Capello, un bel giro di vite per la sfida più difficile

Mondiali
Fabio Capello: bye bye buone maniere coi curiosi e gli indisciplinati
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FABIO'S FILES. Pierluigi Pardo da Rustenburg racconta cos'è il pugno di ferro del tecnico italiano. Poche Wags e pochi tabloid. Concentrazione massima e vita da atleti. Per vincere finalmente dopo 44 anni. O almeno provarci. GUARDA L'ALBUM MONDIALE

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di PIERLUIGI PARDO
da Rustenburg (Sudafrica)

Li ha respinti a colpi di mascella. Fabio Capello caccia via gli “snappers”, i fotografi, troppo curiosi e con l’obiettivo dritto verso lo spogliatoio. Prove tecniche di Mondiale al Royal Bakofeng di Rustemburg, dove gli inglesi hanno casa. L’ennesimo segnale al gruppo e ai media che questa volta dovrà essere diversa. Per ottenere una vittoria che manca da 44 anni serve disciplina.

Sulla qualità non si discute. Poche Wags e pochi tabloid. Concentrazione massima e vita da atleti. Regole che Capello ha messo in chiaro fin dal giorno zero, cambiando nel profondo la cultura calcistica inglese. Fin qui ha avuto ragione lui, adesso, davanti la sfida più difficile. Da affrontare con serenità, certo, ma anche con la grinta dei vincitori. E in questo la sua mascella e la faccia truce di Wayne Rooney verso l’arbitro dell’amichevole di lunedì scorso contro i Platinum stars, si somigliano molto.

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