Sotto la volta Celeste: così l'Uruguay sfida l'Olanda

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Muslera, il portiere dell'Uruguay, è stato il protagonista della rocambolesca sfida col Ghana
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La squadra del ct van Marwijk ha la possibilità di eguagliare il "miracolo" olandese degli anni '70, quello delle finali nel '74 e nel '78. Quella di Tabarez rappresenta la vera sorpresa del Mondiale. Terne arbitrali uzbeke e ungheresi per i due match

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Sarà l'uzbeko Ravshan Irmatov l'arbitro della prima delle due semifinali dei Mondiali Sudafrica 2010, tra Uruguay e Olanda, in programma domani a Città del Capo. La Fifa lo ha designato insieme con gli assistenti Rafael Ilyasov, uzbeko anch'egli, e Bakhadyr Kochkarov, del Kirgizistan. Quarto uomo il giapponese Yuichi Nishimura, guardalinee di riserva il giapponese Toru Sagara. Irmatov aveva diretto anche il quarto di finale tra Germania e Argentina. Ungherese invece il direttore di gara dell'altra semifinale di mercoledì: Germania-Spagna, a Durban, sarà diretta da Viktor Kassai. Assistenti di linea i connazionali Gabor Eros e Tibor Vamos, quarto uomo il belga Frank De Bleeckere, e belga anche il guardalinee di riserva, Peter Hermans.

L'Olanda mancava dalle semifinali dei Mondiali dal 1978, l'Uruguay dal 1970. Spezzato un lunghissimo digiuno, Orange e Celeste si affronteranno domani sera a Città del Capo nel match che determinerà la prima finalista della rassegna iridata sudafricana.

La squadra del ct Bert van Marwijk ha ora la possibilità di eguagliare il "miracolo" olandese degli anni '70, quello delle due finali ai Mondiali del 1974 e del 1978, ma sempre perdute contro i padroni di casa, prima in Germania e poi in Argentina. Eguagliare e magari fare meglio, portando finalmente a casa il primo titolo per un paese che occupa un posto fondamentale nella storia del calcio moderno.  Allora in campo c'erano "mostri" come Johan Cruyff (solo nel 74) e Johann Neeskens, Ruud Krol, Rob Rensenbrink e Johnny Rep, oggi le stelle sono Wesley Sneijder e Arjen Robben, pesantemente candidati al Pallone d'oro, Dirk Kuyt e Mar van Bommel. Allora l'arancia meccanica, allenata prima da Rinus Michels e poi dall'austriaco Ernst Happel, stupì il mondo con il suo calcio totale, oggi l'Olanda si candida al successo in virtù di uno strapotere fisico apparso clamoroso nel match vinto per 2-1 contro il Brasile ai quarti di finale.

L'Uruguay, di contro, non centrava le semifinali dai Mondiali del 1970, quando chiuse l'edizione messicana al quarto posto. E alle semifinali di Sudafrica 2010 la Celeste arriva come una vera e propria "sopravvissuta", come l'ha definita il ct olandese, visto quanto accaduto nei quarti contro il Ghana: all'ultimo minuto dei tempi supplementari, i sudamericani hanno infatti visto in faccia l'eliminazione, ma il penalty calciato sulla traversa da Asamoa Gyan ha permesso loro di arrivare fino alla roulette dei calci di rigore. Decisa poi dal "cucchiaio" di Sebastian Abreu.

La squadra del ct Oscar Tabarez rappresenta a questo punto la vera sorpresa del Mondiale e, non avendo nulla da chiedere in più al torneo, contro l'Olanda scenderà in campo con la mente più libera di un avversario che tutti danno per favorito. E testa e cuore, in momenti come questi, si sa, valgono molto più delle quote.

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