Lippi: "Contestazioni? Non me ne frega niente"

Mondiali
Marcello Lippi non si ferma davanti alle contestazioni: "Mi entrano da un orecchio e mi escono dall'altro"
STAGE DELLA NAZIONALE DI CALCIO ALLA BOR

A SKY il ct azzurro commenta le critiche ricevute: "Sapevo che mi avrebbero massacrato. Io volevo riprovare questa emozione, la riproverò e basta". Cannavaro: "Sarà l'ultimo mondiale. A 36 anni è giusto così". GUARDA L'ALBUM MONDIALE

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"Essere l'allenatore della squadra campione del mondo? Di tante cose, nessuna è negativa. Sarebbe negativa se pensassi che sono l'allenatore della squadra campione del mondo e mi facessi bello di questo e ostentassi chissà che cosa. Sarebbe la peggiore delle maniere per avvicinarsi a un mondiale. Però, non è neanche giusto dimenticarselo, ricordarsi di quante cose abbiamo fatto per arrivare a questo titolo, di quanto impegno, di quanta determinazione, di quanta voglia, di quanto entusiasmo, di quanto desiderio di mettersi ognuno a disposizione dell'altro. Ricordarselo, non è certamente una cosa negativa". E' quanto afferma il commissario tecnico della nazionale azzurra Marcello Lippi, intervistato da Sky per lo speciale "Sud Africa 2010 - Il CT e il Capitano".

Le contestazioni - "Contestazioni? Questo è un paese che va così, che funziona così. Quello che è toccato a me, è toccato agli altri CT. E' il gioco delle parti. La realtà è che in Italia non ci vorrebbe un CT, la Federazione non dovrebbe scegliere un allenatore che abbia determinate caratteristiche. Dovrebbe fare dei sondaggi e l'Italia dovrebbe decidere quale è la nazionale, senza bisogno che ci sia un allenatore. Ho sempre cercato di costruire dei gruppi di lavoro, li chiamo così, che abbiano queste caratteristiche, che tutti ben conoscono e non c'è bisogno che le ripeta. Sono 35 anni che faccio squadre di calcio e le costruisco con questi criteri. Lo farò sempre, fino all'ultimo anno in cui farò l'allenatore".

Il rischio - "Quanto rischio? Non ha importanza. Non ne ho mai fatto un problema, anche se il rischio c'è. Altrimenti, perché uno che vince il campionato del mondo, ritorna a fare il CT? Per quale motivo, sapendo benissimo che lo massacreranno. Ma non me ne frega niente, mi entra da un orecchio e mi esce dall'altro. Volevo riprovare questa emozione, la riproverò e basta. Una squadra che si costruisce così, che vince un mondiale e poi si riqualifica un'altra volta per un altro mondiale - aggiunge Lippi - non va bene, ci vuole il gradimento del pubblico. La fame dei successi? E' determinante. Buona parte di tutte le persone che sono venute in Germania, aveva già vinto molto. Eppure, hanno continuato a vincere. E' una questione di intelligenza".

Le favorite - Parlando invece delle favorite del mondiale Lippi indica le sue: "Brasile e Spagna sono la favorite principali. In qualsiasi parte del mondo, tutti risponderebbero così. Però, è anche vero che ci sono 5 o 6 nazionali come Francia,Germania, Italia, Olanda, Inghilterra e Argentina, che al mondiale non ci vanno solo per fare bella figura, vanno per vincerlo, e molto spesso gli succede, soprattutto all'Italia. Analogie con la vigilia del 2006? Analogie neanche a parlarne. Adesso, sono tutte rose e fiori, rispetto a quel periodo. Va bene così, siamo pronti a tutto, siamo pronti a tutti gli usi. Sogno cosa farò l'11 luglio? Basta così".

Fabio Cannavaro - "Sicuramente, sarà l'ultimo mondiale. E' giusto così, perché uno a 36 anni pensa soprattutto ad altro". Per il capitano azzurro, Fabio Cannavaro, i Mondiali di Sudafrica 2010 saranno gli ultimi, ma le emozioni della maglia azzurra non si dimenticano mai. “Lippi è un allenatore che ci ha fatto vincere un mondiale, ci ha fatto qualificare con una giornata di anticipo, penso che meriti qualcosa di più. Ha dato tanto al nostro calcio, non deve essere penalizzato per il suo passato da juventino", ha spiegato Cannavaro nell’intervista di Sky per lo speciale "Sud Africa 2010 - Il CT e il Capitano".
E su Paolo Maldini, nuovo ambasciatore della Federazione italiana, Cannavaro commenta: "Sono contento, perché Paolo è stato con noi tantissimi anni. Il fatto di avere una figura così al nostro fianco è sicuramente un qualcosa in più. Complimenti alla Federazione che ha fatto questo nuovo acquisto. Paolo ha la forza, il carisma, la volontà per poter fare tutti ruoli".
"Nel 2006 abbiamo dimostrato il nostro valore -aggiunge il difensore- e, comunque, dopo 4 anni ci troviamo qui con tante critiche, che siamo vecchi e bolliti. Vincere sarebbe veramente una soddisfazione doppia, se non tripla". Anche perché nel 2006 non ci credeva nessuno. "Nessuno, ma proprio nessuno. Il calcio, a volte, è bello anche per questo, perché ti dà la possibilità di rifarti”.