Il difensore della Nazionale, durante la cerimonia del Quirinale alla presenza del capo dello stato Sergio Mattarella, ha ricordato l'ex capitano della Fiorentina: "Davide è sempre presente nei nostri cuori". Poi racconta il segreto del gruppo: "Se siamo qui è perché condividiamo un’amicizia". L'intervento del ct Mancini: "Trionfo per gli italiani, scritta una grande pagina"
"La nostra dedica è per Davide Astori, che avremmo voluto qui con noi". Da capitano a capitano: nel discorso di Giorgio Chiellini durante la cerimonia del Quirinale, il primo pensiero dopo la vittoria dell'Europeo da parte dell'Italia non poteva che essere per lui. "Davide è sempre presente nei nostri pensieri, nel cuore di chi l'ha conosciuto e in quello dei giovani che ne hanno sentito parlare", le parole del difensore del Nazionale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Astori e Chiellini hanno condiviso soltanto tre partite con la maglia azzurra, ma quella dell'ex capitano della Fiorentina è una presenza che, dal debutto di Roma fino a Londra, ha accompagnato la cavalcata del gruppo. Una squadra che ha fatto dell'unione e dell'amicizia il suo punto di forza: "Non ci siamo mai persi d'animo, anteponendo il bene del collettivo al singolo. Solo attraverso il gioco di squadra era possibile raggiungere un risultato così prestigioso. Se oggi siamo qui non è per un rigore segnato in più, ma perché abbiamo condiviso uno dei sentimenti più belli che c'è: l'amicizia". Eccolo il segreto della Nazionale per tornare sul tetto d'Europa cinquantatré anni dopo l'unico successo datato 1968. E soprattutto per far emozionare di nuovo un intero Paese: "Milioni di tifosi non ci hanno mai fatto sentire soli, accompagnandoci con passione in questo entusiasmante viaggio. Anche la presenza di Mattarella è stata un gesto importante, lo ringrazio a nome della squadra". Un’impresa soltanto sfiorata da Matteo Berrettini, primo italiano della storia finalista a Wimbledon. Chiellini gli ha reso onore così: "Ci hai fatto entusiasmare, abbiamo tifato per te come fossi un nostro compagno. Ora non smettere di sognare perché dietro di te ci sono milioni di italiani. Questo legame ci ha fatto sentire fratelli d'Italia, pronti a tutto per rispondere alla chiamata del Paese che amiamo".
Mancini: "Tra le pagine più belle nella storia del calcio"
Se l'Italia ha trovato in Chiellini il suo leader ed esempio in campo, Roberto Mancini ha rappresentato la guida dell'Italia in panchina. Il ct azzurro, ancora prima dei 34 risultati utili di fila, è stato il primo a credere in una notte magica come quella di Wembley. Proprio dove con la Sampdoria aveva vissuto una grande delusione per la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni con il Barcellona. Al Quirinale il suo primo ringraziamento è stato per il capo dello stato: "Siamo orgogliosi di essere qui. La ringrazio per essere stato il nostro primo tifoso, ci fa molto piacere". Una Nazionale che, dopo la grande delusione della mancata qualificazione al Mondiale di Russia 2018, ha avuto il grande merito di tornare a far sognare un intero popolo: "A Londra, Monaco, Firenze e Roma gli italiani ci hanno fatto sentire quanto sia forte l’amore per la Nazionale. Abbiamo vissuto una serata di festa in cui il Paese è finalmente tornato a stringersi insieme. Siamo orgogliosi di aver regalato momenti di felicità, scrivendo una delle più belle pagine della storia del calcio". Il trionfo è nato da una volontà ben precisa: "Questa è la dimostrazione che quando si crede in qualcosa, si può esaudire anche un sogno apparentemente irrealizzabile". A un passo ci è arrivato Matteo Berrettini, che ha comunque scritto il suo nome nella storia dello sport italiano: "Voglio fargli i complimenti, abbiamo sofferto e gioito con lui. Sono sicuro che tornerà a Wimbledon e vincerà anche lui".