avuto un problema durante l'ultimo allenamento di ieri. Ha stretto i denti ma si è dovuto fermare e non ci sarà. Bastoni ieri e oggi si è allenato con il gruppo: è recuperato e dovrò valutarlo bene. Ho sempre diversi dubbi perché ho la fortuna di avere il gruppo quasi al completo e sono indeciso in tutti i reparti". 

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Cosa significa per voi giocare questa partita?

"Per noi essere qui è motivo di grande orgoglio, perché volevamo essere andare in finale dopo che l'Inter per tanti anni era riuscita ad arrivarci. Quest'anno abbiamo giocato 3 partite contro la Juventus e sono state tutte molto combattute, servirà mettere in campo attenzione e concentrazione perché saranno i dettagli a decidere la partita". 

 

C'è un aggettivo che useresti domani per descrivere cosa dovrete mettere in campo? 

"Semplicemente dobbiamo essere più bravi in tutto, non basta una sola cosa. Come abbiamo visto nei precedenti più recenti, sono state molto equilibrate. Mi aspetto una partita molto combattuta".

 

Cosa ti piacerebbe vedere in campo domani da capitano?

"Quello che la squadra ha sempre fatto: giocare a calcio, mettere in campo tutto quello che abbiamo preparato in settimana". 

 

Cosa è cambiato nello spogliatoio? 

"Tante cose, proprietà, obiettivi. Ma per arrivare a questo è servito fare un percorso. Sono stati anni difficili per l'Inter nei quali non si era abituati a stare in alto, ma con il lavoro di tutti coloro che vogliono bene a questo club siamo tornati dove vogliamo stare".

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