Del Bosque, dubbio Torres: giocherà oppure no?

Mondiali
Fernando Torres, arrivato al Mondiale dopo un infortunio, è ancora "a secco" di gol
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Il ct della nazionale spagnola continua a dire di avere massima fiducia nell'attaccante del Liverpool nonostante non abbia ancora segnato. Ma nella partita contro la Germania potrebbe decidere di cambiare formula e schierare Fabregas, David Silva o Navas

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Fernando Torres o no? E' questo l'interrogativo che si porta dietro la Spagna che, come dice il portiere di riserva Pepe Reina "è a due sole partite dalla realizzazione del suo sogno". Così nel centro sportivo a due ore di auto da Johannesburg, normalmente dedicato ad attività di cricket e rugby ma che ora è stato 'requisito' dalla Roja, si lavora duro e si cerca di capire quale sia la strategia migliore per battere la Germania. Del Bosque continua a dire di avere la massima fiducia nell'attaccante del Liverpool arrivato al Mondiale fresco reduce da un infortunio e che qui non ha ancora segnato, ma stavolta potrebbe decidere di cambiare formula, rinforzando il settore di mezzo con un centrocampista in più, ovvero Fabregas; oppure spostando Villa al centro, e mettendo sulla fascia David Silva (che dopo aver giocato contro la Svizzera non ha più visto il campo) o Jesus Navas.

Quest'ultimo è il talento del Siviglia che, grazie all'aiuto di un pool di psicologi, ha finalmente vinto le proprie paure interiori: era soggetto a crisi depressive e di ansia, che non gli rendevano possibile stare a lungo lontano da casa, e quindi anche di rispondere alle chiamate della nazionale, per via dei ritiri. A peggiorare le cose era arrivata la scomparsa di Antonio Puerta, che nel Siviglia non era solo un compagno di squadra ma anche il suo migliore amico. Per ricordarne la memoria ha preso a cambiarsi nello spogliatoio nel punto esatto dove lo faceva il collega, sul campo invece sono arrivate una serie di prestazioni che hanno reso non più rimandabile la sua chiamata nella selezione maggiore.

Così adesso si sente pronto a fare la sua parte. Al Mondiale è già sceso in campo contro la Svizzera, nell'ultima mezz'ora e poi ha giocato dall'inizio contro l'Honduras. Adesso non chiede alcun tipo di garanzia, felice di esserci “perché conta solo battere la Germania, a prescindere dal fatto se dovessi giocare o meno. Lavoro per cercare di dare il massimo in allenamento ed in partita se dovessi essere impiegato”. “Però - aggiunge Navas - a me Fernando Torres non sembra così giù di corda, quindi non sarei così sicuro sul fatto che potrebbe essere tolto di squadra. Io lo vedo tranquillo: gli manca ancora il gol, ma prima o poi arriverà”. Magari proprio come due anni fa nella finale europea di Vienna, quando al n.9 bastò segnare la rete decisiva per diventare lui l'eroe di quella conquista, facendo passare in secondo piano la tripletta di Villa nella semifinale contro la Russia.

"La Germania ha giocatori molto rapidi nella fase offensiva - dice ancora Jesus Navas, un'ala vecchio stampo che per la Juventus sarebbe il sostituto ideale di Camoranesi, ma il Siviglia ha risposto picche alle offerte bianconere -. La fiducia dei tedeschi è andata in crescendo ad ogni partita, e la chiave per batterli è non lasciar loro le chiavi del gioco". Ecco perché Del Bosque sta lungamente studiando a tavolino questa partita, soprattutto per capire come vada composto il suo attacco. Secondo Pepe Reina, il ct indovinerà ancora una volta la mossa vincente, "perché Del Bosque è una grande persona - sottolinea il 'dodicesimo' di Casillas -, che non attira l'attenzione su di sé e preferisce lavorare nell'ombra. E' umile, corretto, e sa lavorare incredibilmente bene con il gruppo. E badate bene che non è facile, perché in un mese e mezzo di convivenza possono sorgere tanti problemi". Altro che Torres o Villa, il vero segreto della Spagna per la prima volta fra le prime quattro al mondo è il suo commissario tecnico.

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