Atalanta, Gasperini: "Copio e trasformo, quest'anno risultati eclatanti. Lippi un modello"
Europa LeagueL’allenatore dell’Atalanta si è concesso ai microfoni di Uefa.com per parlare dei risultati raggiunti dai nerazzurri in questi ultimi anni, primo tra tutti la qualificazione ai sedicesimi di Europa League
Nono posto in campionato e il pass per i sedicesimi di Europa League già in tasca, dove di fronte ci sarà nientemeno che il Borussia Dortmund. Stagione di sorprese ed esaltanti vittorie quella dell’Atalanta, capace di vincere un girone europeo di ferro, lasciandosi alle spalle sia il Lione che l’Everton. Un miracolo targato Gian Piero Gasperini che, ai microfoni di Uefa.com, ha provato a svelare i segreti della sua 'creatura'. "Il quarto posto dell'anno scorso è stato un grande traguardo, motivo di gioia e orgoglio. Un traguardo che ha avuto una risonanza incredibile in tutta la provincia, in Italia ma anche in Europa. Abbiamo ottenuto risultati 'eclatanti' anche quest'anno in Europa League e questo non era così facile da prevedere. I sedicesimi? Siamo felicissimi di averli raggiunti, non solo per noi ma anche per il movimento calcistico europeo e per il ranking. In questo momento l'Atalanta è una squadra duttile, che tiene bene il campo, sa cosa fare e sa come muoversi. Ha più varianti da poter sfruttare anche se è sempre importante rivedere e rivedere i dettagli e i meccanismi. E' una squadra che ha dimostrato di avere una buona personalità".
Faro Gomez
Gasperini poi si sofferma sul Papu Gomez, riuscito a conquistare anche la convocazione con la sua Argentina grazie alle prestazioni in maglia nerazzurra: "Calcisticamente è un giocatore straordinario, questo è sotto gli occhi di tutti. A 29 anni, non più giovanissimo, è arrivato nella nazionale argentina. Anche lui è un po' il frutto delle prestazioni di questa squadra. E' un altro esempio di valorizzazione di un giocatore. E' un riferimento, un leader anche per la squadra".
Chi è Gasperini
L’allenatore dell’Atalanta, poi, svela il suo percorso che lo ha portato a diventare un allenatore affermato: “Quando ero giocatore osservavo con ammirazione Catuzzi. E' stato il primo allenatore in Italia nei primi anni 80' a passare dalla marcatura a uomo alla 'zona'. Poi sicuramente mi sono ispirato a Galeone, a Lippi perchè quando ero allenatore delle giovanili della Juventus lui era in prima squadra. Al di là degli allenatori sono stato attratto prima dal calcio olandese, poi da quello spagnolo. Sono un allenatore che 'copia' e attinge un po' da tutti. Non sono uno che inventa ma che ha preso e che prende spunti da tante situazioni. Copio e trasformo, cercando di dare una mia interpretazione. Il lavoro con i ragazzi per me è stato fondamentale. Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile della Juventus partendo dai bambini di 12 anni. E' stato un bel bagaglio che mi porto ancora dietro. Questo mio percorso sicuramente mi influenza ancora adesso. Avere la predisposizione di dare spazio ai giovani sicuramente proviene da questa esperienza. Qui a Bergamo ho trovato un gruppo di giovani che erano un po' accantonati ma molto bravi e di qualità. Non ho mai fatto una valutazione sulla loro carta d'identità bensì sulle capacità".