Chris Wood, occhio al baby corazziere degli All Whites
MondialiFisico rubato al rugby, sport nazionale, il centravanti del West Bromwich Albion è il più giovane atleta tra i presenti in Sud Africa, ma non chiamatelo piccolino: è nato nel 1991 ma è alto 191 centimetri
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di AUGUSTO DE BARTOLO
Avrebbe potuto essere un giocatore di rugby oppure di cricket, un fantastico skipper o un nuotatore provetto perché il calcio, in Nuova Zelanda, occupa un posto di rincalzo nella gerarchia degli sport che un ragazzo vuole praticare. Chris Wood, per questo, ad Auckland, è certamente considerato un anticonformista: il calcio come passione di una vita, il professionismo come missione da compiere necessariamente lontano da casa. Il "soccer" neozelandese ha poco più che i crismi di uno sport dilettantistico e la squadra più importante dell'intera nazione, il Wellington Phoenix, gioca addirittura nella A-League, il campionato australiano.
Riuscire ad emergere in un contesto di così tale anonimato pallonaro vale già come un successo personale di dimensioni sproporzionate, e benché raggiungere la nazionale giovanile sia un compito reso agevole dalla scarsa quantità e qualità di materiale umano, imporsi a livello internazionale in una squadra dalle limitate ambizioni resta comunque un'impresa ardua. Il giovanissimo attaccante "kiwi", classe 1991, c'è riuscito. Notato dal West Bromwich Albion (neo promosso in Premier League con il nostro Roberto di Matteo alla guida ndr) nel 2007, ai Mondiali Under 17, ben presto si è conquistato la fiducia dei Baggies.
Attaccante centrale dal fisico possente, il biondo neozelandese ha bruciato le tappe e si è imposto all'attenzione di tutti già nella sua prima convocazione: l'11 aprile 2009 nel match di Premier League tra Portsmouth e WBA terminato con il punteggio di 2-2, gara nella quale Wood è entrato al posto dell’infortunato Bednar. Cinque mesi dopo il debutto, il primo gol da professionista nella gara con il Doncaster: un tiro da 25 metri e palla nell'angolino alto alle spalle del portiere.
Grazie a una buona striscia di prestazioni positive Wood è riuscito a conquistarsi i favori di Ricky Herbert, ct degli All Whites (in contrapposizione con gli All Blacks rugbysti), la nazionale della Nuova Zelanda, che lo ha convocato per la Confederation Cup in cui, tra l'altro, la giovane punta ha giocato uno spezzone di gara contro l’Italia (match terminato 4-3 per gli azzurri ndr). Con la maglia "maori" non è ancora andato a segno, il Mondiale è l'occasione della vita, un mese a disposizione per entrare nell'Olimpo, restare un discreto giocatore o passare alla storia come una meteora.
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