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I 10 migliori attaccanti che parteciperanno ai Mondiali

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Neymar, Cristiano Ronaldo e Leo Messi pronti a illuminare i Mondiali russi (foto Getty)

Sarà il Mondiale di Messi o di Cristiano? Neymar o Griezmann? E chi vincerà il titolo di capocannoniere, Müller o Higuain? Abbiamo scelto i 10 migliori attaccanti tra le stelle annunciate ai Mondiali di Russia, fuoriclasse e bomber di ogni latitudine, una rosa di nomi da cui con molta probabilità uscirà anche il vincitore del prossimo Pallone d'Oro

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Non è una classifica, ognuno con il suo preferito: certo è stato complicato sceglierne 10, ma è il gioco della "Top ten". Sono tra i migliori attaccanti della scena mondiale e in Russia dal 14 giugno al 15 luglio sarà battaglia per la Coppa e il titolo di capocannoniere della manifestazione. Una lista da brividi: Edinson Cavani, Luis Suarez, Antoine Griezmann, Robert Lewandowski, Thomas Müller, Gonzalo Higuain, Neymar, Mohamed Salah, Leo Messi e Cristiano Ronaldo. Da questa rosa di nomi - peraltro - è molto probabile che uscirà anche il vincitore del prossimo Pallone d'Oro: chi sarà?

EDINSON CAVANI (URUGUAY)

Edinson Cavani si presenta in Russia dopo una stagione super: 40 reti con la maglia del Psg, diventando il migliore marcatore nella storia dei campioni di Francia (170 in totale su 246 presenze). Sarà il secondo Mondiale della sua storia ormai ultradecennale con la Nazionale uruguaiana, di cui oggi è capitàno: nel 2010 gioca 6 partite in Sudafrica, realizzando il momentaneo pareggio nella finale per il 3º posto contro la Germania, poi persa per 3-2; nel 2014 - in Brasile - El Matador sigla la prima rete della squadra allenata dal "maestro" Oscar Tabarez al Costarica, salutando la competizione agli ottavi, eliminati dalla Colombia. L'ex attaccante di Palermo e Napoli, che ha compiuto 31 anni a febbraio, arriva a questa Coppa del Mondo nel momento - forse - migliore della sua carriera. 

LUIS SUAREZ (URUGUAY)

Cavani e Luis Suarez formano sulla carta una delle due o tre coppie di attaccanti più forti del torneo. Ma non si può certo dire che la storia del Pistolero ai Mondiali sia stata "fortunatissima"... finora. O meglio: parte bene, ma finisce male, se è vero che sia in Sudafrica che in Brasile il centravanti del Barcellona ha collezionato 2 cartellini rossi. Nel 2010 segna la rete della vittoria al Messico e la doppietta negli ottavi alla Corea del Sud, ma ai quarti ecco la sua versione della "Mano de Dios" con il Ghana nel recupero del secondo tempo supplementare: si "sacrifica" per la patria e para letteralmente il pallone con il braccio, evitando il gol, ma non l'espulsione e soprattutto il gesto antisportivo, non sanzionato oltre le "classiche" due giornate di squalifica. Gli africani sbaglieranno il penalty (Asamoah Gyan) e gli uruguagi passeranno ai rigori, con Suarez che farà in tempo a tornare per la "finalina" con i tedeschi. E non parliamo dell'altro "gesto" di cui Suarez si rese protagonista in Brasile proprio contro l'Italia, stavolta non punito, almeno non sull'immediato: il celebre "morso" a Giorgio Chiellini nella terza partita del girone, al 79', sullo 0-0. Gli azzurri torneranno a casa, ma anche il "vampiro" Suarez: "condannato" - stavolta - a 4 mesi di sospensione totali (incluse le gare di club) e 9 giornate out con la Nazionale. Anche in questa stagione non ha smentito la sua "cattiveria"... ma sotto porta, quella che ci piace: 31 gol, campione di Spagna con i blaugrana. 

ANTOINE GRIEZMANN (FRANCIA)

"Le Petit Diable" ha concluso l'annata come meglio non poteva: con una doppietta nella finale di Europa League al Marsiglia vinta 3-0 dall'Atletico Madrid di Diego Simeone. Dopo un super Europeo (capocannoniere assoluto con 6 reti e premiato come migliore giocatore della manifestazione) e incassata la delusione per non aver conquistato in casa la competizione continentale - sfumata ai supplementari nella finalissima con il Portogallo - il francese è una delle stelle più attese in Russia, a caccia del suo primo squillo nel Mondiale dopo le 3 apparizioni in Brasile con Salvador, Ecuador e Nigeria. Giostrerà lì davanti in un attacco atomico a disposizione di Deschamps, che avrà l'imbarazzo della scelta tra Griezmann, Ousmane Dembele, Olivier Giroud, Kylian Mbappé, Nabil Fekir, Thomas Lemar e Florian Thauvin.

ROBERT LEWANDOWSKI (POLONIA)

Robert Lewandowski ha vinto per tre volte negli ultimi 5 anni la classifica dei cannonieri della Bundesliga e tra un Mondiale e l'altro - esattamente il 22 settembre del 2015, all'Allianz Arena - si è tolto pure lo "sfizio" di segnare 5 gol in meno di 10 minuti (al malcapitato Wolfsburg). Dal Bayern Monaco alla Polonia,  il prodotto non cambia: il numero 9 ha trascinato i suoi ai Mondiali realizzando 16 reti nelle qualificazioni e il 5 ottobre del 2017 - con la tripletta all'Armenia a Erevan - il quasi trentenne Robert è diventato con 50 gol il miglior marcatore nella storia della Polonia, di cui è capitano. Senegal, Colombia e Giappone - le avversarie dei polacchi nel girone - sono avvisate. 

THOMAS MUELLER (GERMANIA)

Lewandowski deve anche ringraziare il compagno di club Thomas Müller, il più completo di questa top 10. Assistman e... se manterrà la sua "media", in un paio di Mondiali il tedesco supererà con agilità il connazionale Miroslav Klose, migliore marcatore nella storia della Coppa con 16 gol. Sì, perché il jolly del Bayern - 29 anni ancora da compiere - è già a quota 10, perfettamente distribuiti: 5 in Sudafrica (eletto "Golden Boot" e "Best Young Player") e 5 in Brasile (da "Silver Boot", vice capocanniere, dietro il colombiano James Rodríguez a 6 centri). Top-scorer tra i giocatori in attività, Muller ci serve l'assist per ricordare i calciatori che lo precedono nella speciale classifica all time dei bomber Mundial: nel mirino l'ex ct della della "Mannschaft" Jürgen Klinsmann (11 reti); Pelè (12); Just Fontaine (13); l'omonimo Gerd Müller (14); Ronaldo (il Fenomeno, a 15) e appunto Klose, con cui Thomas ha condiviso la vittoria del 2014, inserito tra i migliori 11 della competizione. 

GONZALO HIGUAIN (ARGENTINA)

"Non devo prendermi nessuna rivincita, è una nuova sfida per me". Il neo papà Higuain ha messo alle spalle la delusione del Maracanã e quel gol sbagliato davanti a Neuer che, forse, avrebbe cambiato le sorti del calcio mondiale. In questo quadriennio il Pipita ha sfoggiato tutta la sua maturità di calciatore e uomo: bomber "seriale" nel Napoli, con il record dei 36 gol nella stagione 2015-16; e poi l'evoluzione tattica alla Juventus, che lo ha "costruito" a uomo squadra, implacabile all'occorrenza, ma più attratto dai trofei... Nei periodi di "magra" è stato anche messo in discussione dal ct Sampaoli, convinto dalla vena realizzativa di Mauro Icardi. Ma alla fine ha scelto l'esperienza di Higuain, alla sua terza Coppa del mondo. Nel 2010 autore di una tripletta alla Corea del Sud e negli ottavi una rete al Messico; in Brasile firma l'1-0 al Belgio che porta Messi e compagni alla semifinale a distanza di 24 anni dall'ultima volta. La nascita della figlia e la presenza del "socio" Paulo Dybala sarà certamente una iniezione di "Joya" ulteriore in Russia per la "fame" di Gonzalo.  

NEYMAR (BRASILE)

Se Higuain non vuole più ripensare al Maracanã, Neymar vorrebbe completamente rimuovere il Mondiale giocato in casa. La pressione di vincere, la responsabilità di rappresentare il suo popolo sono naufragate per lui il 5 luglio del 2014 e per tutto il Brasile quattro giorni più tardi. Ma la ginocchiata "killer" del colombiano Zuniga che lo costringerà a saltare la Germania sarà una "carezza" se paragonata a quello che succederà l'8 luglio a Belo Orizonte per il Brasile intero: è la notte del Mineirazo, il 7-1 subito dai tedeschi. Neymar si prenderà una rivincita personale vincendo l'oro - da capitano - ai Giochi di Rio 2016 per la prima volta nella storia del calcio brasiliano. Grande protagonista con il Barcellona, acquistato la scorsa estate per la cifra record di 222 milioni dal Psg, che ha "ripagato" con gol e grandi giocate fino all'infortunio del 25 febbraio, che lo ha tenuto fuori fino al termine della stagione. Bisognerà capire ora se troppo "riposo" non gli avrà fatto male...

MOHAMED SALAH (EGITTO)

"È stata una notte molto dura, ma sono un combattente. Nonostante le probabilità, sono fiducioso che sarò in Russia per rendervi orgogliosi. Il vostro amore e supporto mi daranno la forza di cui ho bisogno". Se Neymar ha avuto più di tre mesi per recuperare, il conto alla rovescia per Mohamed Salah scorre inesorabile. Nella sera che poteva consacrarlo a campione d'Europa e serio candidato alla vittoria del Pallone d'Oro, Momo si è dovuto arrendere al "colpo da westler" di Sergio Ramos. Dopo una stagione fenomenale, cominciata con la doppietta al Congo che ha regalato all'Egitto il sogno di partecipare ai Mondiali a 28 anni da Italia '90 e incorniciata dal titolo di capocannoniere della Premier League con 32 gol. La Champions è andata, ma tutti gli sportivi pregano e tifano per lui, che ha già vinto la sua Coppa, l'abbraccio - ideale -  di tutto il mondo. 

LIONEL MESSI (ARGENTINA)

"Bisogna essere realisti: ci sono nazionali migliori della nostra. Però noi siamo all'inseguimento di un sogno...". Tra sogno e "ossessione" Leo Messi si gioca in Russia l'ultima possibilità di vincere questa benedetta Coppa del Mondo, il "tassello" che gli manca per sedere definitivamente accanto al "Diez" nell'Olimpo del calcio argentino - prima - e, di conseguenza, in quello Mondiale. Perché la questione è soprattutto "interna": 4 Champions League, 3 Mondiali per club, 9 campionati spagnoli con il Barcellona (l'ultimo in questa stagione) e i 5 Palloni d'Oro non sembrano sufficienti agli argentini per considerarlo il più grande, ci vuole un Mundial. Maradona lo vinse quasi da solo, la Pulce può contare su una Nazionale più completa rispetto al 1986. Insomma, poche scuse, Leo. 

CRISTIANO RONALDO (PORTOGALLO)

Se Messi non ha vinto nemmeno una Copa América con la sua Nazionale, Cristiano è campione d'Europa in carica: ma il modo in cui il Portogallo ha trionfato in Francia non può soddisfare del tutto lo smisurato ego di CR7, che la finale del 2016 non l'ha praticamente giocata (out per infortunio dopo pochi minuti, come è successo a Salah contro di lui...). E anche per Ronaldo - nonostante lo staff medico del Real Madrid sostenga che abbia una'età biologica di 23 anni - potrebbe essere l'ultima chance per arrampicarsi sul tetto del mondo. E a quel punto nessuno, come lui.