Italia, quando il gioco si fa duro meglio guardare indietro

Mondiali
L'Italia ha bisogno di gol per qualificarsi agli ottavi di finale battendo la Slovacchia (Foto AP)
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Alle 16 match da dentro o fuori per gli azzurri contro la Slovacchia. Lippi non ha sciolto i dubbi in attacco, probabile tridente Iaquinta-Pepe-Di Natale. Ci sarà dal 1' Gattuso. Pirlo disponibile ma in panchina. L'ALBUM MONDIALE E IL VIDEO: LO SCIAMANO

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di MASSIMO CORCIONE

Quando il gioco si fa duro, meglio guardare indietro. Così fa l'Italia alla perenne ricerca della motivazione giusta. Lippi piazza personalmente sul campo gli attrezzi del mestiere, sono gesti che aiutano a meditare a riflettere. A scegliere chi dovrà guarire la nazionale dal male che l'affligge qui in Sud Africa: il mal di gol. Vorrebbe che segnassero anche in allenamento, invece, tanto per citare Lippi, pure chi ha numeri da campione stenta. Le notti del cittì, anche l'ultima notte prima dell'esame, sono state popolate da staffette, cambi di ruolo, facce che entravano e uscivano dal campo della fantasia. La giostra ruotava intorno a due perni: Pepe e Iaquinta. Poi il primo giro ed ecco Di Natale, quello che i numeri ce li ha e non li mostra. No, meglio Pazzini, è il suo anno, Iaquinta torna utile anche sulla fascia. Meglio ancora i numeri, ma quelli di Quagliarella, un altro dei cinque napoletani: nell'ultimo allenamento è stato messo al fianco di Pazzini e Pepe, forse la formazione più spregiudicata.

Troppo, forse, avrà pensato Lippi che Iaquinta lo porterebbe con sé anche in vacanza. Rimane un solo dubbio, sulla sua posizione: a sinistra, lasciando spazio a Pazzini in mezzo, o al centro dell'attacco, in tal caso con lui giocherebbe Di Natale. E' la tentazione più forte, sarà anche la soluzione più forte? Ma non parlate di confusione, Lippi fece soffrire gli aspiranti interpreti del suo pensiero anche in Germania. Ricordate come finì? Ultime ore per l'amarcord, il gioco si fa davvero duro, chiunque sia il prescelto ha solo un compito: fare gol e farci vincere. Il resto non conta, neppure la memoria.