Lippi resta fiducioso: "Quello che cerco arriverà presto"

Mondiali
Lippi durante un allenamento dell'Italia
epa02204780 Italian soccer team head coach, Marcello Lippi (R, with red jersey), and some his players during the training session on the field of Southdowns College in Centurion, South Africa on 16 June 2010. Italy will play New Zealand on Sunday, 22 June.  EPA/CIRO FUSCO  ANSA

Il ct dell'Italia crede alla vittoria contro la Slovacchia che varrebbe gli ottavi di finale: "Da un momento all'altro quello che tutti vogliamo capiterà. Questa non è una vigilia tormentata". Cannavaro: "Il bello deve ancora arrivare". L'ALBUM MONDIALE

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"Quello che vogliamo può arrivare da un momento all'altro, dobbiamo migliorare soprattutto in fase offensiva. Non è una vigilia tormentata, di dichiarazioni dall'Italia - ha detto alla vigilia della gara con la Slovacchia - si sono occupati Abete e la Figc. Io penso alla miglior formazione, noi abbiamo preparato la partita, io in particolare ho valutato le condizioni dei miei per scegliere la squadra per domani. C'è stato il dispiacere per la mancata vittoria contro la Nuova Zelanda, ma questa sensazione ha lasciato spazio alla grande fiducia".

Fabio Cannavaro aspetta la scintilla dalla Nazionale, che domani affronta la  Slovacchia nella terza e decisiva giornata dei Gruppo F dei Mondiali 2010. Dopo i pareggi contro Paraguay e Nuova Zelanda, solo una vittoria garantirebbe la qualificazione agli ottavi di finale. "Sarebbe un peccato fermarsi dopo 3 partite. Sono 2 anni che stiamo  lavorando per un obiettivo. Ci siamo allenati bene in questi giorni in vista di una partita fondamentale. La squadra ha bisogno di una vittoria, i successi ti gratificano e ti danno la voglia di andare  avanti. La squadra è viva, c'è. Non ci ha messo sotto nessuno. Domani ci sarà più attenzione ma non paura", dice il difensore, che non ha brillato particolarmente nei match pareggiati con Paraguay e Nuova Zelanda. "Se gioco bene, sono esperto. Se gioco male, sono bollito. Ho  sempre accettato le valutazioni positive, ora accetto anche quelle negative", taglia corto. "Tutti dicono che siamo vecchi e che non  sappiamo giocare. Ma nessuno ci vuole affrontare", aggiunge prima di  replicare alla provocazione di un giornalista spagnolo. "Non proviamo assolutamente vergogna per il nostro rendimento: questi momenti fanno parte del calcio. Siamo l'Italia, è normale che a noi chiedano sempre di più".

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