Messi contro Klose: in finale serve la partita perfetta

Mondiali
Stasera, a Rio de Janeiro, la finale del Mondiale tra Germania e Argentina (Foto Getty)

La "Pulce" è il lider maximo di un'Argentina dove ha scelto modulo e compagni. Di fronte, però, potrebbe trovare una Germania perfetta, squadra vera che con il laziale e il cannoniere Mueller presenta un attacco classico e moderno al tempo stesso

di Massimo Corcione

La partita perfetta. Occorre sempre una partita perfetta perché una nazionale possa vincere la Coppa del Mondo, il campionato dei campionati, in questo caso il Mondiale dei Mondiali. Fa sorridere Sabella quando la chiede a Messi e alla squadra dalla quale il piccolo boss ha preteso di essere circondato. Forse non è la più forte che con una straordinaria generazione di talenti si sarebbe potuto allestire, ma è quella che deve restituire all’Argentina un sogno svanito con l’evaporazione del mito Maradona.

Messi ha scelto il modulo, lontanissimo dal tiki taka defunto, Messi ha scelto i compagni e ha escluso Tevez, Messi finora ha consigliato le sostituzioni e si è assunto consapevolmente il ruolo di lider maximo, proprio come Maradona nel 1986 e nel 1990. Il gioco allora riuscì solo in Messico, stavolta pare addirittura più difficile, anche se la finale annunciata contro Neymar non ci sarà.

Di fronte Sabella potrebbe avere la nazionale perfetta, perché la Germania è una squadra e non una selezione raccogliticcia allestita per l'occasione. Ha sicuramente meno campioni, ma riesce a coniugare la presenza del più classico degli attaccanti (Klose) con il più moderno (Mueller), quello che dall’attacco non torna mai (sempre Klose) con chi ha dichiarato che seguirà Messi fin nella propria area (ancora Mueller).

Loew, l'allenatore e non solo il cittì, corona con questa finale una ricostruzione partita da lontano, da quando il calcio tedesco uscì dalla crisi più nera mai vissuta. Lo fa con un inno all’integrazione, bravissimo a mettere insieme ex polacchi, ex turchi, ex tunisini, ex ghanesi, dove ex indica provenienza del ceppo familiare, non passata militanza. Per noi italiani, sempre fermi (anzi paralizzati) su Balotelli, è un esempio, una concreta proposta di rifondazione. Non un lavoro da chiudere in pochi mesi, ma un processo da avviare e completare nel tempo. Per riparare ai nostri errori non ne abbiamo molto.