Alvaro, 15 anni, è affetto dalla sindrome di down. Papà Vicente di nome e vincente di fatto, il ct della Spagna campione del mondo gliel'aveva promesso e l'ha fatto: in visita da Zapatero poi in trionfo per Madrid coi suoi campioni. I VIDEO E LE FOTO
L'ALBUM DEI MONDIALI
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Questione di classe. Questione di cuore. Promettere al figlio Alvaro, 15 anni, di sfilare con lui, sul pullman del trionfo per le vie di Madrid. Questa la storia privata, questa la vita di Vicente Del Bosque, uomo silenzioso, non alla moda, allergico alle polemiche, ma maledettamente vincente. Una sorta di zio per la Roja che alla fine, invece dei soldi, ha regalato a tutti la Coppa del Mondo.
E così eccolo, dopo la visita a palazzo reale da Juan Carlos , farsi omaggiare dal premier spagnolo Zapatero al palazzo della Moncloa, quello del governo centrale. Alvaro, il giovane Del Bosque, non sta nella pelle dalla gioia. I giocatori intorno, i campioni del mondo, il primo ministro di Spagna. E suo papà, gordito , ciccione bonario ma grintoso, taglia 58 e baffoni poco telegenici, che gli ha regalato quel che tutti i ragazzi sognano. Lo si nota, il giovane Alvaro, con la maglia blu della Spagna addosso. Tutti lo coccolano, tutti gli vogliono un gran bene. Mai, forse, come stavolta, una vittoria mondiale ha fatto bene a qualcuno. Come ad Alvaro Del Bosque e al suo babbo campione.
Il premier spagnolo José Luis Zapatero ha ricevuto i 23 giocatori della nazionale spagnola campione del mondo alla sede della presidenza del governo. Il ricevimento è iniziato in modo informale quando Zapatero è andato a stringere la mano a tutti i giocatori che scendevano dagli autobus. Gli abbracci del premier sono andati a Puyol, Sergio Ramos, Iniesta, e Xavi. Ad attendere i giocatori c'erano anche decine di persone che hanno iniziato a cantare cori ed hanno obbligato il premier a saltare con la Coppa del mondo in mano. Le parole di Zapatero sono andate a "ringraziare di cuore tutti i 23 giocatori della Roja".
Il premier socialista ha voluto ricordare che "la coppa l'hanno vinta loro ma è di tutti gli spagnoli" e anche "di tutti i calciatori che hanno provato a vincerla prima". Zapatero ha anche voluto chiamare al suo lato Andres Iniesta che ha definito "un esempio" per le giovani generazioni ed ha ringraziato il ct del Bosque per il suo lavoro.I giocatori spagnoli sono quindi saliti sull'autobus scoperto con il quale faranno il giro d'onore per tutta Madrid che si concluderà alle 21 circa con l'arrivo al palco di Principe Pio, dove li aspettano da ore circa 100 mila persone per la festa finale.
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Questione di classe. Questione di cuore. Promettere al figlio Alvaro, 15 anni, di sfilare con lui, sul pullman del trionfo per le vie di Madrid. Questa la storia privata, questa la vita di Vicente Del Bosque, uomo silenzioso, non alla moda, allergico alle polemiche, ma maledettamente vincente. Una sorta di zio per la Roja che alla fine, invece dei soldi, ha regalato a tutti la Coppa del Mondo.
E così eccolo, dopo la visita a palazzo reale da Juan Carlos , farsi omaggiare dal premier spagnolo Zapatero al palazzo della Moncloa, quello del governo centrale. Alvaro, il giovane Del Bosque, non sta nella pelle dalla gioia. I giocatori intorno, i campioni del mondo, il primo ministro di Spagna. E suo papà, gordito , ciccione bonario ma grintoso, taglia 58 e baffoni poco telegenici, che gli ha regalato quel che tutti i ragazzi sognano. Lo si nota, il giovane Alvaro, con la maglia blu della Spagna addosso. Tutti lo coccolano, tutti gli vogliono un gran bene. Mai, forse, come stavolta, una vittoria mondiale ha fatto bene a qualcuno. Come ad Alvaro Del Bosque e al suo babbo campione.
Il premier spagnolo José Luis Zapatero ha ricevuto i 23 giocatori della nazionale spagnola campione del mondo alla sede della presidenza del governo. Il ricevimento è iniziato in modo informale quando Zapatero è andato a stringere la mano a tutti i giocatori che scendevano dagli autobus. Gli abbracci del premier sono andati a Puyol, Sergio Ramos, Iniesta, e Xavi. Ad attendere i giocatori c'erano anche decine di persone che hanno iniziato a cantare cori ed hanno obbligato il premier a saltare con la Coppa del mondo in mano. Le parole di Zapatero sono andate a "ringraziare di cuore tutti i 23 giocatori della Roja".
Il premier socialista ha voluto ricordare che "la coppa l'hanno vinta loro ma è di tutti gli spagnoli" e anche "di tutti i calciatori che hanno provato a vincerla prima". Zapatero ha anche voluto chiamare al suo lato Andres Iniesta che ha definito "un esempio" per le giovani generazioni ed ha ringraziato il ct del Bosque per il suo lavoro.I giocatori spagnoli sono quindi saliti sull'autobus scoperto con il quale faranno il giro d'onore per tutta Madrid che si concluderà alle 21 circa con l'arrivo al palco di Principe Pio, dove li aspettano da ore circa 100 mila persone per la festa finale.