Khalis Merah non ha mantenuto la sua promessa. O quasi...

“Ho dieci anni e sono un centrocampista dell’Olympique Lione. Tra dieci anni indosserò la maglia dei grandi. Voglio far sognare i bambini come me. Voglio che mi guardino giocare e dicano: ‘Anch’io, un giorno…’. Voglio crescere qui, a Lione. E quando sarò grande, giocherò qui, per il Lione”. È il 2017 e il bambino che parla davanti alla telecamera si chiama Khalis Merah. È uno dei talenti più in vista del settore giovanile dell’OL, ha personalità – non a caso è il capitano della sua squadra – e qualità fuori dal comune. Quando parla di quello che farà tra dieci anni non sorride, rimane serio. Non sta scherzando e neanche sognando. Nonostante abbia appena dieci anni, appare sicuro di quello che dice. Sa che andrà esattamente come pensa. Peccato che si sia sbagliato. Spiace per il piccolo Khalis, ma ha fatto male i conti. Di anni, infatti, ne sono passati appena otto e lui già gioca in prima squadra. Ovviamente nel Lione, la squadra a cui è legato in maniera indissolubile. E non potrebbe essere altrimenti. Merah nasce il 24 febbraio 2007 a Meyzieu, una piccola cittadina vicina a Lione dove sorgono il centro di allenamento e l’academy dell’OL. Se nasci lì e hai talento, non puoi non far parte dei ‘Les Gones’. E così accade a Khalis, che inizia a giocare nel Meyzieu ma ad appena 9 anni entra nel settore giovanile dell’OL. E non lo lascia mai, neanche quando riceve offerte da club più ricchi. Resta fedele al suo club. E al suo cuore. A 18 anni viene ripagato: il regalo di compleanno del club è il primo contratto da professionista. Deve ancora esordire ma per i tifosi del Lione è già un idolo. È uno di loro, incarna i valori dell’OL, ha talento e presto diventerà la stella della squadra. I tifosi del Lione iniziano a sentir parlare di lui a marzo del 2024. L’Under 17 del club vince per 2-0 il derby contro il Saint-Etienne e il trascinatore è proprio lui, Khalis Merah. Illumina il gioco con la sua qualità da trequartista, lotta su ogni pallone con la grinta di un mediano e segna un gol meraviglioso su punizione che lascia tutti a bocca aperta. Il video fa il giro del mondo e diventa viralissimo sui social. Il suo percorso prosegue con il passaggio all’Under 19 e alla seconda squadra, fino all’esordio tra i ‘grandi’ dello scorso agosto, arrivato con due anni di anticipo rispetto a quanto ‘promesso’. A fine gara, Paulo Fonseca, il suo allenatore, lo elogia pubblicamente per il suo atteggiamento e il suo coraggio. Il Lione lo premia con un nuovo contratto fino al 2029, la Ligue 1 lo sceglie come giocatore rivelazione del mese di agosto. A sorprendere è la sua impermeabilità. Col pallone tra i piedi è sempre tranquillo. Gioca a testa alta, legge i movimenti di compagni e avversari e li anticipa. Ama fare finte di corpo, con cui spesso lascia sul posto il suo marcatore. È imprevedibile e spesso imprendibile. Ha visione di gioco e personalità: appena un compagno ha la palla, lui si sbraccia per essere servito. Ma anche quando la sua squadra non è in possesso del pallone sa essere prezioso. Corre, rincorre, copre, contrasta e recupera palloni. Sa fare tutto e fa tutto bene. Difetti? È ancora un po’ piccolo fisicamente, deve strutturarsi muscolarmente per poter duellare meglio contro gli avversari più grossi di lui, ma ha già imparato a sopperire a questa sua mancanza con l’intelligenza tattica. A18 anni è titolare dell’OL di Fonseca ma presto, oltre ai tifosi del Lione, potranno goderselo tutti i tifosi francesi. Ma solo se Deschamps sarà abbastanza veloce nel convocarlo: Merah ha anche la nazionalità algerina e potrebbe scegliere di giocare per la nazionale africana. Per ora ha sempre giocato con le Under della Francia, ma non ha ancora preso una decisione ufficiale in questo senso. Ma per un ragazzo che a dieci anni già sapeva dove voleva arrivare, questa scelta sarà solo un altro passo verso il proprio destino.

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Khalis Merah non ha mantenuto la sua promessa. O quasi...

Emiliano Tomasini