Sudafrica 2010 non sarà un Mondiale per giovani
MondialiL'età media dei 941 preconvocati supera i 27 anni e mezzo ed è destinata ad alzarsi dopo i "tagli". Il più anziano del gruppo è il 40enne inglese David James
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di Lorenzo Longhi
Ventidue anni: è la differenza d’età che passa fra il danese Christian Eriksen e il portiere dell’Inghilterra di Capello David James, rispettivamente il giocatore più giovane e il più anziano tra i 941 calciatori preselezionati per il Mondiale sudafricano. Eriksen, giovane e promettente centrocampista dell’Ajax, è infatti nato il 14 febbraio 1992, periodo nel quale James - che il prossimo 1 agosto compirà 40 anni - già difendeva da titolare la porta del Watford nella First Division inglese.
Classe ‘92 come Eriksen sono anche il camerunense Vincent Aboubakar, che gioca in patria nel Coton Sport di Garoua, e lo svizzero Nassim Ben Khalifa del Grasshopper: nessuno dei tre, in realtà, è sicuro della conferma tra i convocati finali, ma da qui a martedì 1 giugno - termine ultimo entro il quale i selezionatori dovranno consegnare la lista definitiva dei 23 - i ragazzi hanno una possibilità almeno di stupire i rispettivi allenatori. In Sudafrica non vi sarà comunque nessun giocatore minorenne (a Germania 2006 c’era il 17enne Theo Walcott, mentre nel 2002 erano due: i nigeriani Ogbeche e Opabunmi) e, più in generale, non sarà un Mondiale per giovani: l’età media dei 941 preselezionati supera i 27 anni e mezzo, ed è destinata ad aumentare dopo i “tagli” che verranno effettuati dai ct, verosimilmente propensi a dare spazio agli uomini più esperti.
Il Chelsea, con 17 giocatori, guida la classifica dei club più rappresentati, seguito da Barcellona (14), Real Madrid e Liverpool (12), Arsenal, Bayern Monaco e Juventus (11); ma non mancano, curiosamente, anche calciatori “disoccupati” o, per meglio dire, attualmente liberi da vincolo contrattuale con alcun club: si tratta dell’australiano Craig Moore e dei neozelandesi Simon Elliott e Dave Mulligan. È il campionato inglese a fornire il maggior numero di preselezionati ai ct, ben 139, contro i 94 del campionato tedesco e dai 93 provenienti dalle serie A e B italiane. Prevedibilmente, sono le nazionali sudamericane quelle che maggiormente si sono affidate a calciatori provenienti dal nostro campionato: comanda il Brasile con 9 “italiani”, seguito dall’Argentina con 7 (ma Maradona ha lasciato a casa Cambiasso e Zanetti) e Uruguay con 6.
di Lorenzo Longhi
Ventidue anni: è la differenza d’età che passa fra il danese Christian Eriksen e il portiere dell’Inghilterra di Capello David James, rispettivamente il giocatore più giovane e il più anziano tra i 941 calciatori preselezionati per il Mondiale sudafricano. Eriksen, giovane e promettente centrocampista dell’Ajax, è infatti nato il 14 febbraio 1992, periodo nel quale James - che il prossimo 1 agosto compirà 40 anni - già difendeva da titolare la porta del Watford nella First Division inglese.
Classe ‘92 come Eriksen sono anche il camerunense Vincent Aboubakar, che gioca in patria nel Coton Sport di Garoua, e lo svizzero Nassim Ben Khalifa del Grasshopper: nessuno dei tre, in realtà, è sicuro della conferma tra i convocati finali, ma da qui a martedì 1 giugno - termine ultimo entro il quale i selezionatori dovranno consegnare la lista definitiva dei 23 - i ragazzi hanno una possibilità almeno di stupire i rispettivi allenatori. In Sudafrica non vi sarà comunque nessun giocatore minorenne (a Germania 2006 c’era il 17enne Theo Walcott, mentre nel 2002 erano due: i nigeriani Ogbeche e Opabunmi) e, più in generale, non sarà un Mondiale per giovani: l’età media dei 941 preselezionati supera i 27 anni e mezzo, ed è destinata ad aumentare dopo i “tagli” che verranno effettuati dai ct, verosimilmente propensi a dare spazio agli uomini più esperti.
Il Chelsea, con 17 giocatori, guida la classifica dei club più rappresentati, seguito da Barcellona (14), Real Madrid e Liverpool (12), Arsenal, Bayern Monaco e Juventus (11); ma non mancano, curiosamente, anche calciatori “disoccupati” o, per meglio dire, attualmente liberi da vincolo contrattuale con alcun club: si tratta dell’australiano Craig Moore e dei neozelandesi Simon Elliott e Dave Mulligan. È il campionato inglese a fornire il maggior numero di preselezionati ai ct, ben 139, contro i 94 del campionato tedesco e dai 93 provenienti dalle serie A e B italiane. Prevedibilmente, sono le nazionali sudamericane quelle che maggiormente si sono affidate a calciatori provenienti dal nostro campionato: comanda il Brasile con 9 “italiani”, seguito dall’Argentina con 7 (ma Maradona ha lasciato a casa Cambiasso e Zanetti) e Uruguay con 6.