La sintesi di Gattuso: "Ci faranno cavalieri della vergogna"

Mondiali
Fabio Quagliarella a terra, sonsolato: è l'immagine del Mondiale dell'Italia
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I giocatori, protagonisti dell'ingloriosa eliminazione, non cercano alibi: De Rossi parla di "brutta figura", per Buffon "il calcio italiano è questo", Pirlo riflette sulla fine di un ciclo. Quagliarella in lacrime: "Chiedo scusa". LE FOTO E IL VIDEO

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L'Italia, campione uscente, da qualche ora è campione... uscita. Uscita dal Mondiale, direttamente dal girone, in malo modo, deludendo tutto e tutti. E, tra i più delusi, evidentemente ci sono anche i giocatori, protagonisti di un'eliminazione ingloriosa. Sia chi il Mondiale l'aveva vinto quattro anni fa, sia chi si trovava a disputare la prima rassegna iridata, ora si trovano a discutere di una uscita di scena che ha dell'incredibile. E la delusione è intensissima.

A testa bassa, spesso con lo sguardo perso nel vuoto, gli azzurri si sono trovati a commentare il k.o. e non si sono risparmiati. Alla fine, la sintesi più spietata è di Rino Gattuso: "Quando abbiamo vinto il Mondiale ci hanno fatto cavalieri del lavoro, ora ci faranno cavalieri della vergogna: è giusto cosi"'. Parole forti, ma totalmente condivisibili: "Il calcio italiano - ha proseguito 'Ringhio' - si deve fare un esame di coscienza. Stasera abbiamo toccato il fondo". Daniele De Rossi c'era contro la Slovacchia come c'era quattro anni fa. Eppure, tra Berlino e Johannesburg, sembra passato un secolo, non solo quattro anni : "La colpa è di tutti, dobbiamo dividerla fra noi. Non bisogna trovare alibi, è stata una brutta figura: ce ne rendiamo conto adesso, ma sarà ancora più chiaro nei prossimi giorni. Com'è stato possibile uscire così? Non lo so, non avrei mai pensato di uscire, e non così".

Gigi Buffon, costretto a vivere ai margini le ultime due partite a causa dell'ernia al disco, è amaro e diretto: "Il calcio italiano è questo. Se in tre partite, comprese le due contro Slovacchia e Nuova Zleanda, non riesci a vincere, allora è giusto tornare a casa. Le colpe sono nostre. Abbiamo deluso, è indiscutibile". L'analisi del portiere è difficile da contestare, così come il giudizio su Lippi, atteso ora ai processi. "Penso di conoscere bene Lippi: sapeva che questa sarebbe stata la sua ultima esperienza in azzurro, aveva anche più voglia del solito. Adesso si inizierà a parlare di tante cose: come al solito, si dirà che gli assenti hanno sempre ragione". Ai margini questo Mondiale lo ha vissuto anche Andrea Pirlo: "La responsabilità è nostra, non solo di Lippi, purtroppo andata così. Il gruppo c'era, ma non abbiamo dato quello che volevamo e potevano dare. Per noi è la fine di un ciclo, una sorta di dramma sportivo. Ci sarà da ripartire, Prandelli saprà cosa fare". La gente si domanda se l'Italia, con Prilo, avrebbe fatto qualcosa in più. Il centrocampista è laconico: "Doveva fare di più anche senza Pirlo".

Domenico Criscito, al contrario del portiere e del centrocampista, ha vissuto da titolare tutte le partite di un Mondiale che l'Italia sportiva ricorderà tra i peggiori della storia: "Le colpe di Lippi? Lui se le è prese tutte, ma ne abbiamo molti anche noi perché non siamo riusciti a fare quello che ci ha chiesto. Quello che conta nel calcio sono i risultati, e quelli non sono arrivati, indipendentemente da tutto il resto: non ci credevamo, abbiamo fatto un'ottima preparazione poi nulla è andato come volevamo". E' il momento di chiedere scusa? "Sì, non siamo riusciti a ottenere quello che dovevamo ottenere". Fabio Quagliarella è in lacrime e non smette di piangere durante le interviste: "Il mister mi ha chiamato e mi ha detto di inventarmi qualcosa. Ho fatto del mio meglio ma il sogno di una vita e di una carriera è finito. Chiedo scusa all'Italia", conclude.

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