Inghilterra, Southgate: "Non è il momento di andare via, ora pensiamo a Qatar 2022"

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Il Ct inglese, dopo la sconfitta in finale con l'Italia, rilancia: "Non credo sia il momento giusto per lasciare, ora dobbiamo qualificarci a Qatar 2022. Rifletterò sugli Europei e ho bisogno di riposarmi. Non voglio un contratto più lungo, non è una questione economica, ma ora vorrei portare la squadra in Qatar. Offese a Saka, Sancho e Rashford? Imperdonabili"

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L'Inghilterra ci aveva creduto, voleva fortemente vincere l'Europeo a Wembley davanti ai propri tifosi. Ma, alla fine, ha trionfato l'Italia ai calci di rigore, dopo 120 minuti combattuti. Dopo questa delusione Gareth Southgate non si arrende, ma rilancia: "Non credo sia il momento giusto per pensare a un addio, dobbiamo qualificarci per Qatar 2022 – ha dichiarato in conferenza stampa – Ho bisogno di tempo per riflettere su Euro 2020 e di riposo. Guidare il proprio paese in questo torneo ha il suo peso. Ma visto che sono qui oggi, ora vorrei guidare la squadra in Qatar. Abbiamo fatto passi in avanti in questi quattro anni: abbiamo ottenuto un quarto, un terzo e un secondo posto e questo è un buon dato da cui ripartire".

"Proseguiamo il percorso avviato nel 2018 in Russia"

Dichiarazioni che fanno il paio con le intenzioni della Federazione inglese: l'amministratore delegato della Football Association Mark Bullingham ha comunicato nel corso di Euro 2020 l'intenzione di prolungare il rapporto contrattuale con Southgate. "Non voglio firmare un contratto più lungo, non è una questione economica - sottolinea il ct - i Mondiali del 2018 in Russia hanno rappresentato l'inizio del nostro percorso. Quell'esperienza è stata fondamentale durante le grandi partite di questo torneo. Ora ho un gruppo con più maturità e conoscenza dei compagni. I risultati dei Mondiali 2018 e di questi Europei alimentano in noi la convinzione di poterci avvicinare al top del calcio mondiale. Ora sappiamo cosa ci serve per arrivare a vincere". Southgate non nega l'amarezza per il ko nella finale di Wembley: "Il giorno dopo è il più difficile - ammette - quando nello sport arrivi a giocarti una finale sai che si tratta di opportunità rare: i messaggi che stiamo ricevendo lo sottolineano".

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"Imperdonabili gli insulti a Saka, Sancho e Rashford"

Tra i messaggio arrivati, ci sono stati però anche insulti razzisti nei confronti di Bukayo Saka, Jadon Sancho e Marcus Rashford, autori dei tre errori dal dischetto contro l'Italia. "Imperdonabili" è l'aggettivo usato da Southgate per censurare le offese. "Siamo stati un faro per capacità di riunire le persone attraverso la nazionale inglese. La nazionale è di tutti e rappresenta tutti. Abbiamo mostrato il potere che il nostro Paese ha quando si unisce e riesce a dare energia e positività". Southgate aggiunge che "spetta a me decidere chi calcia i rigori: non sono i giocatori a offrirsi come volontari e non sono stati i giocatori più esperti a tirarsi indietro". Con un messaggio per tutti: "Ora ripartiamo insieme come una squadra, siamo lì per la gente: so che anche almeno il 99% del pubblico sarà con noi".

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