Marchisio chiude il caso: grande rispetto per inno italiano

Mondiali
Claudio Marchisio con la maglia dell'Italia
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Il centrocampista azzurro vuole spegnere definitivamente le polemiche che lo accusano di aver cantato "Roma ladrona" durante l'inno di Mameli: "Ho sempre rispettato l'unità d'Italia. Ringrazio Lippi e Abete per le belle parole". L'ALBUM MONDIALE

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"Insieme ai miei compagni stavo seguendo il ritmo del pubblico, che non era allineato con quello della banda. Pertanto a un certo punto ho ripetuto la parola 'chiamò' per rimettermi al passo e questo ha fatto sorridere sia me sia i compagni che avevo vicino". Claudio Marchisio prova a mettere fine con queste parole all'accusa di aver storpiato l'inno di Mameli che gli è stata rivolta in seguito a un filmato girato su internet dopo l'amichevole Italia-Svizzera. "Desidero sottolineare - prosegue il centrocampista al sito della Juventus - il mio grande rispetto per l'inno nazionale e per l'unità del Paese, che sono fiducioso ci sarà vicino in occasione dei prossimi Mondiali.

Ho molto apprezzato le parole dell'allenatore Marcello Lippi e del Presidente della Figc Giancarlo Abete che, conoscendomi, hanno subito giudicato in modo appropriato l'episodio". Marchisio, che stasera partirà con la Nazionale alla volta del Sudafrica, coglie l'occasione per rivolgere un appello ai tifosi: "Spero con questo di aver definitivamente chiarito l'episodio e chiedo a tutti gli italiani di esserci sportivamente vicini".



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