Milan, Mirabelli: "Per Kakà sempre una porta aperta. Voci sulla dirigenza? Abbiamo altro a cui pensare"

Europa League
Massimiliano Mirabelli, direttore sportivo del Milan (Lapresse)

Il ds rossonero prima della sfida all'Austria Vienna: "Ricardo è stato un grande giocatore ma lui stesso ha detto che ancora non sa cosa farà da grande. Dal closing ad oggi se ne sono sentite di tutti i colori ma i fatti dicono che la proprietà finora ha rispettato le scadenze"

Una vittoria per cancellare la sconfitta nell'ultima giornata di campionato al San Paolo contro il Napoli e per proseguire in maniera positiva il cammino in Europa. È questo l'obiettivo del Milan di Vincenzo Montella, che a San Siro affronta l'Austria Vienna per chiudere il discorso e passare così a giocarsi i sedicesimi di finale. La squadra di Montella si trova ora al primo posto nel girone con 8 punti, a +2 sull’AEK Atene e a +4 sull'avversario di serata. A pochi minuti dal fischio d'inizio del match il direttore sportivo rossonero Massimiliano Mirabelli è intervenuto così ai microfoni di Sky Sport per parlare del momento della squadra e non solo. Ecco le sue dichiarazioni anche sul possibile ingresso in società di Kakà (presente a San Siro per la gara).

Su Kakà e sul momento della squadra

"Un ingresso di Kakà in società? Permesso che Ricardo è stato un grande giocatore del Milan e lo è ancora - anche se deve decidere cosa vuole fare da grande - stiamo parlando di una persona che è rimasta nel cuore dei tifosi rossoneri e quindi avrà sempre una porta aperta nel Milan. Non è questione di riportare in società una bandiera come abbiamo fatto con altri nelle scorse settimane, abbiamo deciso (se si presenteranno delle opportunità) che potrebbe anche accadere ma lui stesso ha detto che ancora non sa cosa farà da grande e quindi sono discorsi prematuri che non possono essere fatti al momento". Poi, sul campionato: "Dopo le sconfitte contro le squadre che ci precedono in classifica questo Milano non può più sbagliare, siamo ancora dentro tutte tra le competizioni e fino al 6 gennaio dobbiamo provare a fare dei passi in avanti per superare le difficoltà che abbiamo riscontrato in questi mesi. Certamente oggi dobbiamo lavorare per cercare di ritagliarci il nostro ruolo in questa annata, quindi dobbiamo cercare di fare non bene ma benissimo per recuperare".

Sugli aspetti dirigenziali

"Noi stiamo tutti male quando il Milan viene sconfitto, dalla squadra all’allenatore ai dirigenti, io in particolar modo mi rovino le settimane. Non dobbiamo abituarci alle sconfitte, anzi deve essere qualcosa che accade veramente di rado. Purtroppo quest'anno è accaduto molto spesso e quindi dobbiamo ricordarci che tutti quanti siamo il Milan e dobbiamo comportarci, ognuno secondo le proprie competenze, da Milan. In vista delle valutazioni dell’Uefa - ha poi aggiunto Mirabelli - non è il momento di dare delle spiegazioni ufficiali. Dal closing ad oggi se ne sono sentite e scritte di tutti i colori ma come ha twittato il presidente Berlusconi bisogna attenersi ai fatti e i fatti ci dicono che abbiamo una proprietà che finora ha rispettato tutte le scadenze. Bando alle chiacchiere e pensiamo alle cose concrete, abbiamo altri aspetti a cui pensare. Dobbiamo metterci su un binario e migliorare le cose per quanto riguarda la parte sportiva".