Ma un'africana potrà davvero vincere il Mondiale?

Mondiali
Samuel Eto'o , uno dei campioni più attesi
Inter Milan's soccer team newly signed-in striker Samuel Eto'o of Cameroon is greeted by Cameroon supporters at the Inter Milan headquarter in Appiano Gentile, Italy, Tuesday, July 28 2009. Eto'o moved from Barcelona to Inter Milan after he scored 34 goals for Barcelona in the last season, including the opener goal in the Champions League final. (AP Photo/Luca Bruno)

Fabio Tavelli di SKY Sport analizza da Johannesburg i pronostici: Eto'o sostiene che è ora che il mondo accetti che una nazione nera si imponga, ma il sudafricano Pienaar riconosce che è prematuro. Ecco perché ha ragione lui... GUARDA L'ALBUM MONDIALE

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di FABIO TAVELLI
da Johannesburg (Sudafrica)

Ha ragione Samuel Eto’o quando sostiene che è ora che tutto il mondo si renda conta e accetti che una squadra africana puo’ vincere il Mondiale? Oppure ha ragione Steven Pienaar, centrocampista sudafricano dell’Everton che sostiene sia ancora presto e che nemmeno questa volta un’africana alzerà la coppa del mondo?

Davvero coraggioso questo Pienaar, perché qui in Sud Africa forse come  mai prima d’ora si respira un’atmosfera carica di aspettative vincenti. Ed è quantomeno singolare che un portacolori dei Bafana Bafana sostenga che il continente nero è ancora indietro.

Io credo però Pienaar abbia ragione. Le grandi nazionali africane offrono giocatori importanti ai più prestigiosi club europei. Alcuni di essi sono dei veri e proprio campioni. Eto’o, naturalmente è uno di questi. Ma proprio questo è paradossalmente un limite. Le grandi vedettes non riescono a trascinare i compagni ad un livello medio sufficiente per essere competitivi ad altissimo livello.

Le rose di questo squadre hanno uno sbilanciamento troppo evidente tra i vari Drogba ed Eto’o e il resto della truppa. E poi gli allenatori. Troppo spesso vengono ingaggiati solo per il grande nome (vedi Parreira o Eriksson) e magari a qualche mese dall’inizio della competizioni. Le Federazioni e i dirigenti africani ancora non sono al livello di quelli europei e sudamericani e in queste competizioni conta anche questo. Sarei lietissimo, davvero tanto, di sbagliarmi. Ma penso abbia ragione Pienaar e per le africana ancora una volta…sarà per un’altra volta.