Statua Cristiano Ronaldo, lo scultore ci riprova un anno dopo

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Il nuovo busto di Cristiano Ronaldo (fonte foto Bleacher Report)
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Il 29 marzo 2017, in occasione dell'inaugurazione dell'aeroporto "Cristiano Ronaldo", era stato svelato il busto dello scultore Emanuel Santos. La maggior parte del pubblico aveva deriso l'opera, così Bleacher Report ha proposto allo scultore portoghese di riprovarci a un anno di distanza. Ecco il risultato

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Un anno fa a Madeira, in Portogallo, veniva inaugurato l'aeroporto "Cristiano Ronaldo". Per celebrare l'evento venne anche costruito un busto in suo onore, il quale però fu bersagliato dalle critiche e deriso per la sua poca somiglianza col campione del Real Madrid. A 365 giorni di distanza lo scultore dell'opera, Emanuel Santos, ha deciso di riprovarci e realizzare un altro busto di CR7 su invito di Bleacher Report. Allo stesso canale ha rivelato inoltre quanto fosse orgoglioso del suo lavoro e quanto abbia sofferto allo stesso tempo le lamentele ricevute nel corso dei mesi. "Ronaldo è una forza della natura - ha detto Santos -. Ogni bambino che ha un sogno dovrebbe seguire lui come esempio. Ha un dono, il suo intero percorso lo dimostra, ha sempre avuto l'ambizione di essere il migliore. Io non voglio apparire arrogante o qualcosa del genere, ma io ho questo talento da quando sono nato. Se ci può essere un termine di paragone tra me e Ronaldo è che lui ha questo dono in campo sportivo e io in quello artistico. Ho sempre voluto mostrare al mondo che avevo questo talento". Accostamento che ha confermato anche la moglie dello scultore, Armanda Gouveia: "Ronaldo è dell'isola di Madeira e per Emanuel questo significa molto perché hanno storie di vita abbastanza simili - ha affermato -. Cristiano è venuto dal basso come ha fatto Emanuel ed è stato in grado di cambiare in meglio la sua vita. L'obiettivo era di rendere omaggio a CR7 e inoltre Emanuel pensava anche che questo sarebbe stato il trampolino di lancio per la sua carriera".

A quel punto ha ripreso la parola lo scultore di Madeira: "Volevo dimostrare davvero chi ero - ha raccontato - L'aeroporto avrebbe avuto il suo nome, quindi ho pensato: perché non dovrebbe esserci un busto per rafforzare la sua immagine? Ho rintracciato il direttore dell'aeroporto di Madeira, Francisco Fernandes, e gli ho lanciato l'idea. Mi ha detto di lavorarci e quando avrei avuto qualcosa di pronto di mostrarglielo. La sua reazione mi ha emozionato e sono subito tornato a casa per mettermi all'opera. Ho fatto le mie ricerche su Ronaldo, trovando foto da diverse angolazioni, e quando ho finalmente trovato quello giusta ho immediatamente iniziato a scolpire. Ero nel mio mondo, lontano dalla vita reale. Era come volare tra le nuvole ed essere lì a fare qualcosa che mi piace". Dopo aver lavorato per due settimane, Santos ha scattato una foto del busto da 15 kg e l'ha portata a Fernandes: "Era molto colpito perché non sapeva chi ero e non si aspettava molto - ha aggiunto Santos nel corso dell'intervista - Ha mostrato il mio lavoro alle altre autorità e alla famiglia di Cristiano e hanno deciso di sostenere il progetto". Il fratello di Ronaldo, Hugo Aveiro, aveva affidato la prima parte del lavoro a lui e le ultime due fasi (l'intonaco e il bronzo) a qualcuno con più esperienza. Aveva anche mostrato il progetto al fratello il quale era sembrato soddisfatto. "Non ricordo l'intero messaggio - ha spiegato Santos -, ma l'ho letto ed era scritto che sembrava buono, di cambiarlo leggermente solo sotto l'occhio sinistro, perché è vanitoso e voleva eliminare qualche ruga in quanto erano troppo sporgenti. Finito il lavoro ho riso per la felicità e la soddisfazione. Credevo di aver fatto un passo importante per raggiungere il mio obiettivo".

Il giorno dell'inaugurazione dell'aeroporto l'entusiasmo di Santos era alle stelle. Quando era stato poi svelato il busto, Ronaldo aveva sorriso e la folla aveva applaudito. "È stato un momento molto intenso - ha ricordato lo scultore -. Mi sentivo come se qualcuno avesse preso il peso che stavo portando sulle mie spalle". Non aveva fatto in tempo a chiedergli in prima persona un'opinione, ma il figlio, Thiago, era riuscito a farsi autografare un pallone da CR7 ed era molto orgoglioso del padre. "Era stato un giorno bellissimo - ha continuato Emanuel -, ma poi ho iniziato a intristirmi". In quel momento la mente di Santos ha iniziato a viaggiare in maniera intensa tra i ricordi dolorosi di quei giorni e gli è scappata anche qualche lacrima: "I problemi sono iniziati intorno alle 3 del pomeriggio - ha detto -. Mia sorella mi ha chiamato per dirmi: «Ehi, hai visto cosa scrivono su Internet? Ci sono tantissime persone che dicono cose cattive sul busto. Alcuni commenti arrivano addirittura a dire che dovresti ucciderti». Pedro Vasconcelos, un consulente nell'information technology per l'azienda che ha gestito l'evento dell'aeroporto era rimasto sorpreso per quest'effetto negativo, ma aveva provato a tirarmi su di morale dicendomi: «Ascolta, il fatto che tu abbia così tante reazioni negative non è per forza un male, anzi. Sei uno degli scultori più famosi in questo momento nel mondo dello sport, dovresti essere felice». Io però non ci riuscivo ad esserlo. Nella notte silenziosa tutti quei commenti mi passavano per la mente. Gestire quella situazione era molto difficile. Mi sono isolato, non avevo voglia di parlare con nessuno". La grande paura dello scultore era però quella di mettere in ridicolo la sua famiglia e in particolare che il figlio potesse essere vittima di bullismo a scuola, situazione per fortuna alla quale non si è mai arrivati. Dopo qualche tempo Santos si è ripreso e ancora oggi continua a difendere il suo lavoro: "Quando Ronaldo è felice ha quel sorriso spontaneo e quelli che lo conoscono sanno che non ha un sorriso uniforme - ha detto -. Quindi se non sono riuscito a riprodurlo uguale al 100% le persone devono capire che l'arte è un modo per esprimere se stessi. Non è una scienza esatta. Mi è piaciuto il risultato ed ero molto orgoglioso di quanto fatto. Se dovessi rifarlo farei tutto esattamente allo stesso modo".

Una seconda possibilità...

Passata la delusione, Emanuel Santos ha ricevuto da Bleacher Report la proposta di rifare il busto di Ronaldo, per dimostrare al mondo ciò che meglio sa fare. "La mia prima reazione è stata un no secco - ha affermato ridendo lo scultore -. Poi però ho iniziato a pensare che sarebbe stata una bella idea avere una seconda possibilità e dimostrare che sono in grado di farlo. Sto facendo di nuovo il busto per mostrare alla gente che non sono quello che i media mi hanno fatto sembrare. Certo, c'è paura della reazione del pubblico, ma dopo quanto successo un anno fa nulla può buttarci giù. Ho parlato con alcuni scultori e mi hanno detto che un busto fatto in uno stato naturale - con una bocca non così aperta e un po' più seria - cade meglio agli occhi della gente. I denti sono complicati. Quando plasmano il bronzo, le parti del viso che appaiono più sporgenti sono più lucide di quelle più nascoste. Quindi, quando l'anno scorso hanno fatto i denti, quelli che non erano così sporgenti sono rimasti più scuri, dando la sensazione che la bocca fosse un po 'asimmetrica. Ma non è così, è il materiale che dà quell'illusione. Un giorno - ha concluso il 41enne scultore portoghese - voglio che mio figlio capisca che se gli piace fare qualcosa non si deve lasciare sconfiggere dalle critiche negative. Prima o poi, se crediamo in noi stessi e siamo pazienti, avremo le nostre soddisfazioni nella vita. Anche se suo padre non ha mai conseguito una laurea, non è un insegnante o un dottore, e viene da una famiglia povera è stato comunque in grado di fare qualcosa di se stesso in questo mondo".

    

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