Diego Jr. racconta Maradona: "Che bella la mia Argentina"

Mondiali
Diego Armando Maradona Jr. ipnotizzato durante l'esecuzione dell'inno nazionale dell'Argentina
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SKY.it a casa di Maradona Jr. per seguire la sfida del Gruppo B contro la Grecia: "Lui, il ct della Selección, non ha sbagliato niente in questa partita. Ma io al suo posto Zanetti e Cambiasso li avrei portati al Mondiale. L'Italia? Sconfortante". LE FOTO

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di ALFREDO ALBERICO

da Napoli

Quando Martin Palermo segna il 2-0 contro la Grecia, gol con il quale l'Argentina mette in freezer primo posto nel girone e passaggio agli ottavi di finale del Mondiale , arriva un sospiro di sollievo. E non tanto per una qualificazione già certa, ma perché il rischio di essere accusati di portare iella alla Selección è alto se segui la partita gomito a gomito con un napoletano doc, tanto scaramantico e con il Dna argentino. Se poi chi ti sta accanto si chiama Diego Armando Maradona Jr. tutto diventa più delicato, ma anche straordinariamente suggestivo.

E' con lui che abbiamo seguito una non casuale partita del Mondiale in Sudafrica, quello dove le nazionali europee raccolgono sonori fischi e le sudamericane strappano consensi: "Tifo Argentina, squadra che ha tanta fantasia e grinta. Ho finora seguito con entusiasmo anche Uruguay e Cile che giocano un buon calcio. Sono invece deluso da Spagna e Francia. Per non parlare dell'Italia. Mi ha messo una grande tristezza addosso, non capisco come possano essere stati esclusi Cassano e Borriello". E poi giù le mani da Fabio Cannavaro: "Le critiche? Per me non esistono, gli voglio bene e mi piacerebbe vederlo giocare nel mio Napoli".

Questa storia inizia in un paesino a pochi di chilometri proprio dal capoluogo campano. Pochi ma sufficienti per tenere a debita distanza il caos della grande città. Diego ci aspetta sulla soglia di casa, una villetta a schiera di un'elegante complesso residenziale dove chi è alla finestra e lo vede non esita a gridare il suo nome per salutarlo. Questione di affetto. Affetto che lo circonda, e non è solo un modo di dire, dato che alla destra come alla sinistra dell'abitazione, quella dove vive con mamma Cristina, ci sono pezzi importanti della famiglia: nonni, zii e cugini, ben 11 in tutto. A 24 anni Diego Jr è un po' il loro capobranco.

Prima del fischio d’inizio c’è tempo per ripercorrere le tappe di una carriera calcistica che era vicina al decollo, che poi ha perso quota per qualche turbolenza e che infine è atterrata sulle spiagge dorate del beach soccer. Dopo aver chiuso la stagione di Eccellenza campana con il Quarto nel 2008-2009, Diego ha scelto il calcio giocato sulla sabbia, vestendo la maglia del Mare di Roma prima e del Napoli poi: "Qualche dubbio l'ho avuto la prima volta che mi è stato proposto di avvicinarmi a questo sport. Poi ho provato ed è stato bellissimo. E bellissimo è indossare la maglia della Nazionale".

In mezzo a tutto questo un treno perso e un rimorso: "Lasciare il Genoa che stava per tornare in B e andare al Cervia per partecipare al reality Campioni è stato un errore. Non lo rifarei. Sbagliato il consiglio del mio procuratore di allora (Luciano Marangon, ndr), ma sbagliata anche la mia decisione. Non si può dare solo la colpa agli altri".

Inizia Grecia-Argentina, e all'Himno Nacional Diego Junior è in piedi. Potere della tv, il suo sguardo si incrocia con quello di Diego Senior quando le telecamere inquadrano il ct dell'Albiceleste: "Lo hanno massacrato prima della Coppa del Mondo, ma sta facendo bene. Anche se è difficile comprendere le mancate convocazioni di Zanetti e Cambiasso". Poi benedice il difensore Demichelis, uno che non riscuote tanti consensi: "E' da nazionale, però lo farei giocare davanti alla difesa e non come centrale. Uno alto così serve nell'area di rigore avversaria". Detto fatto: il giocatore del Bayern Monaco sblocca il risultato dopo un primo tempo dominato dagli argentini ma inchiodato sullo zero a zero. Il giovane Maradona dimostra di saper leggere bene la partita indovinando tutti i cambi e annunciando con largo anticipo quello tra Milito e Palermo che vale il raddoppio. Niente male per uno che sogna un futuro da allenatore. Sarà un vizio di famiglia...

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