Ufficiale: il calcio femminile passa al professionismo

CONSIGLIO FIGC

Dal 1° luglio 2022 il calcio femminile in Italia diventa professionistico. Decisione ufficializzata con il Consiglio Federale di oggi. Gravina: "Siamo la prima federazione ad attuare questo importante percorso". Approvato inoltre, tra l'impianto di norme relative alle licenze per l'iscrizione ai campionati, quello riguardante l'indice di liquidità, fissato a 0,5 per la Serie A e 0,7 per B e Lega Pro

Il Consiglio Federale della Figc ha completato oggi le modifiche normative con riferimento al passaggio al professionismo per la Serie A femminile a partire

dalla prossima stagione. Così il presidente Gravina: "Il processo per il calcio femminile è definitivo, finalmente ci sono le norme che disciplinano l’attività e l’esercizio del professionismo del calcio femminile, è una giornata importante, dal 1° luglio inizia il percorso. Oggi siamo la prima federazione in Italia ad avviare ed attuare questo importante percorso". 

Indice di liquidità a 0,5 in Serie A

Il Consiglio Federale ha approvato l'impianto di norme relative alle Licenze Nazionali presentato dal presidente federale valide per l'iscrizione ai prossimi campionati, che prevede il rispetto di un parametro, tra gli altri, quale l'indice di liquidità dal valore di 0,5 per la Lega di A e di 0,7 per Lega Pro e Lega di B. "E un indice di liquidità ammissivo a 0,5 per la Lega di Serie A con soli due correttivi che sono quelli storici, senza ulteriori variazioni richieste dalla Serie A - ha commentato il presidente della Figc Gravina a margine del Consiglio Federale - . I correttivi tengono conto sia della parte relativa al patrimonio, sia di quella relativa al rapporto costi-ricavi del mondo lavoro allargato. La Lega di A ha votato contro e chiedeva lo 0,4 con alcuni correttivi che non abbiamo ritenuto accettabili". La Serie B, invece, si è astenuta dal voto sull'indice di liquidità.

Gravina: "Plusvalenze? Serve una valutazione politica"

"E' quello che continuo a dire da tre anni: se trasformiamo tutto quello che è indagine conoscitiva in indagine che forse non ha elementi oggettivi facciamo fatica.

L'unico elemento, ed è una proposta politica che porterò a maggio, è che nell'ambito della valutazione del rapporto tra ricavi e costo del lavoro allargato non si terrà conto delle plusvalenze". A dichiararlo, uscendo dal consiglio federale, il presidente della Figc Gabriele Gravina in merito al processo sulle plusvalenze che si è concluso con l'assoluzione di tutti gli imputati. Rispondendo a una domanda sul fatto che il

procuratore federale Chiné debba o meno dimettersi, il presidente ha espresso la sua posizione: "No, assolutamente. Se in Italia ogni volta che il pubblico ministero chiede una condanna e poi l'imputato viene assolto allora diventa complicato. Lui ha fatto le sue valutazioni. Che qualcosa non funzioni ce lo dobbiamo dire ad alta voce. Il procuratore federale ha fatto la sua valutazione come hanno fatto i giudici.

Ho visto Chiné molto sereno, non so se farà appello o meno".

 

 

Presidente Lega A: “Ottima notizia professionismo femminile”

Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, a margine del Consiglio federale ha commentato così il passaggio al professionismo del calcio femminile: "E’ un’ottima notizia, sono molto contento. E mi ha sorpreso leggere di resistenze della Serie A su questo. E' l'opposto! Mi auguro che la Lega Serie A giunga presto ad avere due divisioni, maschile e femminile, così da poter valorizzare ancora di più un movimento in forte crescita".

Casini: "Dubbi su tempi indice di liquidità"

“Soddisfatti per aver finalmente approvato le modifiche dello Statuto” – ha commentato Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, a margine del Consiglio federale – “Permangono le perplessità sull’indice di liquidità, non per l’utilità dell’indicatore in sé, ovviamente, ma per i tempi e i modi con cui è stato reintrodotto come requisito di ammissione. Siamo a fine aprile, l’iscrizione è a fine maggio, ma l’indice fotografa la situazione al 31 marzo: ha così efficacia retroattiva e, soprattutto, obbliga eventuali squadre a immettere liquidità senza poter ricorrere al mercato e in un contesto ancora sotto gli effetti della pandemia”. “La Serie A vuole un calcio sano, anche nel rispetto delle nuove norme Uefa, ma la tempistica e le modalità non ci hanno convinto. La Lega già a febbraio, prima della mia elezione, aveva all’unanimità chiesto che l’indice non fosse reintrodotto in un momento così vicino all’iscrizione al campionato e a mercato invernale già chiuso” – conclude Casini – “Certo è che per il futuro le squadre di Serie A, così come quelle delle altre leghe, debbono sapere con congruo anticipo regole e condizioni per iscriversi al campionato”.