Eto'o: "Io nel Paese di Mandela per schiacciare il razzismo"

Mondiali
Samuel Eto'o , stella del Camerun, sembra indicare la via per uscire dall'odio razziale
Cameroon

Il fuoriclasse del Camerun e dell'Inter a cuore aperto: tante volte mi hanno insultato per il colore della mia pelle. Spero che il Mondiale di calcio per la prima volta in Africa serva anche a questo: farci vincere la battaglia. GUARDA L'ALBUM MONDIALE

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"In vita mia sono stato più volte vittima di episodi di razzismo, e tante volte mi hanno insultato per il colore della mia pelle. Spero che il Mondiale di calcio per la prima volta in Africa serva anche a questo: farci vincere la battaglia contro questo odioso fenomeno".

E' un lungo sfogo contro il razzismo quello fatto da Samuel Eto'o nel ritiro del Camerun e ripreso anche dal sito della Fifa a tre giorni dall'inizio del Mondiale, nella terra di Nelson Mandela, ovvero l'uomo che in Sudafrica ha sconfitto l'apartheid. "Per me la vita a causa del colore della pelle non è stata facile - ha detto ancora Eto'o - e temo che possa essere così fino al termine della mia carriera. Ma forse questo Mondiale, essendo il primo che si svolge in Africa, potrà far cambiare le cose".

Il bomber del Camerun e dell'Inter ha poi ricordato gli episodi occorsigli in Spagna, ma anche quest'anno. "In Spagna, a Saragozza, mi hanno fatto il verso delle scimmie, e tirato delle noccioline in campo - ha detto Eto'o -. Ma anche in Italia c'è il razzismo negli stadi, e ne ho sofferto molto. Quindi non si può dire che questo fenomeno esista in un solo paese. Per far migliorare le cose, ci devi prima passare, ed è per questo che è incredibile essere venuti a giocare il Mondiale nel paese del mio idolo: Nelson Mandela. Spero sia il primo passo verso un vero cambiamento", ha concluso.

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