Stefano De Grandis
Mondiali
A 48 anni suonati, anzi ballati a grande ritmo sulla rotta Roma-Milano, tra carta stampata, Tele+ (vi ricordate?), Stream e SKY, mi sembra strano dover raccontare chi sono. Ehi, non prendetemi per presuntuoso! Ma sono talmente “antico” da queste parti, che se non mi conoscete allora non siete abbonati e nemmeno siete inciampati in qualcuna delle nostre partite in diretta.
Perché altrimenti, “da bordo campo, Stefano-De Grandis…Stefano”, scandito da Fabio Caressa in telecronaca, lo avreste sentito. Ma se non vi ricordate, fa nulla: avevate sicuramente di meglio da fare. Comunque io sono Deg, inviato da sempre, conduttore da 7 anni di Mondo gol, trasmissione cazzeggio per antonomasia dedicata al calcio internazionale, e da un paio di stagioni anche conduttore nei pre e post partita serali.
Bello no?! O meglio, per voi non so, ma per me sì. Vivere guardando calcio, leggendo calcio, discutendo calcio e, appunto, cazzeggiando calcio invece di lavorare, è uno spasso pazzesco. Chiaro: poi c’è il peso di dover incontrare praticamente tutti i giorni Pardo, Caressa, Alciato, Nebuloni con o senza parrucca…ma mica si può avere tutto!
In Sudafrica però sarà bello. Di nuovo con questi compagnetti di giochi, e di nuovo inviato (tanto) e conduttore (un po’ meno). Però a contatto col calcio mondiale, coi colori del Sudafrica, con le tradizioni di un Paese affascinante, col pathos dell’evento, con le scelte di Lippi, con l’entusiasmo degli azzurri. Dietro l’Italia, spulciando l’Italia, spingendo l’Italia che vuole rivincere il titolo del mondo. Brutto?
Perché altrimenti, “da bordo campo, Stefano-De Grandis…Stefano”, scandito da Fabio Caressa in telecronaca, lo avreste sentito. Ma se non vi ricordate, fa nulla: avevate sicuramente di meglio da fare. Comunque io sono Deg, inviato da sempre, conduttore da 7 anni di Mondo gol, trasmissione cazzeggio per antonomasia dedicata al calcio internazionale, e da un paio di stagioni anche conduttore nei pre e post partita serali.
Bello no?! O meglio, per voi non so, ma per me sì. Vivere guardando calcio, leggendo calcio, discutendo calcio e, appunto, cazzeggiando calcio invece di lavorare, è uno spasso pazzesco. Chiaro: poi c’è il peso di dover incontrare praticamente tutti i giorni Pardo, Caressa, Alciato, Nebuloni con o senza parrucca…ma mica si può avere tutto!
In Sudafrica però sarà bello. Di nuovo con questi compagnetti di giochi, e di nuovo inviato (tanto) e conduttore (un po’ meno). Però a contatto col calcio mondiale, coi colori del Sudafrica, con le tradizioni di un Paese affascinante, col pathos dell’evento, con le scelte di Lippi, con l’entusiasmo degli azzurri. Dietro l’Italia, spulciando l’Italia, spingendo l’Italia che vuole rivincere il titolo del mondo. Brutto?