Spagna, Piqué fischiato dai propri tifosi: "Fuori dalla Nazionale!". Ma per Lopetegui il difensore può giocare

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Piqué accolto tra i fischi all'allenamento della Nazionale spagnola

Piqué è stato fischiato e insultato all'ingresso dell'allenamento della Nazionale a Madrid: i tifosi spagnoli non gli hanno perdonato le sue dichiarazioni a favore dell'indipendenza della Catalogna. La sua presenza è stata difesa dal commssario tecnico Lopetegui: "Non discuto le opinioni, per me può giocare"

È soltanto un allenamento, ma Gerard Piqué lo ricorderà sicuramente molto a lungo. Il difensore del Barcellona si è unito ai compagni della Nazionale per preparare la sfida tra Spagna e Albania, in programma il prossimo 6 ottobre ad Alicante per le qualificazioni al Mondiale 2018. Quella di venerdì sarà la presenza numero 90 con la nazionale spagnola per Piqué. Ma per il forte difensore del Barcellona potrebbe segnare l'addio alla Roja. Al momento di entrare in campo per il consueto allenamento della Nazionale a Madrid, Piqué è stato sommerso dai fischi dei tifosi spagnoli, che non gli hanno perdonato le dichiarazioni riguardo il referendum per l’indipendenza della Catalogna. Piqué, che ha sempre manifestato con orgoglio il suo essere catalano, ha condannato il comportamento della Guardia Civile dopo gli scontri a Barcellona e si è detto “pronto a lasciare la Nazionale se la sua presenza nel gruppo fosse in qualche modo un disturbo per la squadra”. I tifosi spagnoli non hanno gradito e lo hanno atteso per l'allenamento: al momento del suo ingresso in campo, hanno esposto striscioni con scritto “Piqué fuori dalla Nazionale”, fischiando e intonando cori contro il difensore.

Il Ct Lopetegui: "Comportamento di Piqué impeccabile. Per me può giocare"

Il presidente della Federazione spagnola, Juan Luis Larrea, ha cercato di abbassare i toni. "I fischi? Non li ho sentiti. Il gruppo è unito, va tutto bene. Non so cosa farà Piqué. Se non ha problemi fisici suppongo che resterà. Ai tifosi chiedo di sostenere la nazionale".

Julen Lopetegui concentrato nel preparare le partite contro Israele e Albania, in conferenza stampa, ha dovuto dare conto della scelta di convocare il calaciatore catalano: “Io non discuto l'opinione politica o il modo di pensare di una persona che può giocare - ha chiarito il Ct - Piqué è un difensore centrale straordinario, che gioca da 10 anni nella Spagna. Evidentemente è chiamato per il suo rendimento e il suo impegno, che sono eccellenti. Non vedo perché non dovrei convocare un giocatore che è a disposizione, è convocabile e vuole venire in nazionale".

"Qui non si parla di politica" hanno assicurato in conferenza stampa Thiago Alcantara e Koke. "Piqué è abituato ai fischi - ha detto il primo - Ha giocato al Bernabeu, sono ambienti che un professionista deve essere capace di affrontare".

Piquè e Ramos ai ferri corti in Nazionale

Al di là delle parole molto istituzionali di Larrea, tira un'aria pesante nello spogliatoio della Roja. A cominciare dall’atteggiamento di Sergio Ramos nei confronti di Piqué. I due sono molto amici, tanto che il capitano della Nazionale e del Real Madrid si era schierato al fianco del catalano chiedendo ai tifosi di non fischiarlo quando vestiva la maglia rossa. Ma dopo le dichiarazioni di Piqué sul Referendum qualcosa è cambiato. Come racconta la stampa spagnola c'è stato un duro confronto tra i due. Ramos aveva già avvertito Piqué che certi suoi post non contribuivano a calmare gli animi. Il giocatore catalano ha ritweettato un video in cui si vede un poliziotto che picchia un manifestante e la scritta “Come si può giustificare questo”. Larrea ha cercato di stemperare gli animi: “Il rapporto tra Ramos e Piqué è come al solito" ha assicurato il dirigente. Ma con una foto su Instagram Ramos ha ribadito la distanza dagli indipendentisti. Nell’immagine profilo il difensore è ritratto con la bandiera spagnola e la maglia del Real Madrid con in testa una corona, come a voler ribadire la sua fedeltà alla Monarchia e alla Spagna.