Juve-Atalanta, la sfida Allegri-Gasperini e quel torneo di Viareggio vinto nel 2003

Coppa Italia
Veronica Baldaccini

Veronica Baldaccini

Nella finale di Coppa Italia di mercoledì sera, l’allenatore atalantino cerca il suo primo trofeo, contro la Juve di Allegri. Anche se in carriera un titolo Gasp l’ha conquistato e proprio alla guida della Juventus, anche se Primavera: il torneo di Viareggio vinto nel 2003…

ATALANTA-JUVENTUS LIVE

Non tutti i successi hanno un trofeo, inutile quindi cercare nella bacheca di Gasperini l'ultimo: aver portato l’Atalanta ad essere favorita in una finale contro la Juventus. E pensare che non valga nulla è sbagliato. Perché cambiare la percezione, alzare lo status di un club può essere molto più lungo e complesso che sollevare, magari casualmente, una coppa. Questo è uno dei tanti della sua carriera. Di quei premi in ottone o metalli affini non ne luccica, per ora, neppure uno. Ma di quegli altri, quei riconoscimenti che non si toccano ma che restano, a voglia…Ad Allegri invece serve una stanza per esporre tutti i suoi trofei. Nessuno in circolazione in Italia ha vinto quanto lui, eppure oggi ci appare solo, in quella stanza piena di coppe da lucidare, fotografia degli splendori di un passato che non pare voler tornare. La finale di Roma non sembra in grado di sovvertire i giudizi: Gasperini resterà maestro di calcio anche se dovesse continuare ad essere il più bravo dei perdenti, Allegri rimarrà comunque il meno amato tra i vincenti anche se dovesse aggiungere quella Coppa alle altre. 

Gasp e la Primavera campione del Viareggio 2003

A dire il vero, Gasp un piccolo trofeo ce l’ha, è quello del Torneo di Viareggio vinto nel 2003 proprio con la Primavera della Juventus, il club in cui è cresciuto prima come giocatore poi come allenatore. È il più bianconero degli avversari che Allegri avrebbe potuto incontrare, uno che ha tanta Juve nel suo passato ma non nel suo futuro, un po’ come lui, oltre ad essere quello che ha affrontato di più, vincendo 12 volte. Non la prima. Era un Genoa-Cagliari di sedici anni fa, 2 a 1, partita decisa – guarda guarda – da un gol di Thiago Motta, che vedere tra qualche mese sulla panchina della Juve potrebbe quasi essere messo a verbale tra quei successi di Gasp che non si toccano ma si vedono, a dimostrazione che vincere non è l’unica cosa che conta, ma semplicemente l’unica cosa che “si conta”.