In un'intervista all'emittente catalana Rac1, la Pulce ha compilato un elenco delle cose migliori e peggiori fatte in carriera. "Il periodo più soddisfacente? Gli anni con Guardiola, grazie a lui sono cresciuto tanto." Il momento peggiore: “La finale dei mondiali persa nel 2014 con la Germania". E su Neymar: "Questa estate ho temuto che andasse al Real Madrid"
MESSI E L'HOTEL SITGES, IL SUO RIFUGIO DORATO
Lionel Messi, durante un'intervista all'emittente catalana Rac1, ha parlato della sua carriera, evidenziando i momenti positivi e quelli negativi. Il fuoriclasse argentino ha compilato una sorta di scheda del meglio e del peggio di quanto fatto fino ad ora. Partendo dal meglio, a livello individuale Messi ha detto di "cercare di superarsi ogni anno. Penso di essere cresciuto molto durante la gestione Guardiola, è stato davvero speciale". Al tecnico del City è collegato anche il miglior momento della sua carriera: "E' stata una delle ere migliori come giocatore e come squadra". Il miglior gol segnato, tra i tantissimi, "è quello nella finale 2009 di Champions".
Il momento peggiore
Passando al momento peggiore, il campione non ha dubbi: "Lo confesso, tra il 2012 e il 2014 ho pensato di andarmene, a causa del fisco spagnolo. Non per il club ma per la situazione che stavo vivendo. E' stato molto difficile per me e la mia famiglia perché la gente non sapeva davvero cosa fosse accaduto o cosa stesse accadendo.
L’avversario più forte
La squadra rivale più forte che abbia mai affrontato è la Nazionale spagnola: "Abbiamo giocato un'amichevole nello stadio dell'Atletico, con Maradona come allenatore, prima del Mondiale 2010 (partita finita 2-1 per la Spagna, con doppietta di Alonso e gol di Messi). E' stata una
di quelle squadre che mi ha sorpreso".
Su Neymar
Il numero 10 argentino è tornato anche sulla trattativa sfumata per il ritorno di Neymar al Barcellona: "Per un attimo ho pensato, soprattutto in questa finestra di mercato, che Neymar non sarebbe venuto da noi ma al Real Madrid, dato che aveva molta voglia di andar via. Aveva manifestato il suo desiderio di lasciare Parigi. E credevo che Florentino Perez e il Real Madrid facessero qualcosa".