Razzismo in Bulgaria Inghilterra, il presidente della Federcalcio si dimette

Europei

All'indomani della folle notte di Sofia il ct bulgaro nega i cori razzisti mentre il n.1 della Federcalcio Borislav Mihaylov lascia l'incarico. L'Uefa apre un'inchiesta: 4 capi d'accusa per la Bulgaria, due per l'Inghilterra. Il presidente Uefa Ceferin dichiara guerra al razzismo e chiede il sostegno dei governi

Ululati e insulti razzisti contro i giocatori inglesi di colore, saluti nazisti da parte dei tifosi bulgari, "una delle notti più vergognose del calcio": l'Inghilterra si ribella dopo la notte di ordinaria follia di Sofia, e invoca l'intervento della Uefa, che ha già attivato i suoi ispettori presenti ieri in Bulgaria. Sconcerto, rabbia e indignazione: i sentimenti che emergono dalle parole del presidente della Federcalcio inglese così come nei titoli dei quotidiani, il giorno dopo il largo successo dei Tre Leoni in Bulgaria. "Ho sentito esempi di vergognosi cori razzisti allo stadio - la denuncia di Greg Clarke, n.1 della Fa -. Ho parlato con i delegati Uefa, durante e dopo la partita per accertarmi che questi orribili episodi vengano sanzionati adeguatamente. Perché è stato uno dei momenti più vergognosi da quando mi occupo di calcio". Parole durissime, ribadite in un comunicato ufficiale, rilasciato dalla stessa Fa, che ha definito "aberranti e inaccettabili a qualsiasi livello" gli abusi subiti dai giocatori inglesi al Vasil Levski Stadium. In attesa di una risposta ufficiale da parte della Uefa, nonostante le due sospensioni della partita, ci ha pensato il Primo ministro bulgaro, Boyko Borissov, a stigmatizzare quanto accaduto lunedì sera, chiedendo le immediate dimissioni del n.1 della Federcalcio bulgaro. "Un'ottima iniziativa, complimenti", il commento via Twitter di Raheem Sterling, uno dei giocatori maggiormente preso di mira dai tifosi di casa. E se il Ct della Bulgaria, Krasimir Balakov, ha minimizzato gli insulti, addossando la colpa ai tifosi inglesi, la stampa d'Oltremanica chiede sanzioni esemplari contro la Bulgaria.

 

L’Uefa apre un’inchiesta

Tramite un comunicato ufficiale, l’Uefa ha confermato l’apertura di un’inchiesta per quanto accaduto a Sofia. Tra le accuse rivolte alla Federazione bulgara: comportamenti razzisti (cori e saluti Nazisti), lancio di oggetti, interruzione dell’inno nazionale e riproduzione di immagini degli avvenimenti sul maxischermo dello stadio. Due accuse anche nei confronti della Football Association inglese: interruzione dell’inno nazionale e insufficiente numero di stewards al seguito.

Le reazioni della stampa inglese

"Sbattiamoli fuori", il titolo del Mirror, che elogia il comportamento della nazionale di Gareth Southgate: "L'Inghilterra resta a testa alta conto i razzisti". "Perdenti", l'apertura del Daily Express, che pubblica a tutta pagina la fotografia dei tifosi bulgari, vestiti di nero, con il braccio teso, un inequivocabile saluto romano. "Vili razzisti riversano il loro odio, ma l'Inghilterra non si scompone, dimostrando che non vinceranno mai", il commento del tabloid. Sulla stessa lunghezza d'onda il Daily Telegraph ("Disgustoso") e il Guardian ("Vergogna Sofia"), che scrive di "una notte malata per il calcio", mentre l'Indipendent plaude all'Inghilterra "che piega i razzisti".

Bulgaria, le dimissioni del presidente della Federcalcio

Il primo ministro della Bulgaria aveva chiesto le immediate dimissioni del n.1 della Federcalcio bulgara dopo i cori razzisti durante l'incontro di lunedì sera contro l'Inghilterra. E' ora ufficiale che Borislav Mihaylov, presidente della Federcalcio bulgara, ha lasciato l'incarico.

Ceferin e Infantino dichiariano guerra al razzismo

"Tante volte diciamo che non c'è posto per il razzismo nel calcio, tuttavia affrontiamo ancora delle sfide nel nostro sport come nella società. Avremo bisogno del sostegno delle autorità pubbliche per identificare e punire i colpevoli, ma dovremo anche pensare in modo più ampio a cosa fare per risolvere il problema. Chiedo agli organi di governo del calcio di unirsi a noi e di pensare insieme a modi più forti ed efficaci per sradicare il razzismo nel calcio" Questo il commento del Presidente della FIFA Gianni Infantino. Dura la presa di posizione anche della Uefa. "La "famiglia del calcio" deve dichiarare guerra ai razzisti, ma anche i governi "devono fare di più" per affrontare "un flagello" che si riteneva debellato e che invece col diffondersi "dei nazionalismi in Europa" è stato di nuovo alimentato": lo ha dichiarato oggi il presidente della Uefa Aleksander Ceferin, commentando quanto successo ieri sera a Sofia. L'incontro di qualificazione a Euro 2020 tra Bulgaria e Inghilterra è stato sospeso due volte a causa degli insulti razzisti all'indirizzo dei giocatori inglesi di colore. "L'ascesa dei nazionalismi in tutto il continente - ha detto Ceferin - ha alimentato alcuni comportamenti inaccettabili e qualcuno ha pensato che gli stadi fossero il posto giusto per dar voce a queste idee spaventose. Come organo di governo, so che non vinceremo nessun concorso di popolarità, ma alcune considerazioni espresse sull'approccio della Uefa nella lotta al razzismo sono molto distanti dalla realtà. La Uefa, in collaborazione con il Fare (Football Against Racism Europe), ha istituito un protocollo per identificare e combattere i razzisti. Le sanzioni imposte dalla Uefa sono tra le più dure nel mondo dello sport. La Uefa è l'unico organo che squalifica un giocatore per 10 partite in caso di comportamento razzista. Ci impegniamo a fondo per eliminare questo male dal calcio, stiamo facendo di tutto. Non possiamo permetterci di accontentarci, ma dobbiamo raddoppiare la nostra determinazione e i nostri sforzi. Tutta la famiglia del calcio - dirigenti, giocatori, allenatori e tifosi - deve lavorare insieme ai governi e alle Ong e fare una guerra ai razzisti, emarginare le loro opinioni disgustose fino ai margini della società. Le Federazioni calcistiche, da sole, non possono risolvere questo problema. Anche i governi devono fare di più. Solo lavorando, insieme, in nome dell'onore e dell'etica, faremo progressi".

Ct Bulgaria nega cori razzisti: “Colpa degli inglesi”

Il ct della Bulgaria non solo nega di aver sentito cori razzisti durante la partita contro l'Inghilterra, ma accusa i tifosi ospiti di aver "avuto un comportamento inaccettabile".  Al termine della gara allo stadio Levski, il tecnico bulgaro Krasimir Balakov ha fornito una personale versione sui “buu” e sugli ululati piovuti in campo dagli spalti, che hanno portato alla sospensione per due volte della partita. "Probabilmente i nostri tifosi non erano soddisfatti del modo in cui la squadra stava giocando. Personalmente non ho sentito cori razzisti", la difesa di Balakov, che ha stigmatizzato anche i tifosi ospiti. "Devo dire che c'è stato un comportamento inaccettabile non solo da parte dei tifosi della Bulgaria, ma anche di quelli dell'Inghilterra, che hanno fischiato e urlato durante l'inno nazionale. E nel secondo tempo hanno usato parole contro i nostri tifosi che trovo inaccettabili". Il ct bulgaro ha riservato la stoccata finale alla Federcalcio inglese, che alla vigilia della partita aveva espresso pubblicamente qualche timore sull'accoglienza che i giocatori inglesi di colore avrebbero ricevuto a Sofia. Parole che secondo Balakoc hanno finito per provocare la reazione dei tifosi di casa: "Siamo onesti, una cosa del genere non ci era mai successa. Il problema è nato quando sono arrivati i tifosi inglesi".

BULGARIA SOCCER UEFA EURO 2020 QUALIFICATION
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