Italia femminile, le azzurre dopo il ko Mondiale: "Noi non messe nelle giuste condizioni"

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Michele Mastrogiacomo

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Con una lettera collettiva le calciatrici azzurre escono allo scoperto dopo il flop ai Mondiali neozelandesi, nei quali sono state eliminate al girone dal Sudafrica, per esprimere tutto il loro rammarico per come è stata gestita la spedizione azzurra ("Non siamo state messe nelle condizioni giuste") e per contraddire le parole dell'ex Ct Bertolini, che le aveva accusate di un atteggiamento troppo timoroso

MONDIALE FEMMINILE, IL QUADRO DEGLI OTTAVI DI FINALE

Il giorno dopo l’eliminazione della Nazionale femminile dal Mondiale neozelandese per mano del sorprendente Sudafrica (54esima posizione del ranking mondiale) le ragazze azzurre escono allo scoperto. Attraverso un comunicato congiunto le calciatrici italiane hanno voluto esprimere il loro punto di vista sui problemi interni avuti durente il torneo e tornare in maniera sin troppo esplicita sulle parole dell’oramai ex Ct Milena Bertolini (già prima dell’inizio del Mondiale era certa che non avrebbe proseguito la sua avventura sulla panchina azzurra, a prescindere dal risultato) che aveva sottolineato l'atteggiamento timoroso delle sue calciatrici durante la sfida contro il Sudafrica, “battute più dalla paura che dall'avversario”. Una frase che ha evidentemente lasciato il segno nelle ragazze e ha di fatto portato alla luce il clima non certo rilassato che circondava la spedizione azzurra, distante anni luce da quell’atmosfera magica e leggera che le aveva accompagnate durante il Mondiale del 2019 e poi dato il via al veloce processo di crescita del movimento, tra onori (la gioia di poter rappresentare il proprio paese e di sentirsi finalmente calciatrici professioniste) e oneri (l’attenzione dei media, le aspettative che crescono e, di conseguenza, le critiche a fronte di risultati non all’altezza).

Il comunicato delle giocatrici azzurre

"Noi ragazze ci abbiamo sempre messo la faccia senza mai tirarci indietro. Mai. Prendendoci le nostre responsabilità, sempre. Questa volta, però, ci teniamo ad esprimere anche il nostro punto di vista. Il rammarico è ancora molto forte perché la voglia di riscatto in questo nostro Mondiale era tanta. Sapevamo di arrivare da un Europeo deludente e abbiamo imparato dai nostri errori."

 

"Ieri sera sono state fatte tante dichiarazioni, ma l’unica che condividiamo e sentiamo nostra riguarda “l’intesa che si è creata tra di noi”. Non abbiamo mai avuto paura, ma solo sentito poca fiducia. Tutto questo non è bastato perché in campo, evidentemente, è mancato qualcos’altro. In Nazionale c’è un blocco di 16 ragazze di Roma e Juventus, che hanno fatto qualcosa di importante in Champions League. Pensiamo sia dunque lecito domandarsi come mai una squadra formata da quel blocco di giocatrici, e impreziosita da calciatrici di altri club importanti e da giovani di talento, faccia così tanta fatica prima a un Europeo e poi a un Mondiale."

 

"Siamo convinte che avremmo potuto ottenere risultati diversi se solo fossimo state messe nelle condizioni di poterlo fare. Noi lavoreremo ancora più duro per migliorarci a livello internazionale ma dato che dagli errori si può sempre imparare ci auguriamo un futuro più presente, all’altezza della crescita del nostro calcio, per riuscire ad esprimerci al 100% e rappresentare il paese al meglio delle nostre possibilità."

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Sfogo delle Azzurre: con chi ce le avevano?

Oltre al chiaro riferimento alle parole della Ct Bertolini, il messaggio social delle ragazze è velatamente rivolto, più come invito che come reprimenda, anche alla Federazione e alla scelta che la stessa dovrà ora prendere sul nome del nuovo commissario tecnico. Quello che chiedono le Azzurre, infatti, è un "futuro più presente e all'altezza del loro livello" che, tradotto, significa un allenatore di alto profilo, che possa garantire una continuità col lavoro di Milena Bertolini (fondamentale protagonista della crescita del calcio femminile in questi anni), che tenga alta l'attenzione sul movimento e che soprattutto conosca il loro ambiente e il loro mondo. Una sorta di monito per non depauperare quanto di buono è stato fatto negli ultimi 5 anni, un appello per un futuro se possibile ancora più radioso, nonostante i due ultimi, pur pesanti, flop europei e mondiali. Qualche nome? Patrizia Panico, leggenda del calcio femminile italiano, non ha mai nascosto il suo interesse in caso di chiamata, mentre un allenatore molto preparato e inserito nel calcio femminile come Antonio Cincotta, ex di Fiorentina e Sampdoria, al momento è senza squadra. Non sono certamente gli unici e la Federazione si prenderà il suo tempo per vagliare tutte le possibilità e accontentare le ragazze. Che ora, però, sono chiamate a ripartire. Con lo stesso entusiasmo di sempre e la stessa determinazione mostrata a parole.