Cannavaro: "Non siamo vecchi, vogliamo vincere ancora"

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Il difensore fa valere i gradi di capitano della Nazionale azzurra, respinge le critiche piovute da più parti e difende il ct: "Lippi ha puntato su un gruppo consolidato". E sull'ipotesi Prandelli per il futuro: "Mi piace molto". LE FOTO

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"Lippi è stato contestato a Cesena e a Parma. Eppure non ricordo una Nazionale che negli ultimi 30 anni abbia avuto un rendimento migliore della sua". Fabio Cannavaro fa valere i gradi di capitano e in una intervista su La Repubblica respinge le critiche che piovono da più parti sulla Nazionale campione del mondo che si appresta a cominciare il mondiale in Sudafrica. "Cassano? Ha fatto una stagione con alti e bassi, ben gestiti da Del Neri. Lippi ha puntato su un gruppo consolidato. Ci siamo qualificati con un turno di anticipo come 4 anni fa. Il pessimismo fa parte della nostra storia. Non siamo mai partiti favoriti e abbiamo vinto 4 mondiali. Analogie con l'86? Siamo rimasti in 9 su 28, meno di un terzo. Attacco asfittico? Critica superficiale. Di Natale è capocannoniere. Borriello, Pazzini, Quagliarella e Gilardino non si può dire che non segnino. E Iaquinta, appena è guarito, ha subito fatto gol. Non abbiamo Totti o del Piero, ma Pirlo sa anche inventare".

Intanto Marcello Lippi è di nuovo sulla via dell'addio dopo il Mondiale, e all'orizzonte si profila Cesare Prandelli. "Mi piace molto - dice il capitano azzurro, Fabio Cannavaro, che dopo il Mondiale con ogni probabilità chiuderà la sua carriera in Nazionale - ho lavorato con lui un mese a Parma. È un allenatore che lavora molto bene, e credo che possa far vedere le sue qualità anche sulla panchina dell'Italia". Quanto all'addio di Lippi "non avrà alcun peso sul Mondiale partire per il Sudafrica sapendo che accadrà: era così già quattro anni fa, durante il Mondiale di Germania 2006".

Allargando il discorso sul calcio italiano Cannavaro parla di ciò che non gli piace. "Le interruzioni per le bombe carta, le contestazioni, il ritiro perché la squadra non vince. Al Real ci sono pressioni superiori ma la gente ci applaudì dopo un 2-6 col Barcellona, capiva che avevamo dato tutto. Stadi e prati poi sono lo specchio del degrado del nostro calcio". E tornando al Mondiale: "In finale vorrei l'Inghilterra di Capello: sarebbe il duello più stimolante".

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